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Caso bollette dell’acqua, le associazioni dei consumatori propongono ai Comuni la conciliazione

3 febbraio 2009 | 09:50
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Caso bollette dell’acqua, le associazioni dei consumatori propongono ai Comuni la conciliazione

Le associazioni dei consumatori invitano i Comuni della provincia a sospendere l’applicazione delle tariffe sulle acque di scarico, in assenza di un depuratore funzionante

Le associazioni dei  consumatori invitano i Comuni della Provincia di Imperia a sospendere l’applicazione delle tariffe sulle acque di scarico, in assenza di un depuratore funzionante. Lo ha ribadito il Prof. Santino Camonita, presidente provinciale di Assoutenti, nella conferenza stampa tenutasi  il 31 gennaio scorso nella sala Varaldo della Camera di Commercio di Imperia.  Il Movimento Difesa del Cittadino era rappresentato dalla Prof. Egle Taggiasco e dal Signor Luigi Torresan.  Dei Comuni invitati erano presenti i sindaci di Lucinasco, Pontedassio, Pieve di Teco e l’assessore alle risorse idriche del Comune di Taggia, il Dott. Giovanni Cordone.
Per quanto riguarda la restituzione delle somme indebitamente pagate dagli utenti negli ultimi dieci anni, le Associazioni dei consumatori propongono la conciliazione, consapevoli delle difficoltà economiche in cui versano i Comuni e si propongono come mediatori tra cittadini e pubblica amministrazione.
Il Prof. Camonita ha auspicato una più intensa collaborazione tra pubbliche amministrazioni e associazioni di consumatori  anche nella definizione della proposta di legge del 21 gennaio 2009 sulle risorse idriche.
“C’è da essere molto preoccupati – ha detto – perché tale proposta di legge, all’art. 8, richiama la Conferenza di Stoccolma del 1972, secondo la quale chi inquina paga. Se tale principio fosse recepito e applicato da alcune pubbliche amministrazioni, si renderebbe necessario l’intervento del governo per fissare criteri uniformi per la determinazione delle tariffe.  D’ altra parte – ha aggiunto – la conferenza Stato-Regioni del 29 gennaio ha demandato al governo tale compito, affinchè le tariffe tengano conto sia del servizio reso agli utenti sia degli investimenti effettuati per migliorarlo”.
Il presidente onorario di Assoutenti, Gian Luigi Taboga,  ha richiamato l’attenzione sulle carenze dei regolamenti degli acquedotti   comunali, per lo più vecchi e non conformi alle nuove normative  o completamente assenti. Ha sollecitato, quindi,  i Comuni a chiedere la collaborazione delle associazioni dei consumatori per la loro stesura. “Per la soluzione delle controversie – ha aggiunto – sarebbe utile che ogni Comune costituisse una commissione di conciliazione paritetica, chiamando a parteciparvi le associazioni dei consumatori. Molti casi possono essere risolti in via stragiudiziale e ogni caso risolto costituirebbe una preziosa esperienza in grado di orientare i comportamenti della pubblica amministrazione e di evitare altri contenziosi”.
Il Dott. Giovanni Cordone, assessore alle risorse idriche del Comune di Taggia, è intervenuto, esprimendo la preoccupazione che l’ ATO (Ambito Territoriale Ottimale, organismo provinciale che si occupa di risorse idriche e di rifiuti)  possa  trasferire la gestione degli acquedotti ad aziende private. “La commercializzazione dell’acqua, bene della collettività, finora saggiamente e prudentemente amministrato dai Comuni e dalle comunità della Valle Argentina che lo distribuiscono a tariffe contenute- ha spiegato – comporta gravi rischi: la vendita a prezzi molto più elevati  per soddisfare un’utenza molto più vasta, come dimostra l’esempio di Latina”.
L’Avv. Andrea Lucido, consulente legale di Assoutenti, assicura  ai rappresentanti delle pubbliche amministrazioni la collaborazione degli studi legali delle Associazioni dei Consumatori  e il Signor Gian Luigi Taboga aggiunge, rassicurante:” In questa materia tanto complessa e delicata, gli interessi delle pubbliche amministrazioni e delle associazioni dei consumatori convergono: entrambe mirano a tutelare  la salute e i diritti degli utenti”.
Dal sito del Movimento Difesa del Cittadino  MDC  è possibile scaricare il modulo con cui richiedere informazioni   su impianti di depurazione delle acque reflue esistenti  e rimborso delle somme indebitamente percepite in loro assenza o non funzionalità.