I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo

16 febbraio 2009 | 10:12
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I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo
I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo
I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo
I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo
I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo
I parcheggi nell’ex area ferroviaria di Arma di Taggia: rischio amianto e non solo

In materia di rischio sismico, la provincia di Imperia è classificata nella zona 2 , ossia quella dove è possibile il verificarsi di terremoti di intensità abbastanza forte

Ritengo opportuno confrontare il Comune di Taggia con quello di Napoli, non sulla tematica della spazzatura ma sulla costruzione di parcheggi. A proposito dei parcheggi interrati che saranno realizzati nell’area ferroviaria dismessa di Arma di Taggia, trascrivo di seguito qualche stralcio estratto da un articolo pubblicato il 14 febbraio scorso sul quotidiano Il Secolo XIX, dal titolo: “Nelle ex aree F.S. Bonello rilancia sul rischio-amianto”.
Franco Bonello, consigliere regionale di Unione a Sinistra, ha comunicato quanto segue: “Avevo presentato un’interrogazione in Consiglio per sapere quali iniziative la Regione Liguria intendesse intraprendere per garantire la salute pubblica. Avevo anche chiesto dove potrebbe venire raccolta la terra movimentata nelle aree ferroviarie dismesse. Purtroppo le risposte finora date sono insufficienti e il rischio per la salute pubblica è grave”.   

Su Internet è stato diffuso il Programma Urbano dei Parcheggi del Comune di Napoli e le relative Norme Tecniche di attuazione, in riferimento alla Legge n. 122 del 24 marzo 1989 e successive modificazioni, nonché le Modalità di Progettazione ed Esecuzione delle Opere.
Al titolo VI – aspetti geologici e geotecnici – l’art. 20 recita: “Per un’idonea progettazione di parcheggi interrati si rende necessario un attento studio geologico, geognostico e sismico dell’area di intervento nel rispetto della L. 64/74, della L.R. 9/83 e del DD.LL.PP. dell’11/03/88. Ai fini della redazione della relazione geologica, si dovrà espletare un programma di indagine minimo costituito da:
– sondaggi geognostici a carotaggio continuo (almeno 3 sondaggi); durante tale fase si dovranno effettuare prove in foro del tipo S.P.T. e prelevare campioni allo stato indisturbato;
– prove Down-Hole in almeno un foro sondaggio, opportunamente condizionato con tubo in PVC, per la caratterizzazione sismica dei terreni ed il calcolo dei fattori di amplificazione dinamica. Il tecnico incaricato, ove occorra, dovrà prevedere registrazioni vibrometriche per determinare l’ampiezza o la potenza delle componenti spettrali presenti in un sito nei segnali sismici provenienti da sorgenti naturali o artificiali, al fine di valutare il danno eventuale delle vibrazioni stesse sulle costruzioni;
–  analisi e prove di laboratorio geotecnico in numero sufficiente a definire lo stato di compressibilità e di rottura dei terreni indagati; i materiali tufacei dovranno essere sottoposti a prova di compressione uniassiale;
–  n. 2 prove penetrometriche da effettuare con penetometro statico di almeno 20 t di spinta;
–  prove di tipo GPR (Ground Probing Radar) per la individuazione di cavità e loro estensione areale”.

In materia di rischio sismico, la provincia di Imperia è classificata nella zona “2”, ossia quella dove è possibile il verificarsi di terremoti di intensità abbastanza forte. Dalle statistiche Istat risulta che la Liguria, in particolare la provincia di Imperia, è il territorio più assediato dal cemento. Con la cementificazione della massicciata ferroviaria dismessa (che assorbiva l’acqua piovana) adibita a pista ciclabile, i parcheggi interrati, i locali commerciali, la nuova viabilità con le due rotatorie e i 73.000 mc (settantatre mila metri cubi) di costruzioni previste  sulle ex aree ferroviarie di Arma di Taggia, il rischio idrogeologico non potrà che aumentare, senza contare il rischio rappresentato dal torrente Argentina nei periodi di piena. L’Amministrazione comunale di Taggia ha chiesto alla società Area 24 di attenersi alle suddette normative vigenti? Le analisi e prove anzidette sono state eseguite? E stata fatta la Valutazione di Impatto Ambientale (V.I.A.)? E stato fatto lo Schema di Assetto Urbanistico (S.A.U.) al fine di tutelare l’interesse pubblico, i diritti dei singoli cittadini – confinanti con i terreni di Area 24 S.p.A. –  e la messa in sicurezza delle la foce del torrente Argentina e la Darsena, per tutelare la pubblica incolumità (?), come prescritto dalla Regione Liguria e previsto dalla precedente Giunta comunale guidata da Lorenzo Barla.

Claudio Mazza

Cliccando sul link a destra è possibile scaricare il Verbale di Deliberalizzazione