"Secca di Santo Stefano" |
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Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova

23 marzo 2009 | 14:58
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Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova
Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova
Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova
Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova
Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova
Importante progetto in collaborazione tra Comune di Imperia e Università di Genova

Il progetto denominato “Progetto Secche di S. Stefano”, realizzato grazie ad un contributo concesso dalla Fondazione CA.RI.GE, è iniziato a fine del 2007 ed è terminato a febbraio di quest’anno.

E’ stato presentato questa mattina in Comune ad Imperia il progetto "Secche di S. Stefano” alla presenza del vicesindaco Paolo Strescino, del direttore del CEA l’Ing. Giuseppe Enrico, di una rappresentanza dei doventi dell’Università di Genova e della fondazione CA.RI.GE.

Il progetto denominato “Progetto Secche di S. Stefano”, realizzato grazie ad un contributo concesso dalla Fondazione CA.RI.GE, è iniziato a fine del 2007 ed è terminato a febbraio di quest’anno.

L’iniziativa ha visto impegnati sul campo i ricercatori del Dip.Te.Ris. dell’Università di Genova, che, tramite l’utilizzo di video-transetti, rilievi fotografici, prelievo di campioni e la loro analisi, hanno realizzato una caratterizzazione dell’ambiente sommerso e delle specie che lo popolano. Lo studio ha evidenziato una inattesa varietà di habitat che compongono i fondali della Secca di S. Stefano, sita nell’area marina prospiciente il porto turistico di Marina di Aregai, Secca che rappresenta uno dei siti più importanti della Liguria, soprattutto dal punto di vista della biodiversità, la cui analisi consentirà di effettuare un’interessante comparazione con i risultati ottenuti con lo studio dei fondali antistanti Imperia.

Un indice di vulnerabilità è stato attribuito ad ogni habitat, primo passo, questo, di un percorso valutativo in grado di mettere in luce come le attività umane e le anomalie termiche, che si sono susseguite negli ultimi anni, agiscono sulle condizioni di salute della secca e sulle possibilità di conservazione. 

Cliccando sull’icona qui a fianco è possibile scaricare il volantino del progetto