Tassa sul depuratore, Assoutenti: ‘No alla convenzione di Stoccolma, si’ alla conciliazione’

No all’applicazione della convenzione di Stoccolma, si’ alla conciliazione’. Questo, in estrema sintesi, e’ il messaggio lanciato, stamani, nel corso di un incontro, da Assoutenti, alle migliaia di utenti e a diversi Comuni della provincia di Imperia, dopo il recente pronunciamento della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la tassa sulla depurazione applicata, nella seconda meta’ degli anni Novanta, da quei Comuni che non dispongono di un impianto di depurazione delle acque o che ne hanno uno non funzionante. ‘Il nostro grande timore – ha affermato il presidente provinciale dell’associazione, Santino Camonita – e’ che le amministrazioni applichino il decreto legge sull’ambiente che si richiama alla Convenzione di Stoccolma e a quella di Rio De Janeiro, secondo cui: paga chi inquina, quindi i cittadini’.

Secondo Camonita, i Comuni, dopo il pronunciamento della Corte Costituzionale, ora devono restituire i soldi, ma agli utenti: ‘diciamo – conclude Camonita – che siamo a favore della conciliazione, tra il cittadino e l’ente che ha applicato la tassa e non dell’azione giudiziaria’. L’incontro, che si e’ svolto presso la Sala Varaldo della Camera di Commercio di Imperia ha visto la partecipazione – oltre che di Gianluigi Taboga, presidente nazionale onorario e componente del Consiglio Nazionale Utenti – anche di numerosi sindaci o delegati dei Comuni limitrofi a quello di Imperia. Recentemente, infatti, Assoutenti ha scritto a 18 sindaci della provincia di Imperia, che si ritiene siano privi di depuratore o che ne abbiano uno non funzionante, illustrando la situazione.

I Comuni contattati da Assoutenti sono: Badalucco, Baiardo, Bordighera, Cervo, Chiusavecchia, Diano Castello, Diano Marina, Imperia, Ospedaletti, Pontedassio, Riva Ligure, Rocchetta Nervina, San Bartolomeo al Mare, San Lorenzo al Mare, Santo Stefano al Mare, Taggia, Vallecrosia e Ventimiglia.