Saso (An), firmatario di una proposta che prevede interventi concreti contro il bullismo

23 ottobre 2008 | 09:30
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Saso (An), firmatario di una proposta che prevede  interventi concreti contro il bullismo

“Credo – ha detto Saso – che le Istituzioni non possano più rimanere indifferenti di fronte ad una situazione che va sempre più degenerando”

“ Furti in classe, atti vandalici, episodi di violenza sia fisica che psicologica, sono tutti fenomeni che configurano un quadro preoccupante che vede coinvolto tutto il territorio nazionale, ma, in particolare, la nostra provincia e l’intera regione. Rappresentano una situazione allarmante che pone la necessità di fornire alle Istituzioni Scolastiche strumenti adeguati a consentire la piena e concreta realizzazione delle finalità a fondamento dell’educazione scolastica, soprattutto, la promozione della cultura della legalità e del benessere di tutta la popolazione studentesca. E’ di pochi giorni fa anche l’allarme lanciato dalla Società di Pediatria Italiana che ha fornito un quadro estremamente sconcertante sulla diffusione di Alcol, droga ed atti di bullismo fra i giovani. Credo – ha detto Saso – che le Istituzioni non possano più rimanere indifferenti di fronte ad una situazione che va sempre più degenerando e ritengo che sia quanto mai urgente, a questo punto, portare l’argomento al centro dei lavori della commissione regionale competente, così che si possa fornire alle scuole della Liguria quegli strumenti necessari per contrastare e prevenire il fenomeno. Ovvero, strumenti che, prescindendo dall’apprendimento dei vari percorsi formativi, prevedano la valorizzazione della persona, la sua crescita, lo sviluppo educativo, cognitivo e sociale del singolo, il rispetto delle regole e la cooperazione tra studenti. Troppo spesso negli ultimi tempi, abbiamo letto, non solo di atti vandalici, di violenza fisica, di risse, di video girati coi telefonini e poi diramati su internet, di furti “inspiegabili”, ma anche tante storie di ragazzini, che per aver subito forme più o meno subdole di violenza psicologica e di emarginazione, si sono addirittura tragicamente concluse con un suicidio. Si tratta di fenomeni relazionali complessi che riguardano in particolare una fase della vita già di per sé estremamente delicata e difficile come quella dell’adolescenza, in cui si cerca, con fatica, la propria identità ed in cui l’identificazione nel “gruppo” è quanto mai fondamentale, ma che indicano chiaramente la necessità urgente di interventi di tipo educativo. Alla luce dei tanti campanelli d’allarme registrati negli ultimi tempi, credo sia quanto mai doveroso e necessario che si attivi, quindi, nelle scuole della Liguria una forte azione educativa preventiva e di sensibilizzazione, di supporto alla famiglia, affinché un fenomeno, purtroppo così diffuso nella nostra regione possa essere efficacemente contrastato. La Proposta di legge che ho presentato già da parecchi mesi, si muove in due direzioni che si ritengono utili: da un lato intende promuovere e divulgare la cultura della legalità e del rispetto delle regole e del benessere dello studente, mettendo a disposizione il finanziamento di progetti finalizzati al supporto dello svolgimento del compito educativo degli insegnanti, in un rapporto di collaborazione con l’Osservatorio Regionale contro il Bullismo, altre Istituzioni territoriali e le associazioni/cooperative operanti nel settore educativo. Dall’altro si ritiene altrettanto utile, in particolare laddove i comportamenti sono particolarmente prevaricatori e più aggressivi, il finanziamento di progetti che prevedano l’insegnamento di arti marziali (quale percorso extracurricolare). Questo perché, contrariamente a quanto comunemente si può pensare, tale pratica può anche avere una funzione educativa nel promuovere un rapporto più sano tra i giovani e l’aggressività, può contribuire a formare una nuova mentalità, un nuovo stile di vita nei ragazzi, inoltre voglio ricordare tra l’altro, al riguardo, come recenti studi scientifici ne abbiano dimostrato l’efficacia, sia come strumento educativo che di terapia nei disturbi neuro-comportamentali nelle diverse fasi della crescita dell’individuo, fino alla degenerazione nella sindrome ADHD e proprio, nei fenomeni di bullismo. Credo – e conludo –  che, se investiamo di più anche a livello regionale sull’aspetto educativo, oltre ad incentivare l’eccellenza e la qualità dell’offerta formativa, potremo offrire più possibilità alle nuove generazioni e contribuiremo a creare una società migliore. Ritengo infine sia una proposta utile per dare risposte concrete a tanti genitori che in questo memento si sentono anch’essi soli ed emarginati e sulla quale confido di riscontrare in Assemblea regionale ampia disponibilità  e favorevole consenso.”