L’occupazione del Liceo Viesseux di Imperia: gli alunni spiegano il perchè dell’azione di protesta

“… Riteniamo fortemente dannosi per il futuro del nostro sistema scolastico, alcuni punti: I tagli previsti sugli orari scolastici delle Scuole Medie Superiori, L’aumento del rapporto alunni per classe…”.
'E' nostra intenzione condurre un'occupazione ordinata e produttiva durante la quale verranno affrontati i problemi più gravi della nostra scuola e vorremmo trasmettere questo clima di costruttivita' anche al pubblico dei lettori'. E' quanto riporta un comunicato con il quale gli studenti del Liceo Scientifico 'Viesseux' e del Liceo Classico 'De Amicis', di Imperia, intendono illustrare i motivi della loro protesta.
'Ci impegneremo a garantire il corretto svolgimento delle lezioni per gli alunni intenzionati a proseguire il loro impegno scolastico in questa situazione – spiegano -. Da oggi, 20 ottobre 2008, i locali del Liceo Scientifico 'G.P. Vieusseux' e del Liceo Classico 'E. De Amicis', sono occupati a tempo indeterminato per il passaggio alle camere della proposta di legge 137, riguardante la riforma scolastica. Riteniamo fortemente dannosi per il futuro del nostro sistema scolastico, alcuni punti di questi: i tagli previsti sugli orari scolastici delle Scuole Medie Superiori; l'aumento del rapporto alunni per classe; la volonta' di eliminare i corsi diversificati considerati equipollenti e i tagli previsti sui fondi scolastici a svantaggio della scuola pubblica e a favore della scuola privata'.
Ancora gli studenti: 'I nostri sforzi saranno quindi concentrati ad evitare qualsiasi episodio dannoso all'apparato scolastico. Se in un primo momento avevamo optato per la soluzione dell'autogestione, siamo ora convinti a proseguire la nostra occupazione intesa come forte momento di collaborazione fra gli studenti e di reazione ad una riforma che toglie valore alla scuola. Riteniamo infatti che questa sia uno strumento indispensabile per realizzare la ripresa economica e culturale dello Stato italiano. Stiamo organizzando per il termine dell'occupazione, una manifestazione che esprimerà i risultati del nostro lavor. La scuola è il pilastro della nostra vita culturale e non possiamo permettere che venga demolita".