Il discorso di apertura di Sandro Cepollina ai lavori del 35° seminario nazionale di Confindustria

7 novembre 2008 | 13:43
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Il discorso di apertura di Sandro Cepollina ai lavori del 35° seminario nazionale di Confindustria

“Tornare a crescere: l’economia, le imprese, le riforme istituzionali. Il ruolo di Confindustria”, mi pare un titolo quanto mai attuale e di straordinario interesse”

Questo il testo del  discorso di apertura del Presidente Cepollina ai lavori del 35° seminario nazionale dei Direttori di Confindustria:

Signor Sottosegretario On. Casero, Pregiatissimo Direttore Generale, Pregiatissimi Relatori, Cari Direttori,

"Con grande piacere Vi porgo il mio benvenuto nella città di Sanremo, per la celebrazione della 35° edizione del Seminario Residenziale dei Direttori.
È per me un onore ed un piacere aprire i lavori di una così prestigiosa assise, per affrontare insieme tematiche così complesse, in una situazione di così grave incertezza come quella che stiamo vivendo e che probabilmente vivremo ancora nei prossimi mesi.
“Tornare a crescere: l’economia, le imprese, le riforme istituzionali.  Il ruolo di Confindustria”, mi pare un titolo quanto mai attuale e di straordinario interesse per la tecnostruttura che Voi autorevolmente rappresentate e per noi imprenditori, che in questi giorni stiamo assistendo, sui mercati nazionali ed internazionali, ad un profondo deterioramento del ciclo economico, con gravi ripercussioni sul sistema impresa e soffrendo non poche angosce sul futuro prossimo delle nostre aziende e dei nostri collaboratori.
Tornare a crescere deve diventare il paradigma del nostro sistema associativo, sul quale costruire la piattaforma delle strategie.
Su di esso devono poggiare le politiche economiche, fiscali e di bilancio, la riforma degli assetti contrattuali, le riforme istituzionali e nel breve periodo, soprattutto per le piccole e piccolissime imprese il quadro finanziario e del credito in particolare.
Quest’ultimo rappresenta la vera e propria emergenza di oggi.
Il sistema del credito deve assolutamente trovare le soluzioni, con noi condivise, per non far ricadere sul sistema impresa le proprie difficoltà di bilancio e le aspettative legate a previsioni nefaste, che i centri studi delle banche stanno producendo in grande quantità.
Far mancare il giusto sostegno alle imprese darebbe avvio ad un circolo vizioso di proporzioni pericolose, non solo per la tenuta economica ma anche per quella sociale.
L’economia si basa sulle aspettative razionali, degli operatori famiglia e degli operatori impresa. Dobbiamo come sistema, e su questo tema voi Direttori,  siete portatori di una grande ruolo di responsabilità, continuare a lavorare per mantenere comunque alto il senso della fiducia per evitare derive irrazionali che sarebbero nefaste per la crescita.
Dovete, grazie alla vostra capacità di produrre conoscenza, supporto tecnico ed anche conforto umano quando necessario, fare in modo che nessuno si senta isolato nell’affrontare la sfida quotidiana dei mercati, ma possa vedere in CONFINDUSTRIA, non solo un sistema di rappresentanza degli interessi ed un soggetto produttore di servizi, ma meno asetticamente, a mio modesto avviso, anche la casa dell’impresa e dell’imprenditore. Poter trovare qualcuno con cui poter condividere le angosce e le responsabilità, per alleviare, in un difficile momento come questo, pur nel rispetto dei ruoli, la sensazione di solitudine che abitualmente vive chi è portatore di responsabilità.
La fiducia è la parola chiave, il sottile equilibrio su cui si regge l’intero sistema, prima di tutte le condizioni tecniche, che comunque sono necessarie e vanno perseguite.
La CONFINDUSTRIA è la più importante organizzazione del Paese, per dimensione, rappresentanza, autorevolezza e capacità di produrre coscienza e conoscenza.
Voi Direttori, siete i custodi ed i garanti della continuità gestionale di questo enorme patrimonio: operate in una logica di condivisione e di sistema e con la consapevolezza che il momento richiede per mantenerlo e possibilmente rafforzarlo. Noi su di Voi riponiamo fiducia ed aspettative.
Noi Presidenti siamo di passaggio, Voi siete l’anima della nostra organizzazione e la sua spina dorsale ed i pilastri su cui noi poggiamo le nostre responsabilità.
Voi siete coscienti di questa enorme responsabilità.
E nel ringraziare il mio direttore Giuseppe Argirò, per l’incessante  lavoro quotidiano svolto per la nostra territoriale e per il contributo all’ organizzazione di questo importante evento, ringrazio tutti Voi per l’altrettanto importante lavoro nelle vostre sedi e nelle vostre categorie, sempre nell’interesse del sistema confindustriale.
Ringrazio anche il Direttore Generale, doot. Maurizio Beretta, per la scelta di Sanremo, per questi lavori,  augurandovi di poter trovare oltre che le condizioni per un proficuo lavoro, anche qualche momento di piacevole relax."