Rinviato il processo per inquinamento colposo per lo sversamento di 7.500 litri di benzina

9 febbraio 2009 | 09:27
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Rinviato il processo per inquinamento colposo per lo sversamento di 7.500 litri di benzina

Sono accusati di aver danneggiato i comuni di Santo Stefano al mare e Riva Ligure, oltre a diversi privati, con la fuoriuscita colposa di 7.500 litri di benzina verde che erano defluiti nel terreno sottostante, con conseguente inquinamento delle falde.

Sarebbe dovuto tornare in aula questa mattina, a Sanremo, il processo per inquinamento colposo (in concorso) relativo allo sversamento di circa 7.500 litri di benzina verde avvenuto, durante le operazioni di rifornimento di un distributore di benzina di Arma di Taggia, il 26 marzo 2001.  Per un impedimenyo di un avvocato il gup Maria Grazia Leopardi ha rinviato il processo ad un’altra data.

Il Comune di Riva Ligure e l’assicurazione della "Esso" tratteranno l’importo dell’eventuale risarcimento.  Sei, in totale, sono gli imputati. Si tratta di: Margherita Candelo, gestore del distributore ‘Esso’ di Arma di Taggia; Roberto Assandri, di Savona, l’autista dell’autocisterna di benzina impiegata nel rifornimento; Giuseppe’  Vallarino, titolare dela societa’ addetta alla manutenzione degli impianti di distribuzione della "Esso Italiana Srl"; Vittorio Burlando, capo area commerciale della "Esso"; Lucio Caretta, l’ingegnere supervisore tecnico per il nord Italia della ‘Esso’ e Marcello Burlando, geometra della "Esso" e collaboratore dell’ingegnere Caretta. Sono accusati di aver danneggiato i comuni di Santo Stefano al mare e Riva Ligure, oltre a diversi privati, con la fuoriuscita colposa di 7.500 litri di benzina verde che erano defluiti nel terreno sottostante – con conseguente inquinamento delle falde acquifere – anziche’ rimanere nei pozzetti di raccolta del distributore. Successive analisi evidenziarono, infatti, una presenza di Mtbe (additivo antidetonante) in misura superiore ai limiti consentiti.

In pratica, secondo la ricostruzione dell’accaduto, a causa di un guasto all’"over filling" (la valvola che determina il cosiddetto ‘troppo pieno’) e della mancanza di un tappo, la benzina introdotta nel pozzetto (dall¹autocisterna) era finita nel terreno. Del danno, pero’, nessuno se ne era accorto subito, ma soltanto dopo qualche giorno. Il collegio difensivo, da parte sanremese, e’ composto dagli avvocati: Aldo Prevosto, Alessandro Mager e Alessandro Moroni.