Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi

17 febbraio 2009 | 22:02
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Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi
Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi
Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi
Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi
Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi
Roberto Benigni mattatore della serata, naturalmente si parla di Berlusconi

E intanto la gara continua con Marco Masini e Francesco Renga

Riparte il Festival con il collegamento con l’Onu con Miguel D’Escoto, spazio quindi anche al sociale e uno sguardo rivolto anche al mondo, alla pronuncia del nome di Obama dal pubblico dell’Ariston parte un applauso, seguito dalla speranza che possa in qualche modo risolvere i problemi dell’America, e che riguardano purtroppo anche la nostra nazione, e a proposito di problemi ecco il sesto campione in gara, Marco Masini con il suo brano polemico contro l’Italia, francamente ci aspettavamo di più voto 5. e sulle note di Careless Whispers arriva il "bello della serata", anche se francamente a parte il fatto che probabilmente che il pubblico femminile si sia rifatto gli occhi, non capiamo molto lo scopo della sua presenza… ed ecco il settimo campione Francesco Renga, accolto da applausi e cori sul brano che vinse il festival qualche anno fa , Angelo. Pare che quest’anno il "nessun dorma" sia di moda, infatti ritorna anche nella sua canzone, sinceramente non ci convince molto anche se è dato per favorito, voto 6… E dopo Mina in apertura ecco l’arrivo del ciclone Roberto Benigni, sommerso da un mare di applausi. Naturalmente, anche se si ripromette di non parlarne, il discorso finisce irrimediabilmente su Berlusconi, era inevitabile, simpatico l’accostamento Berlusconi – Napoleone, e quello tra Mina e Bin Laden. un commento anche sulla canzone della Zanicchi e sul testo della sua canzone, considerato un pò troppo esplicito, " ti voglio senza amore, fammi quello che ti pare", ci scappa anche qualche parolaccia di troppo, ma a Benigni è concesso, Si parla naturalmente anche di omosessualità, uno degli argomenti clou del Festival, grazie alla canzone di Povia, con un bel discorso a difesa dell’argomento e una toccante lettera scritta da Oscar Wilde, vittima di prigione e torture a causa della sua omosessualità accompagnata da un lungo applauso. Come al solito un grande Benigni…