La Cisl va controcorrente e il segretario provinciale afferma: “In edilizia ricercati i romeni”

6 febbraio 2009 | 09:31
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La Cisl va controcorrente e il segretario provinciale afferma: “In edilizia ricercati i romeni”

“Proprio i romeni sono vittime troppe volte di pregiudizi ed episodi di razzismo, anche sul lavoro, inqualificabili. In questi casi anzi gli autori non solo sono italiani ma più spesso marocchini od albanesi i quali li trattano come esseri subumani”

Domenica scorsa insieme ai vertici nazionali del sindacato d’appartenenza, la Cisl, ed agli altri segretari territoriali anche Remigio D’Aquaro, il vertice del sindacato cattolico in Provincia d’Imperia, veniva ricevuto in udienza dal Santo Padre, Benedetto XVI°, che raccomandava, specialmente in un’epoca di grave recessione economica come quella attuale, di tenere alto il livello d’attenzione circa il rispetto della dignità umana nel mondo del lavoro. Nella nostra provincia, intanto, all’interno della Cisl medesima si susseguono i congressi provinciali di settore per il rinnovo delle cariche. Epifanio Giannì, già segretario provinciale uscente, sta per essere confermato nuovamente alla guida degli edili, categoria molto numerosa nell’imperiese, all’interno della quale quotidianamente si vivono tra lavoratori di diversa provenienza geografica quelle stesse tensioni che purtroppo stanno avvelenando il clima di convivenza civile in Italia. Il mondo dell’edilizia è cambiato assai negli ultimi vent’anni nell’imperiese ed ora tantissimi lavoratori del settore sono stranieri, molti magrebini, altri albanesi e turchi, altri ancora, gli ultimi arrivati, romeni. A rivelarci questa situazione è lo stesso Giannì che incontriamo in Via Martiri della Libertà ove sorge la sede sanremese del sindacato cattolico. “ I più ricercati nei cantieri sono proprio i romeni per due motivi principali: innanzitutto perché sono qualificati e non raramente svolgono le funzioni di carpentieri e di piastrellisti, mansioni che richiedono una certa professionalità, e poi perché sono persone miti”, afferma Giannì. Richiediamo al sindacalista se le nostre orecchie hanno udito esattamente le ultime sue parole, considerato che negli ultimi giorni, anche a seguito di gravi fatti di cronaca altrove compiuti da loro connazionali, i cittadini di quel paese danubiano sono accusati di essere tutti indistintamente e naturalmente delle belve, delle meretrici e dei criminali nati. “ Sì è così, ribatte il sindacalista cattolico, e purtroppo devo aggiungere che proprio i romeni sono vittime troppe volte di pregiudizi ed episodi di razzismo, anche sul lavoro, inqualificabili. In questi casi anzi gli autori non solo sono italiani ma più spesso marocchini od albanesi i quali li trattano come esseri subumani. Sono i rumeni gli ultimi arrivati e, dunque, agli occhi degli extra- comunitari quelli che hanno rubato loro il lavoro. Confermo comunque che se non fossero così miti, i regolamenti di conti tra etnie sarebbero all’ordine del giorno”. Forse al di la di troppi feroci pregiudizi, prima di giudicare una comunità sarebbe bene interpellare chi, per vari motivi, la conosce veramente e da vicino.           

Sergio Bagnoli