Domani Dacia Maraini concluderà la stagione invernale dei “Martedì Letterari”

9 febbraio 2009 | 09:36
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Domani Dacia Maraini concluderà la stagione invernale dei “Martedì Letterari”

Presenterà il libro: “ Il treno dell’ultima notte introdotta da Ito Ruscigni

Sarà Dacia Maraini a chiudere la stagione invernale dei Martedì Letterari  del Casinò di Sanremo. Domani, 10 febbraio, nel Teatro Centrale del Casinò alle ore 16.30 presenterà il libro: “ Il treno dell’ultima notte”. Introduce l’autrice Ito Ruscigni.  Il previsto incontro con Folco Quilici è stato  rimandato per un’indisposizione dello scrittore. 

Il Libro
Emanuele è un bambino ribelle e pieno di vita che vuole costruirsi un paio di ali per volare come gli uccelli. Emanuele ha sempre addosso un odore sottile di piedi sudati e ginocchia scortecciate, l’"odore dell’allegria". Emanuele si arrampica sui ciliegi e si butta a capofitto in bicicletta giù per strade sterrate. Ma tutto ciò che resta di lui è un pugno di lettere, e un quaderno nascosto in un muro nel ghetto di Lodz. Per ritrovare le sue tracce, Amara, l’inseparabile amica d’infanzia, attraversa l’Europa del 1956 su un treno che si ferma a ogni stazione, ha i sedili decorati con centrini fatti a mano e puzza di capra bollita e sapone al permanganato. Amara visita sgomenta ciò che resta del girone infernale di Auschwitz-Birkenau, percorre le strade di Vienna alla ricerca di sopravvissuti, giunge a Budapest mentre scoppia la rivolta degli ungheresi, e trema con loro quando i colpi dei carri armati russi sventrano i palazzi. Nella sua avventura, e nei destini degli uomini e delle donne con cui si intreccia la sua vita, si rivela il senso della catastrofe e dell’abisso in cui è precipitato il Novecento, e insieme la speranza incoercibile di un mondo diverso

Dacia  Maraini nasce a Fiesole il 13 novembre del 1936. La madre, Topazia, è pittrice e appartiene a un’antica famiglia siciliana, gli Alliata di Salaparuta. Il padre, Fosco Maraini, per metà inglese e per metà fiorentino, è un etnologo conosciuto che ha scritto diversi libri sul Tibet e sul Giappone.
I primi anni
Desideroso di lasciare l’Italia fascista, Fosco Maraini partecipa ad un concorso internazionale e vince una borsa di studio per uno studio sugli Hainu nel nord del Giappone, dove andrà a vivere con la sua famiglia, tra il 1938 e il 1947. Gli Hainu sono una popolazione in via di estinzione stanziata nell’Hokkaido. Dal 1943 al 1946, la famiglia Maraini, insieme con altri italiani, è internata in un campo di concentramento, per essersi rifiutata di riconoscere ufficialmente il governo militare giapponese. Questo governo, infatti, nel ’43 aveva fatto un patto di alleanza con l’Italia e la Germania e chiese ai coniugi Maraini di firmare l’adesione alla repubblica di Salò, cosa che appunto non fecero.
Nella sua collezione di poesie "Mangiami pure", del 1978, la scrittrice racconta proprio delle atroci privazioni e sofferenze, provate in quegli anni, fortunatamente interrotti dall’arrivo degli americani.
Rientrata in Italia, la famiglia Maraini si trasferisce in Sicilia, presso i nonni materni, nella Villa di Valguarnera di Bagheria, dove le tre figlie cominciano gli studi. La povertà è una costante di quegli anni di difficile adattamento al nuovo ambiente.
Qualche anno dopo la famiglia si divide. Il padre va ad abitare a Roma, la madre resta a Palermo con le tre bambine che frequentano le scuole della città.
Quando Dacia Maraini compie i diciotto anni decide di andare a vivere a Roma con il padre. Qui prosegue il liceo, si arrangia per guadagnare, facendo lavori diversi: l’archivista, la segretaria, la giornalista di fortuna.
A ventuno anni fonda, insieme con altri giovani, una rivista letteraria, "Tempo di letteratura", edita da Pironti a Napoli e comincia a collaborare con riviste quali "Paragone", "Nuovi Argomenti", "Il Mondo".
Anni Sessanta
Nel corso degli anni Sessanta si sposa con Lucio Pozzi, pittore milanese (dal quale si divide dopo quattro anni di vita in comune) e pubblica i suoi primi romanzi. Nel 1962 presso l’editore Lerici: "La vacanza". Nel 1963 "L’età del malessere" che ottiene il premio internazionale degli editori "Formentor". Il terzo romanzo "A memoria" del 1967 è pubblicato da Bompiani. Per la Feltrinelli con il titolo "Crudeltà all’aria aperta" pubblica nel 1966 le sue poesie. Il libro viene recensito con molto favore dallo scrittore Guido Piovene.
Nel corso di questi anni Dacia Maraini comincia ad occuparsi anche di teatro fondando, insieme ad altri scrittori, il Teatro del Porcospino, in cui si rappresentano solo novità italiane: Gadda, Moravia, Wilcock, Siciliano, Maraini e Parise.
Lei stessa, dalla seconda metà degli anni Sessanta scriverà molti testi teatrali, tra i quali: "Maria Stuarda", che ottiene un grande successo internazionale (tradotto e rappresentato in ventuno paesi e ancora si continua a rappresentare); "Dialogo di una prostituta con un suo cliente", pubblicato da Images di Padova, (tradotto e rappresentato negli anni seguenti prima a Bruxelles, poi a Parigi e quindi a Londra e ancora in quattordici paesi diversi); "Stravaganza"; fino ai recenti "Veronica, meretrice e scrittora" e "Camille".
A Roma incontra Alberto Moravia che nel 1962 lascia la moglie e scrittrice Elsa Morante, per lei.
Nel 1968 esce un libro di racconti, "Mio marito" edito da Bompiani, due anni dopo Einaudi pubblica il suo libro di teatro "Ricatto a teatro e altre commedie’.
Anni Settanta – Ottanta
Nel 1973 fonda, assieme con Lù Leone, Francesca Pansa, Maricla Boggio e altre, il teatro della Maddalena, gestito e diretto da donne. Il teatro, infatti, è sempre per Dacia Maraini anche un luogo per informare il pubblico riguardo a specifici problemi sociali e politici. Nel 1972 viene pubblicato il romanzo "Memorie di una ladra", dal quale Monica Vitti ne ricava il fil "Teresa la ladra" e nel 1975 esce per Einaudi "Donna in guerra", pubblicato in sei lingue.Nel 1980 esce "Storia di Piera" scritto in collaborazione con Piera Degli Esposti. il libro avrà otto edizioni. Marco Ferreri ne ricaverà un film con Marcello Mastroianni, Hanna Shigulla e Isabelle Huppert.
Del 1984 è il romanzo "Il treno per Helsinki", edito da Einaudi. Il libro viene tradotto in cinque lingue. Nel 1985 segue “lsolína" pubblicato da Mondadori (Premio Fregene 1985, ripubblicato da Rizzoli nel 1992; tradotto in cinque paesi).