Gemelli Diversi: “Non temiamo pregiudizi su di noi e ci schieriamo contro la canzone di Povia”

17 febbraio 2009 | 16:18
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Gemelli Diversi: “Non temiamo pregiudizi su di noi e ci schieriamo contro la canzone di Povia”
Gemelli Diversi: “Non temiamo pregiudizi su di noi e ci schieriamo contro la canzone di Povia”
Gemelli Diversi: “Non temiamo pregiudizi su di noi e ci schieriamo contro la canzone di Povia”
Gemelli Diversi: “Non temiamo pregiudizi su di noi e ci schieriamo contro la canzone di Povia”

Il gruppo milanese si è presentato questo pomeriggio alla stampa. Tra gli argomenti toccati anche la discussione sulla tanto contestata canzone di Povia, tema sul quale il quartetto si schiera in maniera netta e precisa.

Si sono presentati al pubblico e alla stampa questo pomeriggio i Gemelli Diversi.
Il gruppo, di ispirazione hip hop e R’n’B, si è formato nel 1998 a Milano ed è comparso sulla scena italiana con la versione "rivista" di "Dammi solo un minuto" dei Pooh.
La formazione è attualmente composta da Alessandro Merli alias "THG", Francesco Stranges, detto "Strano", Emanuele Busnaghi, nome d’arte Thema e Luca Aleotti detto Grido (fratello di J-Ax degli Articolo 31).

Luca Aleotti: "Il significato del brano è uno sfogo personale che si è trasformato in una canzone che ora è al Festival. La canzone non è confezionata per il Festival. Lo sfogo nasce dal fatto che ci siamo guardati intorno e abbiamo voluto parlare di temi che ci riguardano. Una canzone che ricorda la bellezza di esserci, quello che noi vediamo e  di continuare ad avere speranza. E’ un brano che ha gli occhi aperti verso ciò che abbiamo intorno ma abbiamo anche provato a dare un’impostazione più ironica e forse cinica".
Alessandro Merli: "Non temiamo pregiudizi sul nostro conto. Si è detto che eravamo una boyband e oggi i pregiudizi si sono trasformati in apprezzamenti. Sfateremo queste vecchie idee su di noi e vedrete quello che siamo".
Francesco Stranges: "la BMB Marching Band che ci accompagnerà ci ha subito appassionati perchè sono tutti ragazzi che non fanno musica di lavoro. Se non ci fosse stato limite di budget avremmo voluto una Marching Band americana di quelle che accompagnano gli eventi sportivi. Se devo dare un giudizio sulla discussa canzone di Povia, uno dei temi cruciali di questa edizione, noi ci schieriamo assolutamente contro".
Emanuele Busnaghi: "Sanremo tende a vedere la musica come una forma d’arte ancora un po’ vecchia. Noi ci schieriamo in un’altra direzione, in quanto la stessa cultura hip hop cerca di andare contro ciò che non si evolve. Inoltre speriamo che in futuro lo stesso Festival apra le porte a più generi musicali. Trovo ingiusto che ci sia una decina di cantanti melodici "classici" che parteciperanno al Festival e solamente un progetto hip hop e uno rock (gli Afterhours). Sono due generi che si stanno sempre più diffondendo tra i gusti di chi si appassiona alla musica e sarebbe giusto valorizzarli maggiormente".