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Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia

4 marzo 2009 | 13:31
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Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia
Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia
Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia
Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia
Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia
Segnalazione di degrado allo Sclavi di Arma di Taggia

“Forse basterebbe una rotonda in meno ed i soldi salterebbero fuori, qualche prato in rotoli in meno e si potrebbero finire altri lavori che attendono dalla estate scorsa di essere ultimati”

Dino Conta, un nostro lettore, segnala la situazione di degrado nel campo sportivo Ezio Sclavi di Arma:

"Sabato scorso, non sono un gran tifoso, ma il calcio mi piace, sono stato dopo molti mesi di lavoro e di malattia al campo dell’Argentina e l’ho trovato esattamente come l’avevo visto nel mese di settembre dello scorso anno. Allora c’era la rete di cinta da sostituire secondo precise norme della Federazione che, malgrado i lavori non fossero terminati, diede il permesso di giocare con l’assicurazione del comune che entro il mese di ottobre tutto sarebbe stato a posto. Ebbene sabato la recinzione era sempre
nella situazione in cui l’avevo lasciata a settembre, eppure i volontari della società, si sono dati da fare: pitture agli infissi, ai pali di
sostegno della rete, spogliatoi rimessi a nuovo, nuove lavatrici per gli indumenti di gioco, nuovo impianto di irrigazione, spostamento del magazzino, nuova gestione del bar, nuove panchine e porte del terreno di gioco, carotaggio, riempimento, concimazione e semina del campo in erba. Sono questi dettagli che si vedono ad occhio nudo e non possono giocare in negativo per la società che però si vede sempre emarginata. In compenso la recinzione in pannelli di fibrocemento, è parzialmente caduta, con le consguenze che si possono immaginare. Tutto questo senza parlare del campetto in sintetico, che di sintetico,
ormai non ha più nulla. Buchi nelle rete di recinzione, piano di calpestio, come dicono i tecnici, da cui fuoriesce il materiale di fondo. Insomma in pochi ora vogliono giocare su quel fondo ed anche i giocatori della prima squadra storgono il naso ad allenarsi, quando piove ed il campo grande non è praticabile, su quel terreno: si corre il rischio di farsi male e seriamente. E pensare che li, ogni tanto ci giocano sia il sindaco che qualche assessore: possibile che non vedano niente… Di certo non vedono nemmeno la processionaria su quei pochi pini che ci sono rimasti… Ora i pali delle rete, lato fiume, sono stati pitturati, ma lo ha fatto la società affidandosi ad una ditta privata. Poiché sono ligure e quindi mugugnoso, ma anche risparmioso, ho sondato un po’ gli umori e mi sono reso conto che non ci vuole molto per terminare i lavori del campo grande e che quella massa di terra fatta depositare da chissa chi ( ma il nome si sa eccome ) lungo il versamente che da sul lungofiume, venga rimosso.

Finito l’incontro della formazione juniores, mentre tornavo a casa ho allungato il percorso e sono passato dalle ex caserme Revelli dove ci sono gli altri due campi da gioco. Chiamarli così è un rischio, ma a me, che su quei campi ci ho giocato con alterne fortune, si è stretto il cuore:  possibile che non si trovino i soldi per rimetterli in ordine. Forse basterebbe una
rotonda in meno ed i soldi salterebbero fuori, qualche prato in rotoli in meno e si potrebbero finire altri lavori che attendono dalla estate scorsa di essere ultimati.

Non mi piacciono le missive anonime, ma quelle poesie senza firma che stanno girando in città, sono, nel loro sarcasmo dialettale, la verità, e tutto questo non è molto bello, né per coloro a cui sono dirette, nè per noi che ne constatiamo la veridicità e, purtroppo, le conseguenze".

Nella fotogallery, alcune immagini che illustrano il problema meglio delle parole

Dino Conta