Il Partito Democratico interviene sul recupero delle facciate di Ventimiglia Alta

“Favorire il recupero delle facciate, deve significare riprodurre i colori caratteristici di ogni borgo, senza correre il rischio di perderli, perché questo significherebbe gettare via un pezzo di storia e mettere a rischio un tesoro pubblico”
Il recupero delle facciate di Ventimiglia Alta puo’ diventare il progetto piu’ ambizioso dell’Amministrazione Comunale .
Il PD intende, in termini positivi e volendo dare un contributo alla discussione in atto in questi giorni, sollevare forti dubbi sulla scelta adottata dal Sindaco di utilizzare uno strumento normativo troppo punitivo, privo di un reale supporto tecnico per i cittadini e di salvaguardia del patrimonio artistico .
Il PD preferisce partire dall’esperienza recentemente fatta dalla Regione Liguria – assessore Rita Berrutti – a favore del recupero della facciate con la legge "Città a Colori" e con il successivo bando “Progetto Colore”, che possono essere un vero modello di riferimento e di attuazione .
Questa esperienza ha considerato come valore fondamentale per la comunità il decoro degli edifici e degli spazi pubblici,creando una norma a tutela del recupero esterno degli immobili.
Particolarmente significativa è l’attenzione per il ripristino delle antiche decorazioni e degli edifici di pregio storico-artistico.
Favorire il recupero delle facciate, deve significare riprodurre i colori caratteristici di ogni borgo, senza correre il rischio di perderli , perché questo significherebbe gettare via un pezzo di storia e mettere a rischio un tesoro pubblico.
L’obiettivo deve essere la riqualificazione urbana ed ambientale del borgo .
Il progetto deve individuare sia i materiali, le tinte e le tecniche pittoriche che fanno parte della tradizione storico-architettonica locale, sia i colori più adatti ad alleggerire l’impatto visivo degli edifici di grandi dimensioni.
Cerchiamo di esaminare quindi cosa è il “Progetto Colore ”.
Questo strumento è realizzato dal Comune con fondi pubblici -finalizzato alla definizione di indicazioni operative, prevalentemente di carattere tecnologico-normativo, volte a consentire un’ adeguata regolamentazione degli interventi di recupero dei fronti esterni degli edifici di un ambito significativo di un centro storico.
Il primo procedimento che rappresenta il presupposto per promuovere un progetto di conservazione e recupero del colore storico è l’ indagine specifica sui caratteri tipologici delle facciate .
Si individua un’ area che viene circoscritta in funzione dello stato di conservazione dei prospetti: a seconda del livello di stato di salute della facciata .
Al degrado accertato si determina il processo di conoscenza di tutti gli aspetti caratterizzanti i prospetti degli edifici dell’ ambito indagato con una prima procedura progettuale accurata e precisa con rilievo dello stato esistente , si determina il tipo di finitura dell’ intonaco o della tecnica di recupero della pietra ;la relazione con le canalizzazioni degli impianti tecnologici.
La seconda fase operativa-progettuale sempre a cura dell’ Ente Pubblico- definisce la tipologia, i materiali e i colori da utilizzare nelle operazioni di tinteggiatura degli intonaci, degli interventi di recupero dei decori e degli elementi architettonici che qualificano con la loro presenza i manufatti oggetto del restauro.
L’iniziativa lodevole del Sindaco risulta essere zoppa di questo indispensabile lavoro preparatorio che deve essere realizzato dal Comune , evitando la discrezionalità dei privati e basandosi su uno studio preliminare .
Il Piano Colore adottato 12 anni fa è oggi inadeguato, superato e troppo farraginoso per essere fruibile .
Dispiace che per l’ennesima volta è mancata un’operazione di concertazione con le parti sociali, evitando appositamente di coinvolgere i cittadini destinatari degli interventi e la minoranza in Consiglio .
Oggi c’è la necessità di definire con maggiori garanzie l’iter di approvazione dei Progetti .
E’ indispensabile coinvolgere la Regione Liguria , per potere usufruire anche per Ventimiglia del Fondo regionale per l’erogazione dei contributi relativi alla redazione del Progetto Colore e agli interventi di recupero, sia per i privati che per il Comune .
Gli interventi edilizi da ammettere a contributo devono essere definiti con maggiore precisione.
Servono aiuti per i soggetti economicamente più deboli , usufruendo della la legge regionale che ha istituito un apposito fondo regionale al quale possono accedere tutti coloro in possesso dei requisiti .
Rivolgiamo un appello alla Soprintendenza dei Beni Ambientali affinché intervenga severa a controllare l’intera operazione di maquillage del centro storico, che se funziona rilancerà il borgo medievale , ma se mal gestita causerà danni irreparabili per i prossimi 50 anni .
Tutto questo non è un “ mugugnu” è invece una grande dichiarazione d’Amore per la nostra città.
Tutelare per crescere. Non serve fare tanto per fare.