Commento sull’andamento della settimana in Borsa a cura del gruppo Banca Sella (6 febbraio)

Il greggio continua ad oscillare intorno ai 40 $ al barile. Gli Stati Uniti hanno ripreso a costituire scorte strategiche mentre permane una contrazione della domanda mondiale e un calo della produzione da parte dellOpec
Le Borse Mondiali hanno oscillato nel corso della scorsa settimana nell’intorno dei minimi di anno, aiutate in qualche occasione dall’uscita di dati macroeconomici leggermente migliori delle attese. Particolarmente interessanti in settimana le vicende del settore auto: i dati concernenti le nuove immatricolazioni hanno evidenziato cali elevati; in Italia si è assistito a una discesa del 32,6% rispetto a Gennaio 2008. Ci si poteva attendere una discesa delle quotazioni, mentre le notizie circa l’intervento del governo a favore del settore, che prevede un bonus sulla rottamazione ed eco-incentivi, hanno spinto al rialzo le quotazioni. Fiat ha guadagnato il +7,16% il 3 febbraio e l’+8,54 % il giorno successivo.
I dati macroeconomici in uscita in settimana hanno confermato la debolezza dei consumi privati in Eurozona: le vendite al dettaglio in dicembre hanno registrato una variazione negativa rispetto allo stesso mese del 2007. Recuperi, seppur contenuti, si sono registrati negli indici di fiducia delle imprese manifatturiere, favoriti in particolare dal miglioramento della voce nuovi ordini; la componente relativa all’occupazione è scesa, confermando le prospettive negative per il mercato del lavoro dell’area.
La Banca Centrale Europea ha mantenuto invariato al 2% il tasso ufficiale nella riunione del 5 febbraio: nel corso della conferenza stampa il Governatore Trichet ha affermato che l’incertezza resta elevata sia sul fronte crescita sia sul fronte dei prezzi al consumo. Per quanto riguarda gli Stati Uniti, si cita il leggero progresso dell’indice di fiducia delle imprese sia del settore dei servizi sia di quello manifatturiero.
Il greggio continua ad oscillare intorno ai 40 $ al barile. Gli Stati Uniti hanno ripreso a costituire scorte strategiche mentre permane una contrazione della domanda mondiale e un calo della produzione da parte dell’Opec.
Sui mercati valutari il cambio euro/dollaro ha raggiunto il livello di 1,30 a inizio settimana per portarsi in area 1,28 nella giornata di venerdì. Il tasso di cambio euro/yen si attesta in area 117.
Segnaliamo che il Gruppo potrebbe avere un interesse di qualunque natura sui prodotti finanziari contenuti in tale analisi.