Katherine Mansfield e la riviera ligure: ricca esposizione al Museo Civico di Sanremo

7 novembre 2008 | 09:19
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Katherine Mansfield e la riviera ligure: ricca esposizione al Museo Civico di Sanremo

L’esposizione, a cura di Roberta Trice in collaborazione con il Club Unesco di Sanremo, si svolgerà dal 22 novembre al 10 gennaio 2009

Nuovo appuntamento al Museo Civico di Palazzo Borea d’Olmo organizzato dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Sanremo. E’ la mostra Un inverno in Riviera dedicata a Katherine Mansfield, la grande scrittrice nata in Nuova Zelanda che ha conosciuto la nostra riviera soggiornando tra Sanremo, Ospedaletti e Mentone.
L’esposizione, a cura di Roberta Trice in collaborazione con il Club Unesco di Sanremo, si svolgerà dal 22 novembre al 10 gennaio 2009 e comprenderà testi tratti dai racconti della Mansfield, fotografie, copertine delle prime edizioni, il  catalogo – biografia della sua vita e della sua opera e le lettere inviate al marito John Middleton Murry.
E’ proprio in questo esercizio epistolare che la Mansfield scrive di Sanremo raccontando, ad esempio, dell’eleganza dei negozi e delle pasticcerie, del tram tram del mercato, dei bus, dei colori dell’autunno.
Katherine Mansfield, nata a Wellington in Nuova Zelanda il 14 ottobre 1888 e morta a Fontainebleau-Avon il 9 gennaio 1923, ha legato la propria esperienza creativa al racconto e alla novella, ambientati nei luoghi e tra i personaggi che lei stessa ha frequentato e conosciuto.
Katherine lascia il proprio paese sfidando le convenzioni borghesi perché vuole fare esperienza e affinare la propria arte. Nel settembre del 1919, ormai molto malata, lascia Londra per la riviera italiana.
Giunge così a Sanremo dove resterà per una quindicina di giorni, poi a Ospedaletti dove alloggerà alla "Casetta Deerholm", all'inizio del paese. E’ una villetta di quattro locali e un giardino da cui si gode una splendida vista sul golfo e sul mare cangiante di luci e ombre. «E' una casa fatata… per gli amanti», scriverà al marito John Middleton Murry.
Qui rimarrà quattro mesi, sperando nella guarigione. Poi la solitudine, la sofferenza e la malattia la porteranno altrove per scrivere, per vivere, fino al "Prieuré", al misticismo di Gurdijev e alla morte.
"Preludio", "Alla Baia", "Garden Party", sono i preziosi frammenti legati alla sua esperienza, alla sua terra, alla sua infanzia, in cui anche la sofferenza diventa un'esaltazione della vita.
Ingresso libero. Da lunedì a sabato: ore 9-19; domenica: ore 15.30-19.