Furti nelle Chiese della Diocesi, 12 accorgimenti da applicare per arginare questi episodi

14 febbraio 2009 | 14:34
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Furti nelle Chiese della Diocesi, 12 accorgimenti da applicare per arginare questi episodi

Solo tramite la valorizzazione, la conservazione, la conoscenza e la sicurezza si possono difendere i nostri beni, che sono una fondamentale testimonianza della storia, dell’arte e della fede di una comunità cristiana

A seguito della recrudescenza e dello stillicidio di furti nelle Chiese in questi giorni, rinnovo l’invito ad osservare alcuni accorgimenti, a fare richiesta per avere il contributo per l’installazione di impianti di allarme, a tenere una documentazione fotografica aggiornata… e nel caso di furto acccelerare al massimo la denuncia. La tempestività ed una documentazione fotografica hanno permesso di ricuperare alcune opere d’arte sui mezzi di trasporto usati dai ladri.
Monsignor Umberto Toffani

Ecco quanto pubblicato in passato sul sito ufficiale della Diocesi, nella sezione dei beni artistici:
Ci troviamo purtroppo in stato di ’emergenza nel nostro territorio per quanto riguarda i furti nei luoghi di culto.
Si suggeriscono alcuni accorgimenti che è opportuno applicare per arginare tali episodi, anche se possono sembrare banali:
1.                    All’’interno delle chiese o cappelle si eviti di lasciare oggetti facilmente asportabili (candelieri, tabernacoli mobili, carte gloria, croci, campanelle liturgiche, quadri, sculture o statue di valore storico-artistico, reliquiari, tovaglie ricamate a mano).
2.                    Gli altari laterali dovrebbero risultare spogli anche per un motivo liturgico-pastorale.
3.                    Gli oggetti siano scrupolosamente conservati in ambienti chiusi da serrature sicure, le cui chiavi siano in uso solo al parroco e a poche persone fidate e conosciute, meglio se fanno parte del consiglio parrocchiale per gli affari economici.
4.                    Chi ha le chiavi delle chiese o delle sacrestie non è autorizzato ad aprire ad alcuno, se non con esplicita comunicazione del parroco.
5.                    Si eviti di lasciare aperte le chiese dalla mattina alla sera senza la custodia necessaria.
6.                    E’ opportuno che chi apre le chiese per una celebrazione saltuaria richiuda prontamente se non è assicurata la custodia.
7.                    Alcuni Parroci hanno ottenuto una convenzione con il Comune di appartenenza per impiegare pensionati per farli partecipare a risolvere un problema che tocca tutta la collettività.
8.                    Si provveda ad istallare in chiesa e nei locali adiacenti il sistema antifurto: quelli già presenti siano sempre in funzione e siano periodicamente controllati dai tecnici che curano la manutenzione. La Conferenza Episcopale Italiana eroga finanziamenti annuali per l’installazione. In alcuni casi è stato utile anticipare la somma, rimborsata con i fondi dell’8×1000: l’Ufficio dei beni culturali è a disposizione per consigli.
9.                    Sarebbe opportuno che alcuni beni (dipinti, sculture, suppellettili) siano depositati in luoghi sicuri, qualora non vi siano i requisiti per la conservazione e la sicurezza, restando ferma la proprietà del bene e la possibilità di prelevarlo quando è necessario.
10.               I libri liturgici in disuso e il libri antichi potrebbero confluire nella Biblioteca del Seminario dove sono tutelati, conservati e valorizzati. Nelle schede dei libri depositati viene menzionata obbligatoriamente la provenienza.
11.               Si presti attenzione a chi fotografa nelle chiese senza autorizzazione, potrebbe trattarsi del primo passo per furti su commissione. Tale autorizzazione viene rilasciata dall’Ufficio Beni Culturali di concerto con il parroco dopo a
ttenta valutazione delle reali motivazioni della campagna fotografica espresse dal richiedente su apposito modulo.
12.               Ogni volta che si presenta l’occasione di innalzare impalcature, interne ed esterne, per lavori di ristrutturazione (i furti a volte sono collegati a questo evento), chiedere alla ditta se ha l’assicurazione in caso di furti facilitati dal cantiere.

E’ ’anche nostro compito fornire alle parrocchie suggerimenti, consulenze e sopralluoghi qualora richiesti, per tutelare il patrimonio. Solo tramite la valorizzazione, la conservazione, la conoscenza e la sicurezza si possono difendere i nostri beni, che sono una fondamentale testimonianza della storia, dell’’arte e della fede di una comunità cristiana.