Spaccio anche in provincia di Imperia, 24 arresti: tre misure a Sanremo e Imperia (PARTICOLARI)

Due sono state eseguite nei confronti di Carmelo Sgro’, abitante a Sanremo e di Claudio Cicconetti, di Imperia. E’, invece, riuscito a dileguarsi, Domenico Pronesti’, anch’egli di Sanremo, ora ricercato.
Sono state eseguite nei confronti di Carmelo Sgro', abitante a Sanremo e Claudio Cicconetti, di Imperia, due delle 24 ordinanze di custodia cautelare, eseguite all'alba di oggi, dai carabinieri della compagnia di Battipaglia (Salerno), a conclusione di una vasta operazione antidroga (battezzata 'Flower 2'), disposta dalla DDA presso la Procura di Salerno e che ha consentito di stroncare un traffico di stupefacenti tra la Spagna e l'Italia e che ha portato alla cattura anche di un personaggio di nazionalita' colombiana residente in Spagna.
E', invece, riuscito a dileguarsi, Domenico Pronesti', anch'egli di Sanremo, ora ricercato. Lo stupefacente acquistato in Spagna era destinato allo smercio in varie zone delle province di Imperia, Salerno ed Avellino. L'accusa e' di associazione per delinquere finalizzata all'importazione ed alla commercializzazione all'ingrosso ed al dettaglio, nonche' di spaccio di ingenti quantitativi di cocaina.
Il Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Battipaglia, in piena sintonia con la Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno, ha dato corso ad una complessa ed articolata attività di indagine in ordine ad un traffico internazionale di stupefacenti tra la Spagna e l'Italia (destinati allo smercio in varie zone della provincia di Imperia, Salerno, Avellino e Potenza) che ha portato alla cattura (su provvedimento del G.I.P. presso il Tribunale di Salerno) di n. 17 persone (una delle quali di nazionalità colombiana ma raggiunta dal provvedimento in Spagna, ove da anni dimora) colpite da ordinanza di custodia cautelare in carcere, alla notifica di n. 7 ordinanze di sottoposizione agli arresti domiciliari ed alla denuncia in stato di libertà di altre 34 responsabili insieme ai primi di associazione per delinquere finalizzata all'importazione ed alla commercializzazione all'ingrosso ed al dettaglio e spaccio continuato di ingenti quantitativi di sostanza stupefacente del tipo cocaina.
La predetta indagine costituisce ampliamento e sviluppo di precedente attività investigativa parimenti svolta Nucleo Operativo della Compagnia Carabinieri di Battipaglia che già aveva consentito tra il maggio e il dicembre 2005 il sequestro di oltre 4,5 kg di cocaina purissima proveniente dalla Spagna e l'arresto di n. 14 persone responsabili dei delitti di cui agli artt. 73 e 74 D.P.R. n. 309/1990, tutte poi condannate con sentenze confermate anche in appello a pene (per i capi e promotori) tra gli otto ed i 14 anni di carcere.
L'attività investigativa nasceva il 31.12.2004 con l'arresto in flagranza di reato del pregiudicato Roberto BOCCALUPO, trentaquattrenne di Pontecagnano, il quale alla vigilia della notte di San Silvestro, veniva trovato in possesso di 200 grammi circa di sostanza stupefacente del tipo cocaina ad elevato indice di purezza. Successivamente il BOCCALUPO, dopo solo tre giorni di detenzione nel carcere di Fuorni, scriveva una lettera ai suoi gregari NASTRI Massimiliano e CARRATURO Felice, entrambi pregiudicati di Pontecagnano, dove delineava il modus operandi per continuare l'attività di spaccio di sostanze stupefacenti posta in essere dal gruppo criminale da lui capeggiato ed indicando quale fornitore di droga tale "FIORE". Le immediate indagini poste in essere dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Battipaglia in relazione alla lettera sequestrata al BOCCALUPO, consentivano di individuare tale PETRILLI Fiore, trentaseienne pluripregiudicato di Eboli, quale fornitore della sostanza stupefacente acquistata dal BOCCALUPO e poi distribuita in gran parte nella Piana del Sele.
Con la conseguente attività d'indagine, condotta anche con l'ausilio di strumenti tecnici all'avanguardia, si riusciva ad evidenziare al meglio la condotta in primis di Fiore PETRILLI, il quale risultava essere il capo di una complessa organizzazione criminale che curava, nei minimi dettagli, tutte le operazioni relative al narcotraffico che andavano dall'individuazione dei canali di approvvigionamento esteri, al trasporto della droga con l'impiego di insospettabili corrieri e fantasiosi sistemi di occultamento e ancora alla capillare distribuzione della cocaina ai pusher operanti nelle province di Imperia, Salerno ed Avellino.
Il PETRILLI Fiore, periodicamente si recava in Spagna con i suoi uomini di fiducia ed alcune avvenenti donne simulando viaggi turistici, ma in realtà, dedicava il tempo dei suoi soggiorni d'affari a vere e proprie indagini di mercato e contrattazioni che si concludevano con l'acquisto di ingenti quantitativi di cocaina purissima. La gran parte della droga acquistata veniva subito affidata al corriere dell'organizzazione, il quale dopo averla abilmente occultata all'interno di auto di grossa cilindrata si apprestava a fare il viaggio di ritorno (possibilmente con una donna al fine di non destare sospetti) scegliendo accuratamente, di volta in volta, e in maniera ponderata, l'itinerario da seguire e la frontiera da attraversare. Una piccola parte di cocaina, veniva invece trasportata nelle parti intime da altre donne che accompagnavano il PETRILLI nei suoi viaggi di rientro in Italia a mezzo di aerei di linea e serviva quale "assaggio" per i compratori piu' forti.
L'importante carico di cocaina, trasportato dal corriere dell'organizzazione veniva abilmente celato all'interno del serbatoio dell'impianto a gas montato ad arte sulle autovetture utilizzate. Il sistema escogitato dall'associazione criminale consentiva di eludere ogni tipo di controllo, infatti, il carico di droga passava inosservato ad ogni genere di controllo visivo ed olfattivo (eludendo anche l'olfatto delle unità cinofile presenti alle frontiere) poiché, la perfetta artefazione dell'impianto (dotato di barometro, leds e comandi d'accensione perfettamente funzionanti) e la perfetta sigillatura della bombola, non destavano alcun sospetto agli organi preposti ai controlli alle frontiere ed in Italia.
Infatti, la droga acquistata in Spagna, dopo aver attraversato le frontiere francesi ed italiane, giunta a Bordighera (IM) veniva suddivisa per un primo smistamento che avveniva consegnando una cospicua quantità di cocaina tale RASO Emilio, cinquantottenne pluripregiuidcato di origini calabresi, da tempo insiediato criminalmente in Liguria ed altro organizzatore e mente dell'associazione, il quale provvedeva a sua volta allo smistamento ai numerosi pusher locali.
Nel corso della laboriosa e certosina indagine, si riuscivano ad intercettare, bloccare ed arrestare ben due corrieri (FERRARA Francesco e FERNANDO Antonio) ed a sequestrare circa 4 kg di cocaina purissima (trasformabili almeno in 12 kili di droga pronta allo spaccio) e due autovetture di grossa cilindrata ed un ingente somma di denaro.
Il primo dei due importanti arresti, oltre agli altri recuperi di vari grammi di cocaina effettuati di volta in volta al fine di dimostrare anche lo spaccio al dettaglio, risale al mese di maggio 2005, quando i Carabinieri del Nucleo Operativo Carabinieri di Battipaglia, bloccavano all'uscita del valico del Frejus, il corriere e parte integrante dell'associazione a delinquere, nonché uomo di fiducia del PETRILLI Fiore, FERRARA Francesco, autotrasportatore, a bordo di una fiammante BMW, che trasportava con il sopra citato espediente oltre 1,200 kg di cocaina ad elevato indice di purezza.
Il secondo e fondamentale recupero veniva eseguito sempre dai Carabinieri del Nucleo Operativo di Battipaglia nel giugno del 2005 con l'arresto nel Comune di Campagna (SA) di Antonio FERNANDO, quarantaquattrenne ed insospettabile parrucchiere di Campagna (SA), bloccato con oltre 2,5 kg di cocaina purissima a bordo di una Fiat Coupe'.
Successivamente in data 15 giugno 2005, alle prime luci dell'alba, i Carabinieri del Nucleo Operativo Carabinieri di Battipaglia, sottoponevano a provvedimento di Fermo di indiziato di delitto, emesso dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Salerno gli esponenti dell'associazione delinquenziale ed in particolare PETRILLI Fiore, MANZO Tiziana, RASO Emilio, PETRILLI Antonella e STANCO Antonietta.
Nell'occasione, PETRILLI Fiore e MANZO Tiziana, dalla notte del 14 giugno 2005, nel prosieguo dell'attività di ricerca, supportata da indagini di natura tecnica, venivano intercettati nel comune di Capaccio (SA) presso l'area di servizio Agip.
Nella circostanza i Militari operanti intimavano l'alt al PETRILLI Fiore, che era in auto con la MANZO Tiziana, ma lo stesso al fine di sottrarsi alla cattura, cercava di investire i Militari operanti, che per evitare di essere investiti dal veicolo proiettato a forte velocità contro di loro, esplodevano con le pistole di ordinanza alcuni colpi, in rapida successione, a scopo dissuasivo e per evitare che lo stesso PETRILLI e la MANZO portassero a compimento la loro intenzione di sfuggire alla cattura.
Nell'occorso, un proiettile attingeva il PETRILLI ad una gamba, dopo aver perforato lo sportello lato guida dell'autovettura GOLF condotta da quest'ultimo.
Lo stesso, malgrado ferito, non desisteva dal tentativo di fuga, tanto da costringere i Militari operanti ad un pericoloso e spericolato inseguimento che durava circa 4 km, allorché il veicolo condotto dal PETRILLI, mentre percorreva la litoranea di Capaccio, usciva dalla sede stradale, a causa della forte velocità, andando a collidere contro una staccionata posta a ridosso della banchina laterale. Il PETRILLI e la MANZO venivano catturati e mentre la MANZO veniva tradotta al carcere di Fuorni il PETRILLI veniva curato, in stato di detenzione, presso l'Ospedale di Vallo della Lucania e successivamente trasferito, dopo qualche tempo al Carcere di Fuorni.
Dopo tale operazione di Polizia Giudiziaria, il PETRILLI Fiore, resosi conto della gravità dei fatti per il quale era detenuto, decideva di collaborare con la Giustizia, fornendo i nomi degli spacciatori all'ingrosso (MEROLA Vincenzo da Capaccio – ESPOSITO Massimo da Eboli, GUZZI Vincenzo da Battipaglia, tutti oggi raggiunti da provvedimento restrittivo, oltre al ben noto Boccalupo Roberto da Pontecagnano) ed al dettaglio (INVERSO Alessandro da Battipaglia, OROFINO Angelo da Potenza, BARRETTA Emilio da Battipaglia, FEDERICO Fernando da Stella Cilento, RAGIONATO Antonio da Aquilonia, FEDONE Domenico da Albanella, tutti oggi raggiunti da provvedimento restrittivo) nonché dei fornitori Spagnoli in particolare CHIODIONI Nadia, pluripregiuidicata romana, dimorante in Spagna e MAJA JARAMILLO Edgar Jesus alias "ORLANDO" colombiano, anch'egli dimorante in Spagna (anch'essi oggi raggiunti da provvedimento restrittivo), che nel corso delle indagini erano già stati identificati dai Carabinieri di Battipaglia, con contatti con l'INTERPOL e la Direzione Centrale per i Servizi Antidroga di Roma.
Le dichiarazioni rese dal collaboratore di Giustizia Fiore PETRILLI (corroborate dall'acquisizione di risultanze di indagini in corso a carico dei medesimi soggetti anche dinanzi ad altre AA.GG. nonché dalle dichiarazioni auto ed etero accusatorie rese da due degli odierni indagati anch'essi decisisi a collaborare con la Giustizia) venivano tutte riscontrate e permettevano anche di arrestare in flagranza di reato, in Sanremo (IM), perché trovato in possesso di una pistola Beretta calibro 9 con matricola abrasa, un bilancino di precisione, nonche' vari grammi di hashish, il pluripregiudicato EULOGIO Giovanni (anch'egli oggi raggiunto da provvedimento restrittivo per le ben più gravi imputazioni di cui agli artt. 73 e 74 D.P.R. n. 309/1990), affiliato al gruppo capeggiato da RASO Emilio e nella quale abitazione venivano scaricati gli ingenti quantitativi di cocaina provenienti dalla Spagna.
Inoltre tale collaborazione permetteva di identificare, individuando a carico dei medesimi gravi elementi di responsabilità, numerosi altri soggetti residenti in Sanremo e Genova: LUCARELLI Nicola (custode della droga) e BIASIORI Cirillo, SGRO' Carmelo e PRONESTI' Domenico, tutti di origine calabrese dimoranti in Liguria ed ivi espletanti, in concorso con Raso Emilio (già giudicato insieme al Petrilli), attività di spaccio all'ingrosso ed al dettaglio di sostanze stupefacenti, nonché CICCONETTI Claudio, corriere e spacciatore del gruppo capeggiato dal RASO Emilio, soggetti tutti oggi anch'essi raggiunti da ordinanze di custodia cautelare in carcere.
Le conseguenti indagini svolte sempre in merito alle dichiarazioni del PETRILLI, che già avevano consentito la cattura e la successiva condanna a pesanti pene detentive di Nastri Massimiliano e Carraturo Felice, i quali si erano sostituiti a Boccalupo Roberto – ormai colpito da condanne decennali – nella gestione dei traffici di droga in Pontecagnano e comuni limitrofi, evidenziavano ulteriori e schiaccianti elementi probatori che oggi hanno consentito l'arresto di BALZANO Maria Rosaria, moglie del Carraturo Felice; LAMBERTI Domenico (pregiudicato e braccio destro del binomio Nastri-Carraturo, per conto dei quali aveva preso ad operare gestendo le attività di spaccio in loro vece); STABILE Massimo spacciatore di Bellizzi; MARINO Antonio, pregiudicato e spacciatore di Bellizzi; DI MARTINO Guglielmo, pregiudicato e spacciatore di Bellizzi; GILIBERTI Michele, pregiudicato e spacciatore di Solfora.