Presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari

18 aprile 2009 | 16:37
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Presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari
Presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari
Presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari
Presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari
Presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari

Nell’ambito della mostra dell’Associazione Arcobaleno, sarà presentato il libro dedicato a don Mauro Vezzi

Domenica 17 maggio 2009 ore 16 presso il Centro Culturale Polivalente del Comune in Piazza Duomo nell’ambito della Mostra dell’ Associazione L’Arcobaleno, avrà luogo la presentazione del Libro: “Don Mauro Vezzi: capomastro dell’anima” del giornalista Enrico Ferrari.

Questo il programma:
• Saluto e benvenuto del Parroco di Cristo Re Don Gianpiero Serrato
• Presentazione del libro da parte dell’autore Enrico Ferrari
• Brevi testimonianze dei componenti delgruppo di lavoro panocchiale che ha curato il libro e le ricerche
• Interventi delle Autorità presenti e del pubblico
• Intrattenimento del Coro Parrocchiale di Cristo Re diretto da Margherita Davico
• Buffet

L’Associazione Arcobaleno dedicherà inoltre uno spazio ad alcuni quadri di Don Luigi Morelati, compianto Parroco di Cristo Re e benemerito Presidente dell’ Istituto Charitus.

Introduzione

C’è stato un periodo della mia vita negli Anni ‘70 in cui avevo particolari rapporti di collaborazione con i sacerdoti della parrocchia di Cristo Re. In particolare ero in relazione con don Luigi Morelati che mi invitava a Imperia per conferenze, corsi e interventi di animazione.

In queste occasioni ebbi l’opportunità di conoscere e apprezzare don Mauro Vezzi e don Mario Paglieri. Personalità così diverse e così integrate: don Luigi problematico, abile nel cogliere il mistero dell’esistenza, sensibile alla pena e al dolore del mondo, introverso nello scoprire le vie della carità; don Mauro estroverso, cordiale, concreto e aperto, come solo i toscani sanno esserlo, ma fermo e convinto nelle sue idee, capace di sostenerle e anche di metterle in discussione, propenso al dialogo; don Paglieri condizionato dalla sua situazione di ipovedente, capace di cogliere il senso profondo delle cose con estrema lucidità interiore, frutto di un conquistato equilibrio.

Parecchie volte ho pranzato cori loro, conversando di tante cose; con noi vi era spesso il prof. Dedoni (allora preside del Nautico d’Imperia, ndr). Ed erano conversazioni ricche di contenuti formativi in cui ciascuno versava un suo concreto contributo.
Don Mauro, nei suoi interventi, metteva foga e forza, ma esprimeva il suo pensiero con una chiarezza esemplare, segno di una convinta linearità interiore. Io, che venivo da una parrocchia abbastanza conformista, ero affascìnato dal clima vulcanico, innovativo, prodigo di iniziative di un centro pastorale attivo in una realtà sociale complessa come quella di Borgo San Moro, delle Ferriere e dell’argine destro dell’Impero.

Erano i tempi immediatamente post-conciliari e, in quel territorio, si costruivano progetti pastorali (soprattutto riguardo ai giovani, alla famiglia, alla condizione femminile, all’azione caritativa) molto incisivi, con una capacità di comunicazkne del messaggio evangelico che toccava nel cuore anche i “lontani”.
di accogliere la sua vocazione religiosa aveva vissuto nel “secolo” e ne aveva compreso a fondo problematiche, carenze e contraddizioni.

Una delle cose che mi hanno colpito di più in lui è stata la sua preparazione culturale puntuale e profonda, ma non solo per i contenuti conoscitivi. In lui si operava una sintesi fra pensiero ed azione e, ogni giorno, la cultura si traduceva in forme di vita e in carità attiva.

Incontrai don Mauro, l’ultima volta, pochi anni f in occasione della presentazione di un libro nella sala djl Consiglio dell’Amministrazione provinciale. Erano passati 3 anni: come me era invecchiato fisicamente, ma lo spirito, la vode e quel tono un po’ scanzonato di esprimersi, “alla toscana”, erano rimasti identici al passato. Don Mauro ha lasciato questa terra da cristiano “in piedi”, come soleva dire don Mazzolari; un anziìno col cuore giovane, servo utile di Cristo. Prete per noi, che l’abbiamo conosciuto, sempre vivo nella pace del Signore, perché il suo ricordo coinvolge una parte non secondaria della nostra vita.

Prof. Franesco Gallea,  sovrintendente culturale della Coisulta ligure, dicembre 2008
CONGREGAZIONE DI CRISTO RE
PARROCCHA DI CRISTO