Alla casa D’Arte di Imperia dal 29 novembre personale di Filippo Biagioli

20 novembre 2008 | 09:42
Share0
Alla casa D’Arte di Imperia dal 29 novembre personale di Filippo Biagioli

Saranno esposti oltre 100 lavori sempre di piccole dimensioni e soprattutto i suoi rarissimi 10×10 su tela a brandell

Sabato 29 novembre 2008 alle ore 18 in piazza Maresca presso lo spazio espositivo di Imperia della “Casa d’Arte” di via dei mercati di Vercelli Paola Bertolazzi presenterà la nuova Personale di Filippo Biagioli “Radiografia di un Analphabeta”.
Paola Bertolazzi ha ripreso ampliandolo il precedente impegno che Biagioli aveva tenuto ad Agosto con una significativa Mostra a due con Gianni Caruso.
Allora erano state presentate 35 tele di dimensioni 20×20.
Il 29 novembre saranno esposti oltre 100 lavori sempre di piccole dimensioni e soprattutto i suoi rarissimi 10×10 su tela a brandelli.
Di lui scrive il critico Luisa Facelli : “Biagioli è Biagioli: sempre divertente svagato visionario in odore di neoespressionismo da Factory newyorkese germogliata in quel di Pistoia. All’imprinting di ieri oggi va riconosciuta però un’evoluzione e una consapevolezza in più anche se le cifre stilistiche dal segno facilmente decifrabile e il cromatismo vivace sono gli stessi. Deliziose opere di piccolo formato 20X20o giù di lì di un artista in cui vita/temperamento/arte coincidono senza sforzo e se conoscono l’onda d’urto del successo la cavalcano allo scopo di crescita.”
E ancora :” Raffinate colature illuminano infine i fondali di alcune tele su cui ancora si agitano stralunati personaggi da cartoons oppure sagome irruenti uscite dai graffiti. Ma è una poetica ormai matura lontana dagli spray. Mano tecnica gusto a tratti vagamente surrealisti. Su tutto grafema costante la parola. In forma di scrittura reale diaristica. Appunto senza pedanteria. Decoro sapientemente sgangherato anticalligrafico. Filippo è Filippo: insomma bisognerà tenerlo d’occhio.”
Per l’occasione è stato stampato un piccolo catalogo in 99 copie numerate (ognuna firmata dall’Artista) arricchito da una preziosa presentazione di Raffaele Bozzi “…Il fatto che le opere d’arte di Filippo si librino nel loro mondo fantastico ed illusorio non significa che esse non abbiano rapporti con la vita.
Le loro forme sono radicate nei ritmi vitali del processo organico nascita sviluppo declino morte e contemplano gli umani sentimenti del vivere tristezza paura gioia dolore stupore. La separazione dei dipinti e delle sue opere d’arte dalla realtà non le priva di un significato intellettuale né le riduce ad una pura occasione di reazioni nervose. Il pensiero che in esse è racchiuso assume valenza di simbolo e pertanto è quasi inesauribile…”
“…Chi osserva la pittura di Filippo tenta di interrogare ingenuamente il proprio senso la sua cultura appresa con l’istruzione dalla società in cui è vissuto i suoi mitii suoi ritmi come se veramente le figurazioni volessero dire qualcosa e come se il senso il significato reale potesse essere afferrato mettendo a fuoco nelle sue pupille le immagini.
La pittura di Filippo è “no sense”eppure il nostro “non sapere” ci affascina….”
“…I quadri di Filippo sono amuleti e maschere per evitare la perdita del nostro IO. Noi crediamo che il linguaggio di un bimbo sia analfabeta forse sarebbe più giusto chiamarlo “non condizionato”. Nel caso del Biagioli è provocazione sberleffo sfida. La paura è verso se stesso ed il coraggio lo acquista nella sfida da portare agli altri. Dopo una prima fase di sofferenza di ansia la sua pittura rappresenta la sfida il gioco dell’artista che “sa” a coloro che “non sanno”. Forse la sua sfida è nata
inconsciamente come bisogno culturale sublimazione Freudiana ad episodi della sua vita ma nel tempo in tutte le sue opere affiora una consapevolezza che non tiene a mostrare ma di cui comincia a rendersi perfettamente conto.
Come abbiamo già dettola sua figurazione manca di effetti decorativi per assumere valenza di icona propiziatoria quasi a ricordare le antiche pitture rupestri che lo sciamano disegnava per materializzare la speranza di una buona caccia oppure come le maschere rituali della Papuasia e di altri popoli “primitivi”. La maschera supera le debolezze l’incertezza e l’inadeguatezza del singolo diventa simbolo forza feticcio talismano collettivo. Filippo Biagioli è lo sciamano che dipinge le figure augurali
per il futuro dell’umanità.”

La personale resterà visibile fino al 13 dicembre.
È consigliabile concordare la visita alla mostra telefonando al 328 6725445