Coldiretti: Festa della Donna, tempo di mimosa

4 marzo 2009 | 12:47
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Coldiretti: Festa della Donna, tempo di mimosa

“Per conservarla meglio – suggerisce la Coldiretti – si consiglia di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone”

In controtendenza rispetto al passato le mimose di quest’anno sono puntualissime visto che le temperature rigide che hanno ritardato l’arrivo della primavera le hanno fatte fiorire solo pochi giorni fa. E’ quanto afferma la Coldiretti nel sottolineare che si è registrata una lieve diminuzione nella produzione dovuta proprio alle temperature troppo rigide, cosa che ha mantenuto i prezzi su livelli superiori rispetto all’anno scorso.
“La mimosa – sottolinea il presidente di Coldiretti Imperia, Antonio Fasolo – oltre a rappresentare un gentile pensiero per la Festa delle donne, assume anche un grande valore ambientale essendo una coltivazione eco-compatibile che contribuisce alla salvaguardia territoriale, specie in zone dove altre coltivazioni sarebbero molto problematiche”.
“In provincia di Imperia – aggiunge Danilo Parodi, responsabile del settore floricoltura Coldiretti – quest’anno la produzione si aggira attorno ai seicentomila chilogrammi, ed i prezzi spuntati sfiorano i 7 euro a chilo, contro i nemmeno 5 dell’anno scorso. Un buon risultato, specie se si tiene conto che la mimosa è arrivata a fioritura nel periodo giusto (in altura deve addirittura ancora fiorire), favorendo la conservazione”.
E per conservarla meglio – suggerisce la Coldiretti – si consiglia di tagliare quanto prima gli steli che devono rimanere per due ore in acqua pulita e inacidita con due gocce di limone. Vanno quindi collocati in piena luce e mantenuti in ambiente fresco e umido perché la mimosa rilascia molta acqua attraverso la traspirazione e bisogna evitare che la grande perdita di liquidi faccia seccare rapidamente il fiore.
La mimosa è coltivata in Italia da circa duemila imprese su una superficie di quasi 600 ettari di terreno, concentrati soprattutto in Liguria. Dal punto di vista botanico si tratta  di un’acacia dealbata, arbusto sempreverde originario delle zone tropicali, dove raggiunge i 30 metri d’altezza, mentre in Europa, dove è coltivata da metà ottocento, arriva al massimo a 10.
 “E’ nel 1946 – conclude Carlo Greco, direttore Coldiretti – che la mimosa diviene il simbolo della festa della donna perché sboccia in questo periodo ed assume il significato di autonomia e libertà. Un fiore che dietro una fragilità apparente mostra una grande forza con la capacità di crescere anche in terreni difficili.”