Corruzione Taggia: Barla: “L’atto unilaterale d’obbligo? Un gesto di superficialità”

3 febbraio 2009 | 10:01
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Corruzione Taggia: Barla: “L’atto unilaterale d’obbligo? Un gesto di superficialità”
Corruzione Taggia: Barla: “L’atto unilaterale d’obbligo? Un gesto di superficialità”
Corruzione Taggia: Barla: “L’atto unilaterale d’obbligo? Un gesto di superficialità”

Si tratta del capo ‘B’ al processo relativo all’inchiesta per corruzione, usura e altri reati, che il 3 maggio del 2006 porto’ in carcere l’ex sindaco di Taggia, Lorenzo Barla e l’imprenditore ed ex presidente della Camera di Commercio, Giuseppe Bianchi.

‘Redassi l’atto unilaterale d’obbligo, in modo superficiale, perche’ mi era capitata un’occasione professionale, sapendo che non era un atto formale della Giunta…’. E’ con queste parole che l’ex sindaco di Taggia, Lorenzo Barla, stamani, ha recitato una sorta di ‘mea culpa’, davanti al pubblico ministero Vittore Ferraro, al capo ‘B’ del maxi processo per corruzione, che lo vede imputato assieme al geometra Massimo Allaria Olivieri, per quanto riguarda la realizzazione del centro commerciale ‘Shopville’. Barla ha voluto dimostrare la sua innocenza e superficialita’ nell’aver realizzato, in qualita’ di avvocato, un atto riguardante la delicata pratica edilizia, oggi sotto inchiesta, malgrado la sua duplice veste di sindaco.

Nel rispondere alle domande del magistrato, durante l’esame, Barla ha aggiunto: ‘L’atto unilaterale d’obbligo era un po’ una prassi, un atto pleonastico. Ho agito in maniera trasparente, avrei anche potuto uscire dalla Giunta per l’approvazione, ma sono rimasto perche’ non mi costava nulla’. Difeso dall’avvocato Bruno Di Giovanni, Barla ha poi spiegato di non aver mai assunto soldi al nero ed ha specificato che il denaro (15mila euro, Iva inclusa) ricevuto dall’imprenditrice Aurora De Julis, rappresentava il suo onorario. Nel ricostruire i difficili rapporti con la De Julis – socia dell’imprenditore ed ex presidente della Camera di Commercio di Taggia, Giuseppe Bianchi, finito in carcere nella stessa indagine – Barla ha raccontato un aneddoto: ‘ricordo… quando la signora, infastidita e arrabbiata, mi minaccio’ in Comune, dicendo ‘o mi viene dato il permesso di costruire oppure organizzo una rivolta contadina con tutti i proprietari dei terreni’. Chiesi all’Ufficio Tecnico di organizzare un incontro con i proprietari dell’area e i suoi soci, per dirimere questa questione. La signora era pressante ed io, in qualche occasione l’avevo chiamata per dire che non era colpa dell’Ufficio Tecnico, se i suoi di tecnici non presentavano gli elaborati richiesti per istruire la pratica’.

ECCO IL RESOCONTO DELL’UDIENZA

Si parte con l’ex geometra Paolo Basso

Basso è chiamato come ex responsabile dell’Ufficio Tecnico di Taggia (oggi di Riva Ligure)

Ferraro: Ha avuto modo di occuparsi della realizzazione dello Shopville?

Basso: Sì

Ferraro: In relazione a quel complesso le era stata presentata convenzione da parte del soggetto attuatore?

Basso: Non so rispondere, perche’ all’epoca non ero responsabile, ma so che era stipulata convenzione, l’atto unilaterale d’obbligo fa parte del settore privati

Ferraro: Sa se qualcuno in Comune aveva elaborato la convenzione dello Shopville?

Basso: Il geometra Spedale.

Esame dell’avvocato di Barla, Bruno Di Giovanni

Ha avuto modo di visionare l’atto unilaterale?

Basso: Era una pratica rilevante, come opere offerte dal privato

Avv. Puo’ dare controvalore economico a queste voci?

Basso: il quadro economico complessivo doveva essere attorno al milione e mezzo

Avv. Ha mai avuto occasione di parlare con il sindaco?

Basso: Sono arrivato, quando ho preso la direzione dell’ufficio tecnico, alcuni documenti sono stati predisposti.

Parte l’esame dell’ex sindaco Barla

Parla Ferraro e chiede quando ha avuto la carica di sindaco.

Barla dice che assieme alla carica di sindaco, continuava a fare l’avvocato, ma Ferraro riporta alcune dichiarazioni dell’avv. Roggeri del suo studio…: "risulta dagli atti che Roggeri ha dichiarato cose diverse"

Ferraro: In che modo ha conosciuto la De Julis?

Barla spiega: All’inizio del 2002 l’assessore all’urbanistica mi telefono’ per un appuntamento con una amica e collega per delucidazioni su un intervento che la signora stava per realizzare. Venne la signora in Comune e mi chiese delucidazioni dal punto di vista commerciale. Ricordo di aver consegnato alla signora una copia della variante fatta dal consiglio comunale nel 2000, piano urbanistico commerciale comunale. La signora mi disse di aver fatto dei preliminari e voleva sapere se era possibile per quegli immobili fare una vendita al dettaglio.

Ferraro: Chiese chi era autorità amministrativa che rilasciava licenza commerciale?

Barla: Mi chiese le differenze tra le varie tipologie di esercizio e dei limiti. Non ricordo incontri esterni con la signora e negli uffici di Bianchi, c’erano solo contatti telefonici. De Iulis mi presentò i tecnici dello studio Allaria. Rapporti diretti con l’amministrazione Allaria non ne ha mai avuti. La signora De Julis me lo ha presentato come tecnico. L’ingegnere Masella l’ho conosciuto nello steso periodo. Credo che si trattasse di mille o mille e qualcosa metri di terreno. Il prezzo pagato fu attorno ai 120mila euro.

Ferraro: Sapeva che si trattava del terreno di suo papa’ quello che poi era stato acquistato dalla De Julis?

Barla: Al momento della stipula del contratto non sapevo che si trattasse del terreno di mio padre. Non ho neanche chiesto a mio padre un aiuto o una consulenza.

Ferraro: Partecipava a incontri con De Julis e Allaria?

Barla: Non nella fase istruttoria. Ricordo un episodio particolare, nella fase antecedente il rilascio di costruire, quando la signora infastidita e arrabbiata mi minaccio’ in Comune, dicendo "o mi viene dato il permesso di costruire oppure organizzo una rivolta contadina con tutti i proprietari dei terreni"…. io chiesi all’ufficio tecnico di organizzare un incontro con i proprietari dell’area e i suoi soci per dirimere questa questione… questo ritardo, a detta della De Julis. Mi disse "senno’ porto 40 contadini in Comune"… Cosi’ chiesi all’Ufficio Tecnico di vedere queste persone e scrivere, punto per punto, le problematiche mancanti di questa pratica. L’Ufficio Tecnico chiedeva degli elaborati. Con la De Iulis ho avuto colloqui ricordo di averle telefonato. La signora era pressante e io ho chiamato in qualche occasione la per dire che responsabilità non era dell’ufficio tecnico, se i tuoi tecnici non presentano elaborati.

Ferraro legge parte di una conversazione risalente al 16 luglio 2003 tra Bianchi e Barla

Barla: La De Julis era convinta che fosse colpa del Comune. Ha avuto un atteggiamento duro nei miei confronti e dell’amministrazione.

Barla: Feci l’atto unilaterale d’obbligo perche’ mi era capitata un’occasione professionale. Sapendo che non era un atto della giunta, ma un atto unilaterale d’obbligo senza approvazione formale o giuridica da parte di organi del Comune, in modo molto superficiale ho fatto questa distinzione: non ci sono competenze da parte di giunta o consiglio e l’ho fatto. L’atto unilaterale d’obbligo era un po’ una prassi, era un atto pleonastico. Io ho agito in maniera trasparente, avrei anche potuto uscire dalla Giunta per l’approvazione, a me non costava nulla.

… Barla: Venne un giorno la De Julis in Comune per regolarizzare il rapporto professionale, la invitai a prendere un caffe’, nel bar del Comune. Poi uscimmo fuori nel piazzale antistante, io fumavo una sigaretta, lei… era il mese di agosto del 2003… non ricordo ma lo deduco dalle affermazioni della De Julis che mi disse: ‘Adesso che tu hai redatto l’atto unilaterale d’obbligo, mi voglio levare dalle palle il geometra Allaria e compani… Dimmi quanto ti devo’. Io ricordo di aver fatto cadere un po’ dall’alto l’onorario.. le dissi, se calcoliamo l’intervento e le opere di urbanizzazione, sarebbero diverse migliaia di euro… non ricordo se quantificai in 40 o 60mila euro, come poi risultato. Alla fine, dissi chiudiamo in 10mla euro tutto compreso, la signora disse va bene e che avremmo avuto occasione di instaurare un rapporto duraturo anche in altri interventi nel nord Italia, come imprenditrice.

Ferraro legge poi conversazione tra De Julis e Bianchi… nella quale parla di parcella di Barla. De Julis dice a Bianchi di aver parlato con Barla della parcella: c’era occasione precedente in cui avete parlato con De Julis?

Terminato l’esame di Barla, i pm Zocco e Ferraro hanno chiesto di interrogare anche l’avvocato Roggeri, dello studio Barla, per conoscere più a fondo l’attività di Barla come avvocato, all’epoca in cui era anche sindaco. Roggeri è a Genova e non si trova e l’udienza viene sospesa. Viene acquisita una frase resa a verbale da Roggeri che sosteneva che all’epoca del mandato da primo cittadino, Barla faceva l’avvocato al 50 per cento. L’istruttoria dibattimentale è praticamente chiusa.