Il Museo Ferroviario Ligure inespugnabile

8 aprile 2009 | 07:54
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Il Museo Ferroviario Ligure inespugnabile

La messa in vendita degli ex fabbricati ferroviari, è la dimostrazione che il trasferimento di proprietà alla società Area 24 non è stata una saggia iniziativa

In data 3 aprile scorso, ho letto su questo quotidiano la lettera del Presidente del Museo Ferroviario Ligure, Domenico Calogero, il quale comunicava ai lettori di “Riviera24.it” che la Direzione Regionale dei Beni Culturali e Paesaggistici della Liguria, a seguito del procedimento avviato per il riconoscimento dell’interesse culturale dei beni ferroviari costituenti il patrimonio del museo, ha posto il vincolo per gli immobili e per tutti gli elementi costituenti lo scalo, che permettevano l’esercizio ferroviario, sia all’interno che all’esterno della stazione viaggiatori, elencati di seguito: La pensilina, la guardiola, le garitte, i ponti, la gru, i pali, il pesa carri, il banco di manovra, la biglietteria, le apparecchiature per la sicurezza della circolazione dei treni, l’orologio sulla facciata della stazione, che indica l’ora in cui è avvenuta la dismissione della tratta ferroviaria.
Per coloro che apprezzano la cultura e l’archeologia industriale questa notizia ha certamente fatto piacere. Ciò che mi ha rammaricato è il sottotitolo del comunicato stampa dove si legge: “Il Museo Ferroviario avvierà tutte quelle azioni necessarie a respingere eventuali attacchi, onde evitare qualsiasi tipo di smantellamento o distruzione, in relazione alla ventilata vendita degli immobili per ragioni di cassa”. Da questa premessa, si evince che nonostante il vincolo posto dal competente Organo di tutela, del Ministero dei Beni Culturali, il direttivo del museo tema ulteriori “attacchi” da parte di coloro che si ostinano, da più di un anno, a voler sfrattare l’Associazione Onlus e smantellare il museo per farci un ostello. Non essendoci riusciti, hanno fatto chiudere il museo escogitando un modo alquanto gretto. 
Per quanto riguarda la “ventilata vendita degli immobili”, non capisco come la società Area 24 abbia potuto mettere in vendita l’ex stazione ferroviaria di Arma di Taggia (assieme ad altri edifici), allorché i suoi dirigenti erano perfettamente al corrente del procedimento in corso avviato dalla competente Direzione Regionale, per tutelare il Museo Ferroviario che, da solo, occupa l’intero piano terra della stazione ferroviaria dismessa.  Su Internet è stato diffuso il relativo avviso di vendita (che allego), datato 20 marzo 2009, con la descrizione del fabbricato composto da due piani più l’interrato, per una superficie utile di circa mq 700 (settecento).
Sul Secolo XIX del 5 aprile, è stato pubblicato un articolo intitolato: “Il Museo Ferroviario di Arma non si tocca”. L’articolo inizia in questi termini: “Riparte la battaglia legale del Presidente Domenico Calogero, che invita anche i cittadini a fare pressioni sul Comune”.
Penso che a questo punto convenga alla società Area 24 di rinunciare a sfrattare il museo e adoperarsi a farlo riaprire, per non indurre il suo direttivo a contestare nuovamente la proprietà ad Area 24, come ha già fatto l’opposizione in Consiglio Comunale. Potrebbero impugnare il decreto emesso dal Tribunale di Sanremo, in data 15 settembre 1998, il quale riferendosi alla Convenzione sottoscritta a Roma il 29 aprile 1980, tra le Ferrovie dello Stato, il Comune di Sanremo e la Provincia di Imperia in rappresentanza dei Comuni interessati; il giudice Alessandro Bogliolo sentenziò che il patto sostanzia una vera e propria vendita obbligatoria, dei beni ferroviari dismessi, di cui dovevano fruire i Comuni interessati, come stipulato nella suddetta Convenzione.
Nel blog del Gruppo “Centrosinistra Taggia”, si legge l’intervento del Consigliere regionale Franco Bonello, datato 13-08-2007, che recita: “Le aree ex ferroviarie tra San Lorenzo e Ospedaletti sono state interamente pagate dai Comuni e i fondi per realizzare questo “sogno” (allude alla pista ciclabile) sono prevalentemente pubblici, dunque le aree dovevano essere “restituite” ai sette Comuni minori, tra cui Taggia, così come è accaduto per il Comune maggiore: Sanremo”.
La messa in vendita degli ex fabbricati ferroviari, è la dimostrazione che il trasferimento di proprietà alla società Area 24 non è stata una saggia iniziativa.

Claudio Mazza

Cliccando sui link a destra è possibile scaricare l’avviso di vendita di Area 24, la delibera del Consiglio Comunale e l’intervento del Consigliere regionale Franco Bonello