Zagarella e Indulgenza:”Fermamenti contrari alla creazione di un campo da golf nel parco urbano”

“Realizzare una struttura per il golf sul parco urbano sarebbe a nostro avviso un’autentica stupidaggine, e rivendichiamo con forza la nostra idea che si tratterebbe di un vero insulto alla collettività tutta”
Potere dei media…
(Campo da golf? No grazie, preferiamo il parco!)
E' bastato un appello della neonata ed assolutamente anonima associazione degli amici del golf per far sì che alcune decine di migliaia di impiegati comunali, del Catasto, dell'Agenzia delle Entrate, carabinieri poliziotti finanzieri, vigili urbani e del fuoco, cassieri organizzati in associazione di Bennet Coop e Conad, iscritti ai sindacati confederati (assolutamente uniti ed unitari) cominciassero ad esser colti da sconforto e coerentemente a tempestare i nostri cellulari ed i nostri telefoni di casa, disperatamente preoccupati delle condizioni delle casse comunali e soprattutto sconcertati dalla nostra incomprensibile ostinazione nel difendere un'idea così folle e fuori dal tempo come quella di un parco pubblico e senza alcun tipo di barriera nell'area interportuale.
La domanda ricorrente è: “Ma perché, dopo tutti i nostri sacrifici, dopo la riduzione della serate in pizzeria, la contingentazione dei pomeriggi in famiglia al cinema che abbiamo condotto, non ci lasciate finalmente realizzare il nostro sogno di poter avere, “pozzo di gioia zampillante felicità”, un campo pratica golf all'interno del parco urbano? Ci avete già negato il “pitch&putt” a 9 buche…. Perché accanirsi su uno sport così diffuso, educativo, economico e popolare? Non sarete mica in difesa del cricket? Erano anni che ci preparavamo a questo grande momento! Erano anni che investivamo chi 500, chi 2000 € (all'anno) di iscrizione ad associazioni golfiste per poterne usufruire! proprio ora che avevamo comprato l'attrezzatura!”
Vogliamo rassicurarli!
Anche noi due, al di là di ogni pregiudizio pseudo ideologico,non abbiamo nulla in contrario alla realizzazione di queste tipologìe di strutture. Ma vogliamo anche, da amministratori, assumerci la responsabilità di perdere qualcuno dei loro voti dicendo loro quel che probabilmente non ci perdoneranno facilmente: NON LI'!
Realizzare una struttura per il golf sul parco urbano sarebbe a nostro avviso un'autentica stupidaggine, e rivendichiamo con forza la nostra idea che si tratterebbe di un vero insulto alla collettività tutta! Quella stessa collettività che nel corso degli ultimi 15 anni ha pagato, e profumatamente, la “tassa per la depurazione” con cui il riempimento a mare è stato realizzato.
Siamo assolutamente contrari a qualunque forma di barriera rete o recinzione che ostacoli la piena fruizione del parco.
Siamo completamente contrari a sacrificare all'uso realmente pubblico e realmente per tutti una parte così rilevante del nostro parco cittadino.
Ebbene sì, siamo due testardi, prevenuti ed antiquati amministratori (di opposizione) che non possono fare a meno di giocare a carte scoperte e dire al presidente del Golf Club di Villafranca che siamo lieti per il funzionamento del suo club, ma che nel nostro parco, per quanto ci riguarda, non se ne parla.
E che non si preoccupi lui della sostenibilità economica del parco urbano, ché probabilmente neppure lui, come del resto nessuno dell'Amministrazione Sappa, partecipò al convegno sul parco da noi organizzato nel 2006, e pertanto non ha potuto/voluto cogliere ancora nessuna delle proposte da noi sviluppate sul tema.
Mentre al signore torinese che mentre passeggia sul parco ci dice (secondo quanto scritto in un recente “reportage” giornalistico) che a lui piacerebbe vedere qualcuno giocare a golf diciamo con molta cortesia e con molto rispetto di tentare di risolvere la sua esigenza magari proponendo ai suoi concittadini di sacrificare la “Pellerina” o il “Valentino”.
Ma del resto lui non immagina certo quanti miliardi di vecchie lire quell'area ci è costata, e quale è stato il prezzo, la contropartita all'impegno assunto dall'Amministrazione Sappa 1 per avere un parco pubblico ed urbano: la cancellazione, in variante, di tutte le funzioni turistiche ricettive dal porto turistico (in linea con l'esigenza impellente di un'ondata di nuove seconde case).
Ci perdonerranno pertanto costoro, come sicuramente ci perdonerà la sedicente associazione per lo sviluppo del golf (sicuramente differente e neppure lontanamente imparentata con quella che era nata alcuni anni fa e che i bene informati dicevano interessata alla possibilità di gestire per proprio conto un'area che si erano guardati bene dal contribuire a realizzare).
E da buoni ostinati siamo addirittura certi che prima o poi la piena fruizione del primo assaggio del parco oggi disponibile riuscirà a tranquillizzare la maggioranza dei nostri concittadini addirittura sul rischio che i milioni di “clochard e tossicodipendenti” che oggi affollano la spianata e i centri storici e che sono stati sfrattati per sempre dal porto di Porto Maurizio per i lavori in corso (e per la futura loro incompatibilità con il target elevato dei nostri ospiti) possano attraversare il nostro parco pubblico, quale prezzo da sopportare per poter godere, finalmente, di un'area che abbiamo voluto, sognato e perseguito come l'area pubblica per eccellenza, e come autentica chance di rilancio turistico ed economico della nostra città.