Il lupo ora non fa più paura: progetto integrato tra Liguria e Piemonte

Tra le più alte vette delle Alpi Marittime siascondono probabilmente due coppie di lupi con la loro prole
Tra Liguria e Piemonte è stato stretto un patto, anzi sottoscritto un progetto integrato, per mano dei rispettivi Assessori all’ambiente, il cuneese Mino Taricco ed il savonese Franco Zunino, che dovrebbe assicurare la tutela del lupo, quella specie animale una volta la più temuta dagli allevatori di montagna ed ora particolarmente protetta dalle singole Nazioni d’Europa, i cui governanti si sono accorti quanto la sua presenza sia fondamentale per la conservazione di un corretto ecosistema. Questo canide selvatico vive tipicamente in ogni grande catena montuosa dell’Europa centro- meridionale come Alpi, Appennini, Carpazi e Pirenei. Grande predatore dei boschi, si ciba di animali più piccoli spesso devastatori dell’ecosistema, è particolarmente temuto dagli allevatori di montagna giacché non è raro che quando è affamato scenda presso gli abitati e sbrani pecore e vitelli. Per questo motivo negli ultimi due secoli i cacciatori hanno compiuto una vera e propria stage di tale canide sino ad arrivare alla quasi completa estinzione della specie nelle nostre regioni montane di confine italo- francese. Sicuramente una coppia stanziale di tale animale vive oggi tra le foreste dei Comuni di Triora e Briga Alta, già nel cuneese, ed altrettanto sicuramente si può affermare che da oltralpe, dove la caccia a questo animale è particolarmente esasperata, di quando in quando facciano capolino nel nostro entroterra altri esemplari. Tempo fa Italia, Francia e Svizzera strinsero una convenzione al fine di salvaguardarne il maggior numero possibile, costringendo le varie amministrazioni territoriali a rifondere i cittadini di tanti sperduti paesini di montagna dei danni causati da questi animali. All’avanguardia nell’adottare certe misure fu il Piemonte, terra di magnifici parchi nazionali e regionali, a cui due mesi fa si è accodata la Liguria, la cui giunta regionale ha ritenuto giusto sfruttare la grande esperienza sul campo acquisita dai colleghi piemontesi. In questi ultimi giorni il recente accordo tra le due regioni sta per essere tramutato in misure concrete e quindi attualizzato. Innanzitutto si cercherà di sensibilizzare gli allevatori, fornendo loro i dovuti mezzi finanziari occorrenti a costruire recinti non scavalcabili a tutela del bestiame allevato, a munirsi di cani da guardia e ad utilizzare, durante la transumanza ed il pascolo estivo, ripari notturni per i loro capi bovini sicuri, chiusi ed inespugnabili. Sinora infatti, proprio a causa del pascolo brado, gli animali allevati erano soggetti a gravi agguati da parte di fiere selvatiche affamate. Infine le due regioni, la Liguria specialmente nella zona delle alti valli Argentina e Nervia, promuoveranno adeguatamente una nuova attività turistica, il “ wolf- watching”, cioè l’osservazione di queste fiere nel loro habitat che, per esempio, nei parchi abruzzesi sta richiamando grandi frotte di turisti. Se tutto andrà per il verso giust, dopo centocinquant’anni dalle parti di Triora e Pigna finalmente verrà siglata la pace tra l’uomo ed il lupo come già otto secoli fa presso Gubbio fece San Francesco.
Sergio Bagnoli