Spostamento della “Talpa e l’orologio”, i Giovani del Pd replicano a Giovanni Bonifazio

“Per mettere ordine occorrono anzitutto buona volontà e una costruttiva predisposizione al dialogo, preferendo lobiettività al pregiudizio, il coraggio allimmobilismo, lapertura alla chiusura” dice Giorgio Montanari
Tralasciando il fatto che la polemica riguardante la Talpa e L’Orologio che il Sig. Bonifazio cerca di fomentare sia quantomeno inopportuna, visto il clima disteso infine creatosi dopo settimane di trattative ed anni di conflitti, vale la pena far notare le numerose inesattezze (per non definirle assurdità) che sono contenute nelle seppur poche righe del suo intervento.
Se quanto apprendibile dalla stampa fosse stato letto con la medesima attenzione impiegata nell’ideazione di argomentazioni fantasiose e pretestuose, si sarebbe a conoscenza del fatto che il Comune non si è impegnato in alcuna spesa né relativamente alla ristrutturazione né alla locazione del mulino dove troverà nuova sede il Centro Sociale in questione; questi oneri saranno bensì a carico di privati.
E se anche – per assurdo – fosse stato l’opposto, non sarebbe stata certamente una scelta da biasimare; facendo un paragone con le buche stradali, argomento caro a Bonifazio, sarebbe come sostenere che gli interventi di manutenzione vadano effettuati solo tutti contemporaneamente, e che nell’impossibilità di chiuderle tutte insieme, allora non si debba cominciare da nessuna parte.
Fermo restando che la generale e cronica carenza di spazi per le Associazioni, a cui sembra arrivare dopo più di un decennio questa prima risposta, non può essere faziosamente interpretata come la concessione di un esclusivo privilegio a La Talpa. Che inoltre, va detto per completezza, ha da sempre ospitato nella propria sede le varie Associazioni e gli Enti che ne hanno richiesto l’utilizzo per le attività più disparate.
Per quanto riguarda poi la proposta di referendum, non risulta che un’ipotesi di consultazione popolare sia mai stata presa in considerazione nemmeno per questioni decisamente più importanti – e in alcune occasioni sì, molto onerose – che riguardano tra l’altro porzioni molto più ampie di territorio e di cittadinanza: la creazione del campo pratica per il golf o dell’intero porto, la destinazione d’uso della zona ex-ferriere, la dislocazione delle antenne nocive su terreni o edifici pubblici, la gestione delle mense scolastiche; e solo per citarne alcune.
Per inciso, il Sindaco e l’Amministrazione Comunale hanno, piaccia o no, il diritto/dovere di prendere direttamente delle decisioni riguardanti la cittadinanza, nel bene e nel male.
Contrariamente a quanto altrove affermato, per mettere ordine occorrono anzitutto buona volontà e una costruttiva predisposizione al dialogo, preferendo l’obiettività al pregiudizio, il coraggio all’immobilismo, l’apertura alla chiusura.