“Troppo facile dare i numeri”, Confartigianato Imperia risponde a Contribuenti.it

Sindoni: “Nonostante la gravità del contesto, uno dei motivi per cui lItalia ha risentito meno di altri Paesi della grave contingenza globale è stata proprio la massiccia presenza delle PMI”
Confartigianato Imperia respinge l’ennesima etichetta di “evasori fiscali” affibbiata agli artigiani a seguito di un’indagine diffusa da Contribuenti.it e ripresa sulle pagine di alcuni quotidiani. "Il tema del fisco – spiega il Presidente di Confartigianato Imperia Antonio Sindoni – è delicato e troppo complesso per diffondere classifiche senza solide basi statistiche. Contribuenti.it dovrebbe rendere nota la metodologia con la quale misura i fenomeni. Altrimenti chiunque può usare cifre non verificabili per gettare discredito su alcune categorie di imprenditori".
Sindoni si chiede chi siano in realtà i presunti artigiani citati da Contribuenti.it. "Se è così semplice – aggiunge – puntare il dito contro alcuni settori produttivi, perché allora non mettere sotto la lente di ingrandimento anche il fenomeno dei numerosi operatori abusivi che, anche da noi, si spacciano per artigiani e fanno concorrenza sleale agli imprenditori regolari?".
"Il momento economico che stiamo vivendo – continua – impone coesione e condivisione di impegni. Dai dati della Camera di Commercio emerge che anche nella nostra provincia la crisi ha prodotto innanzitutto problemi di liquidità alle imprese, bloccato la catena dei pagamenti e ridotto il fatturato in alcuni settori, soprattutto quello edile. Nonostante la gravità del contesto, uno dei motivi per cui l’Italia ha risentito meno di altri Paesi della grave contingenza globale è stata proprio la massiccia presenza delle PMI. Grazie alla loro flessibilità, infatti, si adattano e si riconvertono con più facilità delle industrie che, nelle emergenze, sono costrette a far ricorso alla cassa integrazione. Soluzione pagata con l’intervento pubblico". Sindoni conclude: "E’ per aiutare la categoria, stretta nella morsa creditizia, che Confartigianato ha chiesto interventi concreti di sostegno al Governo, tra cui anche quello di rivedere gli studi di settore. Non è giusto che in un momento di crisi, dove i consumi sono rallentati, se non sospesi in alcuni settori, si applichino alle imprese gli stessi parametri fiscali dei periodi in cui l’economia è in crescita. Si tratta di una conseguenza degli effetti negativi provocati dalla crisi sugli imponibili dichiarati dagli imprenditori. Cosa che è ben diversa dall’evasione fiscale!".