Ad Arma di Taggia due pesi e due misure, … come al solito (purtroppo!)

10 febbraio 2009 | 10:28
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Ad Arma di Taggia due pesi e due misure, … come al solito (purtroppo!)
Ad Arma di Taggia due pesi e due misure, … come al solito (purtroppo!)
Ad Arma di Taggia due pesi e due misure, … come al solito (purtroppo!)

“Il Sindaco non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza i pilastri della palestra e le finestre nelle aule della Scuola Media Pastonchi, frequentata da oltre trecento studenti”

In data 7 febbraio scorso, il quotidiano Il Secolo XIX ha pubblicato un articolo nel quale si legge che la palestra della Scuola Media Pastonchi è troppo pericolosa a causa degli spigoli di alcuni pilastri che andrebbero foderati, al fine di evitare agli studenti di farsi male durante le attività di educazione fisica. In compenso, i termosifoni sono stati tolti per “motivi di sicurezza”, con la conseguenza che nei mesi invernali gli studenti non possono usufruire della palestra. L’articolo prosegue recitando che la sicurezza lascia desiderare anche all’interno delle aule, le finestre hanno gli angoli appuntiti e sarebbe necessario che fossero smussati. Gli studenti lamentano che finora non è stato fatto alcun intervento, nonostante la situazione sia stata già segnalata l’anno scorso. L’argomento è stato rimesso in discussione giovedì 5 febbraio scorso nella seduta del Consiglio Comunale dei Ragazzi e delle Ragazze, tenutosi nella Sala Polifunzionale del Comune di Taggia.
In data 1° dicembre 2008, il sottoscritto pubblicava una lettera su “Riviera 24.it” segnalando che nel suddetto stabilimento scolastico, del Comune, la scala di sicurezza non raggiunge l’ultimo piano e che il senso della rampa è sbagliato. In caso di emergenza e abbandono dell’edificio, le persone in fuga una volta arrivate al piano terra anziché trovare la via libera potrebbero scontrarsi contro il muro, spinti da coloro che li precedono. Malgrado la mia segnalazione sia pervenuta a chi di competenza, nessuna modifica è stata fatta alla scala di sicurezza.   
Questa vicenda che dimostra il totale disinteresse per la pubblica incolumità da parte di coloro il cui compito è proprio quello di tutelarla, diventa ancor più anomala quando la si confronta con un’altra.
La tratta ferroviaria a binario unico tra San Lorenzo al Mare e Ospedaletti era ancora in servizio quando un’associazione Onlus, composta da volenterosi ferrovieri che amano il loro mestiere, creava all’interno della stazione ferroviaria di Arma di Taggia un museo. Con la dismissione della tratta ferroviaria anzidetta, avvenuta il 24 settembre del 2001 (sette anni or sono), l’intera stazione divenne un museo integrando nel proprio patrimonio museale l’atrio, la biglietteria, le sale d’aspetto della prima e seconda classe, l’ufficio del capo stazione dotato dell’apparato che comanda i segnali, gli scambi e i passaggi a livello, la sala con tutte le apparecchiature elettriche e, in fine, i due locali adiacenti adibiti a magazzino merci dove iniziò l’attività del museo. Nella galleria fotografica è reperibile un documento scaricato dal sito Internet del museo (www.museoferroviarioligure.it).         
Da oltre un anno la società Area 24 S.p.A., la cui missione all’origine consisteva nella realizzazione della pista ciclo-pedonale sull’ex sedime ferroviario – in seguito diventata anche proprietaria dei terreni ed edifici ferroviari dismessi, fatta eccezione per la parte di Sanremo – si sta adoperando per sfrattare il Museo Ferroviario Ligure Onlus dall’ex stazione ferroviaria per trasformarla in ostello.
In data 13 luglio 2008 La Stampa pubblicava un articolo intitolato: “Per i Vigili del Fuoco il museo ferroviario di Arma è agibile”. L’articolo proseguiva in questi termini: “Il Museo Ferroviario Ligure, che è stato fatto chiudere al pubblico con un’ordinanza del sindaco Vincenzo Genduso, non presenta alcun pericolo per l’incolumità pubblica. Lo conferma una nota tecnica del Comando dei Vigili del Fuoco di Imperia la quale precisa che effettuate le dovute considerazioni, da un punto di vista tecnico, non ha ritenuto necessario segnalare l’esigenza di provvedere alla chiusura dell’attività”. Nonostante il parere dei Vigili del Fuoco il museo non è stato più riaperto al pubblico.
Come si spiega il solerte, irrevocabile e drastico provvedimento assunto dal sindaco Vincenzo Genduso nei confronti del museo ferroviario quando la Pubblica Amministrazione, dopo un anno, non ha ancora provveduto a mettere in sicurezza i pilastri della palestra e le finestre nelle aule della Scuola Media Pastonchi, frequentata da oltre trecento studenti.

Claudio Mazza