Patto di Filiera per la DOP Riviera Ligure: un risultato da coltivare, parola di CIA

21 ottobre 2008 | 08:29
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Patto di Filiera per la DOP Riviera Ligure: un risultato da coltivare, parola di CIA

Per aumentare lo standard qualitativo della produzione dell’olio tipico della Liguria è necessario vigilare costantemente

“Sono molto soddisfatto – ha commentato Gianfranco Croese, Presidente CIA – Confederazione Italiana Agricoltori di Imperia – delle linee guida di questo patto di filiera approvato dal Consorzio per la Tutela dell’olio extravergine di oliva a denominazione di origine protetta ‘Riviera Ligure’ in collaborazione con Coldiretti e Confagricoltura. Nel contempo invito tutti gli olivicoltori affinché vigilino sul loro rispetto. Queste buone prassi, legate alla produzione, trasformazione e confezionamento dell'olio, rappresentano un accordo quadro che individua una strategia unica e coordinata per le quasi 1000 aziende ponentine coinvolte, e non possono che far bene al settore, ai coltivatori ma anche ai consumatori. Il monitoraggio a opera della Commissione di filiera istituita dal Consorzio e formata da 5 membri più il Presidente del Consorzio stesso è utile, ma non basta. Per una
soddisfacente applicazione del Patto – sottolinea netto Croese – occorre che tutti i produttori si costituiscano parte diligente per rientrare nei
parametri previsti, provvedendo a contattare una Associazione Agricola della quale abbiano fiducia per indicare mancate o parziali applicazioni. I membri designati all’interno della Commissione potranno in tal modo chiedere la piena operatività del sistema”.
Il patto di Filiera precedentemente siglato non è stato applicato così come auspicato, ecco quindi la necessità – commenta la dirigenza CIA- di questo nuovo Patto che inserisce alcune modifiche per estendere la rete dei produttori di olio Dop attraverso la definizione di precisi parametri qualitativi, maggiori certezze economiche e di un premio di produzione.
Una novità riguarda infatti il valore del contrassegno con il quale i confezionatori sigillano le bottiglie di olio DOP messo in vendita: l’importo dovuto al Consorzio per ogni litro passa da 0,20 a 0,60 €. Ma se applicate, le Buone Prassi consentono alle imprese di imbottigliamento di ottenere a fine campagna la restituzione di circa il 60% del costo del contrassegno. Inoltre per incentivare l'innalzamento della produzione Dop il patto prevede un “prezzo minimo” di acquisto per le olive di 150 euro +IVA al quintale (che equivale a 18 € + IVA alla quarta), condizionato da alcuni parametri.
Tutti questi correttivi sono tesi ad aumentare lo standard qualitativo della produzione in termini di caratteristiche chimiche, fisiche, organolettiche del prodotto, contribuendo ad aumentare la produzione in prospettiva futura. “Chiediamo a coltivatori e consumatori, che devono essere informati sulla vittoria rappresentata da questo nuovo Patto di Filiera, di aiutarci segnalando  la mancata applicazione dello stesso: vigilate sui prezzi, sempre – conclude Gianfranco Croese – E se qualcosa non torna fate sentire la vostra voce alla CIA, siamo qui per ascoltarvi!”