La rubrica di Don Giacomo Simonetti, questa settimana si sofferma sul Natale

Ci siamo, pochi giorni e sarà Natale. La festa più sentita, che coinvolge piccoli e grandi. Non è facile, ne sono consapevole, parlare del Natale senza cadere nella trappola dei luoghi comuni, tuttavia accetto la sfida. Intanto mi colpisce il contrasto tra la frenesia che agita un po’ tutti e la quiete e la pace, che promana dalla pagina evangelica della Natività. Mi intriga la ricerca di qualche plausibile spiegazione di tale disparità. Potrà essere l’euforia delle festività con l’attesa non solo dei doni, ma anche l’auspicio di un nuovo anno felice, o almeno migliore del passato. Sarà la preoccupazione di predisporre quanto necessario per far festa, oppure la sofferenza di chi, solo o povero non può condividere in famiglia o con gli amici regali pranzi, suggellati da fette di panettone e calici di spumanti vari. Tutto questo sottrae molto del nostro tempo, già oltremodo ristretto per i sempre più pressanti e molteplici impegni quotidiani, aumentando così tensioni e togliendo spazio alla contemplazione gioiosa del mistero del Natale. Suonano ammonimento anche per noi le parole di Gesù a Marta: "Marta, tu ti preoccupi e ti agiti per molte cose, ma una sola è la cosa di cui c’è bisogno. Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta", che sollecitano a lasciare le preoccupazioni esteriori e a fare spazio al Signore per gustare, nella semplicità e nella fede, la gioia e la speranza che inondano il cuore di chi accoglie il dono più prezioso, il Bimbo di Betlemme.
Buon Natale!