Giovanni Lengueglia: la burocrazia che inquina al servizio del cittadino

13 marzo 2009 | 09:06
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Giovanni Lengueglia: la burocrazia che inquina al servizio del cittadino

“La gestione degli elettrodomestici “usati” che i cittadini intendono allontanare dalle proprie case, dopo averli sostituiti con altri più efficienti, meno inquinanti e incentivati”

"Quando i nodi vengono al pettine bisognerebbe intervenire per sbrogliarli.
Purtroppo se i nodi sono norme e gli strumenti per risolvere i problemi sono decreti ministeriali, da emanarsi in accordo tra più ministeri e associazioni di categoria e commissioni stato regioni e altri enti e para enti, i cittadini finiscono col veder crescere le contraddizioni.
Il primo nodo di cui oggi mi preme parlare è il sistema di gestione degli elettrodomestici “usati” che i cittadini intendono allontanare dalle proprie case, dopo averli sostituiti con altri più efficienti, meno inquinanti e incentivati.
Il commerciante che vende i nuovi, al momento di consegnarli, non può attualmente ritirare i vecchi, manca appunto una parte di normativa “attuativa”. Non può e non deve neppure ritirarli come se fossero “roba sua”, perché il Comitato Nazionale dell’Albo Gestori Ambientali ha stabilito che si tratta di rifiuti “non compatibili con l’attività dichiarata al registro imprese”, quindi non rilascia le autorizzazioni relative al trasporto di propri rifiuti, oggi necessarie per tutti coloro che intendono gestire in proprio i rifiuti della rispettiva attività economica.( per la rumenta delle case per ora non è prevista!!!!).
Il risultato è che, visto che i rifiuti prodotti nelle nostre case sono di competenza del servizio pubblico comunale, le norme la chiamano “privativa”,  gli elettrodomestici dovrebbero essere avviati a tale servizio, nei modi e nei tempi previsti dallo stesso.
A Imperia il servizio ingombranti è a domicilio ovvero presso le aree attrezzate, quindi i cittadini devono chiamare il numero verde attivato oppure caricarsi il bene sulla macchina (ammesso che si possa per il codice della strada) e consegnarli presso le aree attrezzate.
Se il bene viene ritirato dal commerciante e trasportato con i propri mezzi all’area attrezzata, si prevedono queste sanzioni sia per il compratore che per il commerciante trasportatore e per il soggetto che gestisce l’area attrezzata che lo ha ricevuto:
gestione illecita di rifiuti :
arresto da tre mesi a un anno o ammenda da 2600 € a 26000 € (ad esempio lavatrice)
arresto da sei mesi a due anni e ammenda da 2600 € a 26000 € (ad esempio per un frigorifero che è considerato rifiuto pericoloso).
La giurisprudenza considera tutti i soggetti coinvolti “concorrenti” nel reato
La soluzione del problema? A Roma, dove dovrebbero sistemare i decreti di attuazione del sistema che prevede il ritiro “obbligatorio” degli elettrodomestici usati da parte del commerciante, senza necessità di autorizzazione al trasporto, con documenti di trasporto semplificati, e la consegna ai centri comunali “obbligatori”.
Attualmente è tutto fermo, anche gli elettrodomestici sul bordo delle strade e nelle campagne."

Dott. Giovanni Lengueglia Consulente legale di diritto ambientale Imperia