Casinò e New Slot: un tecnico risponde a Federgioco

19 aprile 2009 | 07:58
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Casinò e New Slot: un tecnico risponde a Federgioco
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Casinò e New Slot: un tecnico risponde a Federgioco
Casinò e New Slot: un tecnico risponde a Federgioco
Casinò e New Slot: un tecnico risponde a Federgioco
Casinò e New Slot: un tecnico risponde a Federgioco

“Gli apparecchi con vincita in denaro si definiscono A.W.P. (Amusement With Prizes) le cosi dette new slot comma 6–6/a, omologate e certificate con parametri certi”

Eugenio Bernardi, Consulente Tecnico-Giuridico, esperto in tecnologia elettroniche applicate all’intrattenimento (giochi, videogiochi, fun games, Awp e New Slot) ed esperto di direttive comunitarie,  ha scritto in merito ad un articolo apparso ieri 
sulla riunione della Federgioco, sui nuovi Casinò e le ‘New Slot’

"Vorrei ricordare che gli apparecchi con vincita in denaro si definiscono A.W.P. (Amusement With Prizes) le cosi dette new slot comma 6–6/a, omologate e certificate con parametri certi (vincita del 75% su un ciclo di 14.000 partite, massima vincita 50 euro e giocata 50 euro centesimi, ne sono presenti in Italia circa 320.000. Cifre e considerazioni, quelle che precedono, senza delle quali non sarebbe possibile compiere una analisi corretta dei risultati del settore in termini erariali e che si ritiene fondamentale premettere, in quanto la realtà industriale dei giochi di Stato in quanto gestiti sotto il controllo di AAMS – Monopoli di Stato – SOGEI non appare direttamente nei dati ufficiali relativi al gioco , (la tassazione PREU dal 12%, ora 12,6% per salvare la disastrata amministrazione dell’Unire e aiutare il CONI) sull’ingresso, unici al mondo, equivalente a una tassazione di oltre il 50%), ci sono impiegati migliaia di tecnici e maestranze nelle circa 5.000 aziende di gestione sparse sul territorio, oltre 300 aziende di produzione e i 10 concessionarie di rete. Sono in commercio le nuove New Slot 2 con giocata di 1 euro, vincita di 100 euro e
cicli variabili fino ad un massimo di 140.000 partite e percentuale sempre del 75%, macchine ancora più controllate avendo all’interno un chip – smart card che se non collegate si spengono, dovranno sostituire entro il 15 dicembre 2009 tutte le precedenti installate, circa 240.000, con investimenti ingentissimi da parte delle aziende che da 4 anni hanno accettato la sfida delle nuove apparecchiature da gioco istituite per legge dallo Stato. I gestori iscritti alle diverse associazioni e tutto il settore
del gaming e coin-up gradirebbero che le cose fossero chiamate con il loro giusto significato e terminologia e soprattutto non forviate da informazioni errate. Le Associazioni di categoria attraverso l’adozione di un codice etico a cui aderiscono le imprese fornitrici di servizi nel settore del gioco e operatori di gioco qualificati nella offerta di gioco pubblico mediante la messa a disposizione nei pubblici esercizi di apparecchi da gioco da intrattenimento e le c.d. New Slot, è da anni sono impegnate nel
contrasto al gioco illegale, anche attraverso la promozione presso i propri associati di comportamenti ispirati a legalità e rispetto delle Istituzioni.
Sono a rammentarLe che esistono anche due Decreti (uno già dall’ottobre 2003 e non da ora e uno dal 18 gennaio 2007) che contingentano, giustamente, l’installazione degli apparecchi nei locali pubblici e che ne limitano il numero e le tipologie, in base alla superficie, fra giochi comma 6-6/a ( a premio con vincita in denaro, con un massimo di 4 per esercizio pubblico, numeri e proporzioni diverse per sale giochi, sale scommesse e sale Bingo) e comma 7 (videogiochi, gru, flipper, freccette e tutti i giochi
elettromeccanici e meccanici). Come anche voi spesso scrivete, subiamo giornalmente molti furti, su cui comunque dobbiamo corrispondere la tassazione del Preu, ripagarci i danni e la stampa ci considera sempre come ‘videopokeristi’, mentre siamo fra i primi contribuenti dello Stato, terza industria italiana per fatturato, (come in altre nazioni europee, Inghilterra, Spagna, Germania e Olanda) dove per altro vi sono decine di Casinò con i quali convivono serenamente. Perché questi ‘signori dei casinò’ non si fanno un bell’esame di coscienza prima di sparare contro un altro settore, visti i ripetuti scandali che hanno colpite le varie case da gioco italiane, non vengano proprio loro a parlarci di morale, di etica e di prevenzione verso il gioco patologico. Occorre educare al gioco, qualsiasi esso sia. Le rammento infine la differenza fra le apparecchiature presenti nei pubblici esercizi e quelle da Casinò: Perché gli AWP non sono Random Machines? Gioco da trattenimento a premio, predominante in Inghilterra, che
consiste tradizionalmente in 3, 4, 5, ruote sulle quali sono stampati dei simboli( anche video riprodotte), le varie combinazioni di simboli danno luogo a diversi livelli di vincita, oppure la possibilità di accedere ad ulteriori giochi specifici, che offrono premi variabili. Il termine e’ applicato in campo internazionale a qualsiasi gioco a premio in denaro con software residente su scheda o computer. Mi capita spesso di dover spiegare perché la maggior parte degli Awp non sono completamente random machines, a
differenza delle slot da casino che lo sono allo stato puro, anche per legge. Gli Awp ingannano i giocatori? Perché non ne facciamo delle random?
Che cosa significa precisamente ‘random’? A voler trovare una traduzione, bisognerebbe dire ‘casuale’: un evento ‘random’ è un evento che ha una certa probabilità di accadere che però non dipende da quanto accaduto prima. Ad esempio, se inserisci una moneta cento volte, la probabilità che ad ogni lancio esca o testa o croce è il 50% e non ha niente a che vedere con quanto
accaduto prima. Dopo una, due o dieci ‘testa’ di fila, la probabilità che esca ancora testa è sempre la stessa: esattamente il 50%. Il concetto è a volte difficile da capire, perché molti di noi hanno già un’idea di cosa sia “random”, ma che non sempre corrisponde al vero. Quindi, tutti quei “sistemi” per vincere alla roulette giocando una serie di rossi o neri sono,
per fortuna dei casino, pure fantasie. In parole povere, ci sono le stesse identiche probabilità che esca dieci volte di fila il rosso o nove volte rosso e una nero. Non cambia niente. La maggior parte degli apparecchi a premio europei, non sono completamente random. Perché? Perché le leggi permettono, o addirittura esigono, che non siano random? Per spiegarlo, bisognerebbe comprendere l’essenza delle leggi matematiche che governano il calcolo delle probabilità, cosa che non cercherò di fare ora. Ad ogni modo, fatemi spiegare cosa accadrebbe se fossero totalmente random. Per semplificare, presumiamo che ci sia un paese in cui siano installati 100.000 Awp in 50.000 tra bar e pub, con due apparecchi per ogni locale, e che siano apparecchi totalmente random. In effetti, sono slot da casino, ma con premi più bassi. Se gli apparecchi sono random, non possono essere programmati per pagare le vincite per mezzo di ripetizioni forzate, perché ogni partita deve essere indipendente dalla storia precedente. Quindi, deve esserci un premio massimo che i giocatori provano a vincere, che si dimostrerà casuale ogn volta. L’unica cosa che può fare chi progetta la macchina è programmare la probabilità di vincita del premio massimo. Supponendo che ogni apparecchio giochi circa 1000 partite giornaliere, se vogliamo che il premio massimo appaia in media, una volta al giorno per ogni locale, dobbiamo impostarla in modo tale che garantisca una vincita con una probabilità di uno su 2000. È tutto quello che possiamo fare. Poi incrociamo le dita e aspettiamo divedere che succede.
Dopo due settimane, controllando il resoconto dei 50.000 locali, scopriremo che in circa 500 di essi il premio massimo è stato vinto meno di 7 volte e che gli apparecchi, allo stato attuale, hanno pagato meno del 60% della somma giocata. Invece, in altri 500 locali il jackpot è stato pagato più di venti volte, con i giocatori che hanno ottenuto più soldi di quanti ne abbiano giocati tutti quanti messi insieme. Nel primo caso, ci saranno giocatori frustrati, mentre nel secondo gestori infelici. Cosa è accaduto?
In effetti niente; è semplicemente quello che si sarebbero aspettati i matematici: la distribuzione statistica ha degli estremi che, pur non essendo molto frequenti, accadono. Per quanto possa sembrare strano, per quanto le probabilità siano basse, a furia di provare possono presentarsi.
In questo caso, stiamo parlando di problemi che si verificano solo nel 2% dei locali. Eppure sono problemi reali e, in quanto tali, vanno evitati. Se non ci fossero questi estremi, le cose filerebbero lisce. Ed è esattamente ciò che accade con gli Awp: si autocontrollano e riadattano le vincite per evitare, su un certo numero di partite, di pagare troppo o non abbastanza.
Tale sistema di controllo non va ad influenzare la distribuzione di premi a breve termine, che continuano ad essere casuali (random), ma evita i problemi nel caso di diverse migliaia di partite. La maniera in cui lo fanno, varia da distributore a distributore, ma è sempre più o meno la stessa: su un numero prestabilito di partite consecutive, la percentuale di vincita è controllata e adattata in modo da mantenersi nel valore nominale con sole piccole variazioni e le vincite più alte sono aggiunte o tolte da
un fondo per evitare che siano troppe o troppo poche. Ma se si tratta di questo, perché le slot dei casino sono random? Non hanno gli stessi problemi? Certo. Ma sono diluiti nell’elevato numero di apparecchi per locale. Il principio statistico si applica anche ai casino, come sanno bene i gestori. In un casino con, diciamo, 200 slot, ce ne saranno alcune che pagano il 120% nel giro di 7 giorni, mentre altre il 70%. Quando ci sono abbastanza apparecchi per ogni locale, diciamo sei o più, possono essere
tranquillamente random, perché si compensano l’uno con l’altro. I problemi nascono quando se ne hanno una o due.
È il meraviglioso mondo delle statistiche e delle probabilità".