I rapporti tra Bianchi e il maresciallo Moccia: esaminato il maggiore Adriano Lovito e altri testi






La vicenda, che si riferisce al periodo 18-27 luglio 2000 e al periodo fino al 20 febbraio 2004, riguarda una presunta tangente da 50 milioni di vecchie lire che Bianchi avrebbe versato al sottufficiale, perche’ fosse adottato un comportamento benevolo.
Il maggiore della Guardia di Finanza, Adriano Lovito; il capocantiere Biagio Failace; l’ingegnere edile Luca Siccardi e l’artigiano Cesare Corrado, sono stati ascoltati, oggi, dal tribunale collegiale di Sanremo, nell’ambito della discussione del capo ‘I’ del processo relativo alla maxi inchiesta per corruzione, usura e altri reati, che il 3 maggio del 2006 porto’ in carcere l’ex sindaco di Taggia, Lorenzo Barla e l’imprenditore ed ex presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Bianchi e ai domiciliari l’altro ex sindaco di Taggia, Piero Gilardino. Sul banco degli imputati, con l’accusa di corruzione: il maresciallo della Guardia di Finanza, Gaetano Moccia, di Imperia e lo stesso Bianchi. Imputato e’ anche l’ex braccio destro di Bianchi, Paolo Gavinelli, di Sanremo (considerato il grande accusatore), che tuttavia ha gia’ patteggiato la pena.
La vicenda, che si riferisce al periodo 18-27 luglio 2000 e al periodo fino al 20 febbraio 2004, riguarda una presunta tangente da 50 milioni di vecchie lire che Bianchi avrebbe versato al sottufficiale della Tributaria, perche’ fosse adottato un comportamento benevolo nei suoi confronti, nel caso di accertamenti di violazioni tributarie e finanziarie. L’indagine culmino’, nel 2004, con l’arresto di Moccia, uscito dagli uffici dell’impresa di Bianchi, a Taggia, con una bustarella contenente 4.000 euro, a lui consegnata da Gavinelli.
Secondo l’accusa – sostenute dai pubblici ministeri, Marco Zocco e Vittore Ferraro, si tratterebbe di una quota della tangente. Al maggiore Lovito, all’epoca dei fatti capitano, il compito di illustrare le modalita’ con cui venivano effettuate le verifiche fiscali. All’ufficiale della tributaria è stato anche chiesto, se fosse a conoscenza dei rapporti, e di che tipo di rapporti, tra i due imputati e se fossero mai state effettuate verifiche fiscali nei confronti di Bianchi. E’ emerso che l’imprenditore fu sottoposto a una sola verifica.
Ecco le deposizioni:
BIAGIO FAILACE (capocantiere):
Zocco (PM): può riferire che attività svolge per Ruggeri?
Failace: capocantiere
Zocco: in che periodo?
Failace: dal 97 al 2002. Successivamente sono passato ad un’altra società sempre di Ruggeri
Zocco: ha lavorato alle torri di Colombo? E quali erano le sue mansioni?
Failace: ho seguito la fase operativa e ho gestito le varianti dei clienti per stabilire insieme se avessero o meno da apportare delle modifiche
Zocco: aveva contatti con i clienti?
Failace: sì
Zocco: chi?
Failace: con entrambi (Moccia e Bianchi) fino ai primi del 2002 quando poi gli appartamenti invenduti sono stati completati
Zocco: come venivano consegnati gli appartamenti? in quale stato?
Failace: venivano consegnati conclusi pronti per essere arredati
Zocco: c’erano delle eccezioni?
Failace: a priori no, poi qualche appartamento era lasciato stato indietro per qualche finitura
Zocco: per gli impianti idraulici e i sanitari c’erano delle eccezioni?
Failace: come impiantistica ricordo che erano rimasti indietro l’appartamento all’undicesimo piano e il piano terra della torre verso Imperia.
Zocco: chi era l’idraulico?
Failace: Cesare Corrado
Zocco: lei si ricorda di un appartamento promesso in vendita ?
Failace: ricordo che era un appartamento della società Bianchi, torre b verso Imperia
Zocco: lei ha affrontato le finiture?
Failace: avevo contattato Moccia a casa e sul cellulare, avevamo avuto un incontro in cantiere con suo suocero il quale aveva scelto le finiture. L’incontro era una prassi comune.
Zocco: ha qualche ricordo specifico sul materiale?
Failace: fu scelta una piastrella per me brutta di un colore marrone scura e non ricordo altro
Zocco: ricorda l’atteggiamento di Moccia?
Risp: non entrò in merito alle scelte, la scelta l’ha fatta il suocero. Si consultavano marginalmente
Zocco: oltre alle mattonelle furono scelte altre finiture?
Failace: erano state scelte perchè la prassi prevedeva altri incontri e si era scelte in quell’incontro.
Zocco: fu firmato qualcosa?
Failace: non ricordo
Zocco: che cosa prevedeva la prassi?
Failaci: una scheda completata con nome, interno e finiture scelte
Zocco: queste schede?
Failaci: le tenevamo in cantiere fino alla fine dell’appartamento
Zocco: quando avete finito con i contatti per l’acquisto?
Failaci: primi mesi del 2002
Zocco: lei ricorda quali materiali furono posati nell’appartamento di Moccia?
Failace: non ricordo se avevamo posato quella piastrella brutta o no, dato che si era bloccata la trattativa
Zocco: in merito a quell’appartamento ha avuto indicazioni su come doveva essere consegnato?
Failace: no
Zocco: lei aveva copia degli atti preliminari di vendita?
Failace: sì
Zocco: ha preso visione del documento e se c’erano clausole specifiche?
Failace: non ricordo condizioni particolari
Mager: lei conosce la data in cui Bianchi ha recuperato la responsabilità giuridica appartamento?
Failace: no
Mager (difesa Moccia): se lei non lo sa la data, come ha potuto affermare con certezza che Moccia è venuto qualche mese dopo? Le scritture dicono che bianchi ha recuperato nel 2003.
Failace: non ho mai visto nessun documento che testimoniasse che l’appartamento è tornato indietro
Mager: le piastrelle erano state posizionate o no?
Failace: non ricordo
Mager: ha avuto rapporti con chi ha comprato l’appartamento?
Failace: no
Mager: non sa con quali rifiniture è stato ultimato?
Failace: no
Moroni (difesa Bianchi): quando Moccia venne in cantiere lei ricorda se venne spontaneamente?
Failace: l’ho sollecitato più volte
Moroni: e lui?
Failace: spesso risultava impegnato. Mi rivolsi a Gavinelli
Moroni: ricorda l’atteggiamento di Moccia quando venne?
Failace: distante, indifferente
ADRIANO LOVITO (al tempo comandante del nuceo di Polizia Tributaria di Imperia):
Mager: lei è stato comandante fino al?
Lovito: 2005
Mager: era il superiorie di moccia?
Lovito: si
Mager: che funzioni svolgeva Moccia?
Lovito: era in forza alla sezione verifiche e altre informative
Mager: da quando era in servizio?
Lovito: dal 95 credo
Mager: di che cosa si occupava?
Lovito: verifiche fiscali
Mager: vuole spiegare le tipologie di verifiche che erano in vigore all’epoca?
Lovito: la Guardia di Finanza funziona per obiettivi di 3 tipi: verifiche generali, parziali e specifiche
Mager: il volume d’affari del contribuente era rilevante?
Lovito: sì, per la provincia di Imperia c’era una fascia tra 1 milione fino a 10 milioni
Mager: e al di sotto?
Lovito: vi erano altri reparti competenti in Provincia
Mager: una volta che veniva decisa una verifica, chi era competente a scegliere le persone fisiche che l’avrebbero eseguita?
Lovito: io, anche perchè dovevo valutare le più qualificate
Mager: faceva anche attività diretta?
Lovito: capitava
Mager: i militari documentavano giornalmente?
Lovito: certo, con il foglio di servizio
Mager: nel periodo in cui era comandante vi furono delle verifiche specifiche a carico di Giuseppe Bianchi?
Lovito: sì, una specifica luglio 2003
Mager: che tipo?
Lovito: verifica specifica, venivano assegnati incarichi di verifiche specifiche per soggetti rientranti nella fascia a prescindere da elementi esistenti o meno e tra i vari soggetti c’era lui
Mager: a questa verifica faceva parte Moccia o no?
Lovito: no
Mager: perchè?
Lovito: al fine di assicurare la trasparenza. Sapevo che c’era vicinanza tra loro e decisi di dare il controllo ad altro personale
Mager: quali erano le notizie che poteva avere per il rapporto tra Bianchi e Moccia?
Lovito: non avevo notizie specifiche ma lo sapevo perchè il reparto era piccoloe si sapeva un po’ tutto. Credo che in certe occasioni lo stesso Moccia mi avesse detto che conosceva bianchi
Mager: verifiche a Bianchi prima che lei fosse comandate ce n’erano state?
Lovito: non negli anni immediatamente precedenti al mio arrivo. Una nel 95 sulla società Santa Vittoria di Giuseppe Bianchi
Mager: c’era Moccia
Lovito: no
Zocco: chi era il suo superiore?
Lovito: Cuomo
Zocco: che ruolo aveva Moccia?
Lovito: comandante della sezione
Zocco: perchè al comando delle verifiche?
Lovito: non so perchè lo fosse precedentemente. Quando ero arrivato Moccia era occupato in un’indagine su falsi in edilizia. Questa attività era iniziata e quando sono arrivato e stava procedendo.
Zocco: aveva un rapporto di fiducia con Moccia?
Lovito: sì
Zocco: come sceglieva le ditte da verificare?
Lovito: da risultanze della Polizia o spunti di varia natura o dati del terminale. Per le verifiche generali non chiedevo a nessuno e facevo tutto autonomamente.
Zocco: non è mai capitato che Moccia desse degli spunti per delle verifiche?
Lovito: relazioni ne sono venute. Moccia per la maggior parte ha fatto attività di verifica generale
Zocco: aveva un obbligo di segnalazione al suo superiore delle verifiche da fare?
Lovito: sì, facevo la mia proposta per iscritto
Zocco: quello a Bianchi era un controllo specifico, ma importante?
Lovito: ha avuto esito regolare. Si è controllato che fosse tutto regolarmente registrato ed è stato acquisito l’elenco clienti e fornitori
Zocco: le imprese facenti capo a Bianchi sono mai state prese in esame per verifiche precise
Lovito: in precedenza nel 95
Zocco: sapeva che Moccia conosceva Bianchi e per questo motivo non lo inviò. C’erano altre imprese che il moccia non poteva verificare?
Lovito: no, di altri non sapevo
Zocco: lei sapeva di altre imprese che appartenevano al gruppo Bianchi?
Lovito: sapevo che Bianchi era in diverse società
Zocco: lei sapeva che il Moccia aveva una transazione con Bianchi?
Lovito: no
Zocco: lei sapeva che Moccia riceveva delle somme di denaro da Bianchi?
Lovito: no
Moroni: quando sceglieva un’impresa sapeva chi ne fossero i soci?
Lovito: sì
ATTILIO EMANUELLI (Titolare Immobiliare Emanuelli):
Moroni: per conto delle imprese che stavano costruendo ha intermediato la vendita) ricorda se fosse stato promesso in vedita un appartamento al maresciallo Moccia?
Emanuelli: non ricordo in particolar modo.
Moroni: (mostra una pubblicità) la ricorda?
Emanuelli: sì, era la pubblicità per la vendita degli appartamenti. 250 mila euro. Inizialemente era il prezzo più basso. Mi ricordo un appartaento che era rimasto indietro rispetto agli altri e si valutava se finirlo o no e alla fine lo si è terminato.
Zocco: riceveva indicazione sui prezzi da qualcuno?
Emanuelli: c’era un listino prezzi al quale mi attenevo
LUCA SICCARDI: (ingegnere edile)
Moroni: lei aveva da verificare alcuni costi?
Siccardi: sì (consegna un elenco di costi relativi alle finiture degli appartamenti)
Zocco: lei ha visto l’appartamento?
Siccardi: sì
CESARE CORRADO: (artigiano termo idraulico)
Corrado: ho fatto tutti gli impianti idraulici alle torri di Colombo. Non li ho consegnati tutti ultimati. Tra quelli da ultimare ricordo la banca al piano terra, l’undicesimo piano, il terzo piano, il quinto, l’ottavo ed altri che in questo momento non ricordo. Ci sono alcuni appartamenti in cui ci sono stati dei ritardi. Per alcuni appartamenti abbiamo avuto dei ritardi perchè mancavano le piastrelle. Eseguivamo ciò che diceva il capocantiere Failace