Cattedrale di Ventimiglia gremita questa mattina per la Santa Messa Pasquale:ascolta l’Omelia

12 aprile 2009 | 12:57
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Cattedrale di Ventimiglia gremita questa mattina per la Santa Messa Pasquale:ascolta l’Omelia
Cattedrale di Ventimiglia gremita questa mattina per la Santa Messa Pasquale:ascolta l’Omelia
Cattedrale di Ventimiglia gremita questa mattina per la Santa Messa Pasquale:ascolta l’Omelia
Cattedrale di Ventimiglia gremita questa mattina per la Santa Messa Pasquale:ascolta l’Omelia

La Santa Messa è stata presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Alberto Maria Careggio e concelebrata dal Vescovo Emerito Mons. Giacomo Barabino.

Cattedrale di Ventimiglia gremita questa mattina in occasione della Santa Messa Pasquale presieduta dal Vescovo S.E. Mons. Alberto Maria Careggio e concelebrata dal Vescovo Emerito Mons. Giacomo Barabino.
Questo il testo dell’Omelia di Mons Careggio ascoltabile anche cliccando sul link a destra.

PASQUA 2009
La festa dei macigni rotolati
Ventimiglia, Cattedrale, 12 Aprile 2009

Non giudicate inopportuna e di cattivo gusto questa affermazione: «…Pasqua è la festa dei macigni rotolati. È la festa del terremoto ». Così Mons. Tonino Bello, vescovo di Molfetta, morto nel 1993, definiva la Risurrezione di Gesù Cristo.
Abbiamo tutti presente il racconto dell’evangelista Matteo, letto durante la Veglia pasquale: « Dopo il sabato, all’alba del primo giorno della settimana, Maria di Magdala e l’altra Maria andarono a visitare la tomba. Ed ecco, vi fu un grande terremoto. Un angelo del Signore, sceso dal cielo, si avvicinò, rotolò la pietra e si pose a sedere su di essa… Per lo spavento che ebbero di lui, le guardie furono scosse e rimasero come morte. L’angelo disse alle donne: “Voi non abbiate paura! So che cercate Gesù , il crocifisso. Non è qui . È risorto”… » (Mt 28, 1-6).
“La festa dei macigni rotolati; la festa del terremoto” ! Terremoto, parola che incute terrore! Inevitabile ed immediato è il richiamo alla catastrofe che ha colpito l’Italia intera.
Ma tra i due eventi c’è una differenza abissale. Accanto al “tragico” terremoto dell’Abruzzo, ci sta un altro evento, tanto tragico quanto antico di duemila anni: l’assassinio di Gesù Cristo.
Il recente terremoto della notte è stato portatore di tenebre; quello avvenuto all’alba del primo giorno della settimana ha irradiato luce. Il primo ha seminato morte, lutti e pianti; il secondo ha ridato la vita, ha portato gioia e speranza all’umanità intera: l’ha liberata dalla schiavitù del peccato e della morte. Enormi cumuli di macerie da una parte; dall’altra una grossa pietra rotolata via dal sepolcro del Cristo.
Un elemento bello e straordinario, comune e singolare, tra i due fatti è quell’angelo che rincuora le donne corse al sepolcro. Quante volte, in questi giorni abbiamo sentito definire “angeli” gli uomini del soccorso, mossi da una forza quasi soprannaturale, scaturita senza dubbio da quello spirito della solidarietà  che, nonostante tutto, fa parte dei nostri valori cristiani!
Tutto questo è il mistero pasquale: un intreccio tra vita umana e divina. Accanto all’uomo, immerso in un mondo di peccato e costretto tra forze misteriose, c’è Cristo che gli porta e offre salvezza. Vicino all’uomo, sempre più segnato dal dolore e dalla morte, c‘è Cristo che lo libera dal male e gli apre orizzonti soprannaturali ed eterni.
Certamente, se dovessimo fare un’indagine tra la gente e domandare “Che cos’è per te la Pasqua”, ne sentiremmo delle belle, tanto il popolo è ormai molto lontano dalle verità del cristianesimo. Ma nel bisogno, quando gl’interrogativi si fanno pungenti, chi ci dà la chiave di lettura della nostra esistenza se non Lui, il Salvatore, il Risorto ?
Ognuno di noi ha il suo macigno: una pietra enorme messa all’imboccatura della propria anima: non lascia filtrare l’ossigeno,  opprime in una morsa di gelo; blocca ogni tenue raggio di luce, impedisce la comunicazione con l’altro.  È il macigno della solitudine, della miseria, della malattia, dell’odio, della disperazione, del peccato.
Pasqua, allora, dovrebbe essere per tutti il rotolare del macigno dal nostro cuore, la fine degli incubi, l’inizio della luce,  la primavera di rapporti nuovi con gli altri e, innanzitutto, con Dio.  E se ognuno di noi, uscito dal suo sepolcro, si adoperasse per rimuovere il macigno del sepolcro accanto, non si ripeterebbe finalmente il miracolo che contrassegnò la risurrezione di Cristo?
Un segno emblematico di questo evento pasquale lo abbiamo senza dubbio visto nella generosità di tutti coloro che si sono adoperati, fino allo stremo delle loro forze, per liberare dalle macerie i corpi vivi o morti degli sfortunati terremotati.  Ma quanta miseria morale, frutto del peccato e della perversione, quanta paura, quante ambiguità, sarebbero altrettanto da rimuovere dalla nostra vita !
L’episodio evangelico dei due discepoli di Emmaus che, delusi e amareggiati per la fine ignominiosa del loro Maestro, abbandonano tutto e tutti, discutendo su quanto era capitato, ha la sua sorprendente attualità. A quanti si domandassero di fronte alle tragedie dell’umanità: « Ma Dio esiste davvero? » dico: « Cristo non ha bisogno dei nostri abbellimenti: è lui il “divino viandante” che risponde ai nostri dubbi ». Leggiamo nella Lettera Apostolica Mane nobiscum Domine del compianto Giovanni Paolo II: « Sulla strada dei nostri interrogativi e delle nostre inquietudini, talvolta delle nostre cocenti delusioni, il divino Viandante continua a farsi nostro compagno per introdurci, con l’interpretazione delle Scritture, alla comprensione dei misteri di Dio. Quando l’incontro diventa pieno, alla luce della Parola subentra quella che scaturisce dal “Pane di vita”, con cui Cristo adempie in modo sommo la sua promessa di “stare con noi tutti i giorni fino alla fine del mondo” (cfr. Mt 28,20) [n. 2] ». Questo è fare la Pasqua con Gesù.
Vorrei concludere con Paolo VI: « Resurrexit Christus! Questo, sì, è il grido della fede; è testimonianza di una verità reale che riempie il mondo della gloria di nostro Signore Gesù Cristo e riempie gli uomini di luce e di speranza! » (Pasqua, 10 Aprile 1966).

Buona e Santa Pasqua a tutti!