L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina

29 gennaio 2009 | 17:42
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L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina
L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina
L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina
L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina
L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina
L’attentato allo Zelig bar di Sanremo: è caccia al distributore che ha venduto le taniche di benzina

Dalle videoriprese dell’autopompa, infatti, se il combustibile e’ stato acquistato tramite self service, si potrebbe risalire all’identikit dei malviventi. Raccolte una decina di testimonianze.

Potrebbe essere determinante conoscere il distributore dove sono state acquistate le tre taniche di benzina utilizzate, stamani, alle 7, per incendiare il bar Zelig di via XX Settembre, a Sanremo (angolo corso Orazio Raimondo), appartenente a Giovanni Ingrasciotta e gestito dall’ex calciatore Lele Minasso, che aveva militato nei giovani del Toro, dell’Argentina e in altre squadre. Dalle videoriprese dell’autopompa, infatti, se il combustibile e’ stato acquistato tramite self service, si potrebbe risalire all’identikit dei malviventi. Altrettanto determinanti potrebbero rivelarsi i filmati delle telecamere a circuito chiuso situate nei dintorni del bar.

Non necessariamente puntate sul locale notturno. Basta, infatti, che si trovino nelle immediate vicinanze per immortalare il passaggio dei presunti malviventi. Nel frattempo, i carabinieri, che indagano sull’accaduto, hanno raccolto una decina di testimonianze e piu’ di una pista investivativa rimane, al momento, aperta. Secondo quanto finora ricostruito, ignoti avrebbero sistemato delle taniche di benzina dentro alcuni borsoni sportivi; dopodiche’ avrebbero appiccato il fuoco che nel giro di pochi istanti ha fatto esplodere la vetrata del locale.

Le fiamme sono cosi’ entrate nel bar distruggendo parte dell’arredamento e del bancone. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, i carabinieri e la polizia, che stanno compiendo accertamenti per trovare tracce utili per ricostruire la dinamica dell’attentato. Chi ha agito, comunque, ha rischiato parecchio. L’attentato, infatti, e’ stato messo a segno, in un’ora e in una zona particolarmente trafficati. Un sopralluogo e’ stato effettuato anche dal sostituto procuratore Francesco Pescetto. Sembra che Ingrasciotta, siciliano di origine, imprenditore che e’ anche titolare di un’azienda di servizi per la distribuzione automatica di caffe’, avesse temporaneamente dato la gestione del bar alla figlia, per poi trasmetterla a Minasso. A dare l’allarme e’ stato un passante che alla vista delle fiamme ha allertato 112 e 115. Sul posto sono state trovate le borse sulla scalinata che conduce al bar e le taniche di fronte all’ingresso.