Sabato 13 dicembre, un pomeriggio con Libereso Guglielmi

11 dicembre 2008 | 08:14
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Sabato 13 dicembre, un pomeriggio con Libereso Guglielmi

Chi oggi percorra via S. Francesco non riesce più ad immaginare il paesaggio descritto da Calvino nella “Strada di S. Giovanni”; della grande tradizione botanica di Sanremo rimane però ancora un piccolo angolo di giungla

Sarà un pomeriggio molto particolare e ricco di sorprese a non finire quello di sabato 13 dicembre, a Sanremo, insieme a  Libereso Guglielmi, “il giardiniere di Calvino” .
Nella Sala della Federazione Operaia di Sanremo (via Corradi 47), alle 17, verrà infatti offerta al pubblico l’occasione non solo di conoscere questo straordinario personaggio, ma di poter  ammirare una piccola parte della sua sterminata raccolta di appunti e disegni esposti per la prima volta in questa eccezionale occasione.
Realizzati da Libereso con tecniche diverse, acquerelli, china, matita, pastelli e su temi  differenti come fiori, gemme, foglie, animali, paesaggi questi disegni rappresentano in larga parte i ricordi dei suoi tanti viaggi.
Per la prima volta dunque saranno disponibili al pubblico oltre 200 disegni ed appunti, che costituiscono solo una parte della grandissima produzione che è stata realizzata e in larga parte regalata nel corso degli anni.
Il pomeriggio proseguirà poi alle 17.30 con la proiezione del documentario realizzato nel giardino di Libereso a Sanremo.
Chi oggi percorra via s. Francesco non riesce più ad immaginare il paesaggio descritto da Calvino nella “Strada di S. Giovanni”; della grande tradizione botanica di Sanremo rimane però ancora un piccolo angolo di giungla, un inatteso mondo tutto da esplorare: è il giardino di Libereso.
Nel breve documentario della durata di 22 minuti, girato in un caldo pomeriggio del mese di agosto,  Libereso ci guida alla scoperta delle rarità della sua piccola giungla: dal basilico rosso, molto particolare e profumatissimo, alle piante usate nei riti religiosi di Montezuma, a essenze provenienti da ogni parte del mondo.
Dopo 50 anni, tra condomini e cemento, nel giardino di Libereso ha trovato forma e colore l’idea di Calvino di creare a Sanremo un’oasi subtropicale. Un ultimo baluardo contro il cemento che avanza, ma che rappresenta un sogno che può ancora rinascere.
Infine, alle ore 18.30, verrà consegnato a Libereso il premio istituito dall’Associazione Red Century denominato “Red Century–ambiente”  destinato a  personalità che si siano particolarmente distinte per la loro attività  in favore dell’ambiente, inteso sia come fattore naturalistico sia come indicatore dello sviluppo sostenibile e della qualità della vita.
Il premio, che rappresenta un riconoscimento di valore principalmente simbolico, si pone l’obiettivo  di favorire e sollecitare lo sviluppo d’iniziative di sensibilizzazione sulle tematiche inerenti la cultura, la solidarietà e la promozione del territorio.
Il riconoscimento sarà assegnato dall’Assessore Regionale all’Ambiente Franco Zunino a Libereso Guglielmi per il suo costante impegno ambientale in diversi campi e discipline.
Libereso Gugliemi, nato a Bordighera nel 1925, è stato allievo del professor Mario Calvino,  padre dello scrittore, insigne maestro di botanica e direttore dell’Istituto Sperimentale di Floricultura di Sanremo.
Libereso, fra i molti suoi incarichi, è stato capo-giardiniere del Giardino Botanico Middleton House e del Giardino delle Erbe dell’Università di Londra.
Ha collaborato alla stesura di vari libri di giardinaggio, tra cui I Piaceri dell’orto  di John Seymour e collabora tutt’oggi con numerose testate del settore come Gardenia  e Il giardino fiorito.
Pensionato, Libereso vive a Sanremo dove conduce una vita estremamente attiva divisa tra la cura del suo magnifico giardino-isola verde in mezzo al cemento e le numerose partecipazioni a conferenze e iniziative sparse per tutta Italia dove porta la sua esperienza di botanico e giardiniere e i racconti del suo rapporto con i Calvino.
Un personaggio da conoscere non solo per la vastità delle conoscenze, la brillantezza dell’eloquio e la possibilità di apprendere cose strane e meravigliose a proposito di piante che ancora oggi crescono spontanee ovunque in Liguria  e di cui scoprirne, grazie  alla sua cultura enciclopedica, gli utilizzi spesso sorprendenti, ma un’occasione rara per ripensare ad una vocazione al turismo della Liguria declinata in modo differente rispetto a quanto fatto fino a oggi: non più solo case e alberghi ma anche oasi naturalistiche, recupero delle aree collinari attraverso la creazione di coltivazioni di qualità e ricostruzione di un habitat botanico nel quale, grazie alle condizioni climatiche del tutto particolari della regione, possano tornare a crescere, come ampiamente dimostrato dai risultati dell’Istituto diretto da Calvino,  flora e fauna subtropicali.
Un’occasione dunque per ripensare ad un modo nuovo di proteggere il territorio: conoscerlo minuziosamente, amarlo e esserne fieri custodi, perché è della nostra terra che si parla, delle origini, del passato, della nostra identità, ma soprattutto del nostro futuro.