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La risposta di Carla Nattero all’Assessore Fossati

26 ottobre 2008 | 14:29
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La risposta di Carla Nattero all’Assessore Fossati

“L’Ass. Fossati entri nel merito dei problemi gravissimi che apre il Decreto Gelmini, faccia capire a studenti,insegnanti e famiglie che ci tiene veramente alla scuola”

La mia presenza,in quanto insegnante del Liceo Viesseux, alle “ lezioni in piazza” è stata letta dall’ass.Fossati  come una strumentalizzazione delle proteste di queste settimane.
Questo fatto,unito all’articolo di critica al Decreto Gelmini firmato dal prof.Silvio Zaghi, conferma a Fossati la validità di una sua convinzione radicata,già espressa in questi giorni,sulla deteriore influenza dei “cattivi maestri di sinistra memoria”.
Una tesi miope che in primo luogo evidenzia la sua sottovalutazione dell’intelligenza e della consapevolezza dei ragazzi. In realtà gli adolescenti non si lasciano strumentalizzare facilmente. E in queste settimane stanno facendo di testa loro.
Ma vorrei tornare alle lezioni in piazza.
Studenti e insegnanti, di fronte a tagli di enorme portata destinati a mettere in ginocchio la scuola pubblica e con la scuola la prospettiva di sapere e di lavoro delle giovani generazioni, si aprono alla comunità e valorizzano nei luoghi cittadini più importanti la trasmissione del sapere e il dialogo educativo che normalmente si svolge nel chiuso di un’aula.
E’ una testimonianza che studenti e insegnanti offrono insieme del fondamentale valore culturale della scuola.
La decisione di partecipare alle lezioni in piazza è stata assunta seguendo regole democratiche e inoltre la scuola ha acquisito l’autorizzazione scritta delle famiglie degli studenti minorenni che hanno partecipato all’iniziativa.
Io ho condiviso la richiesta dei miei studenti, autorizzata dalle loro famiglie, come  l’hanno fatto tanti altri miei colleghi che in questi due giorni hanno portato il Liceo Vieusseux in tutte le piazze della città.
Studenti e insegnanti che hanno partecipato alle lezioni hanno idee politiche differenti, infatti il Decreto Gelmini è talmente devastante contro la scuola pubblica da mettere d’accordo molte opinioni diverse presenti nel mondo della scuola.
D’altra parte la grande risorsa e  ricchezza democratica della scuola pubblica è appunto quella di essere una palestra che esercita gli allievi a confrontarsi con una pluralità di approcci culturali e visioni del mondo, nell’ovvio rispetto, da me come dai miei colleghi sempre tenuto in alta considerazione,della deontologia professionale dell’insegnamento.
Questi sono i fatti, ampiamente travisati dall’Ass.Fossati.
Se dai fatti passiamo a ragionamenti più generali mi chiedo: quale è la conclusione logica dell’accusa dell’Assessore? Gli insegnanti che esprimono pubblicamente idee di sinistra non sono in grado di svolgere correttamente,come gli altri, il proprio mestiere? Oppure nei Consigli Comunali non ci devono stare gli insegnanti perché possono avere un potenziale conflitto con il proprio lavoro?  
E’ molto pericoloso proseguire sulla strada avviata da Fossati: in men che non si dica si arriva a mettere in discussione i principi democratici dell’insegnamento e alla conseguente“caccia all’insegnante di sinistra ” teorizzata recentemente dall’ex Presidente della Repubblica,Cossiga.
L’Ass. Fossati, se mi posso permettere un consiglio, invece di seguire con puntuta acidità piena di pregiudizi le vicende di questi giorni, entri nel merito dei problemi gravissimi che apre il Decreto Gelmini, faccia capire a studenti,insegnanti e famiglie che ci tiene veramente alla scuola.
Faccia qualche atto positivo come Assessore che lo dimostri, si adoperi a favore dell’edilizia scolastica, dei servizi agli studenti, dello sviluppo del dibattito culturale.

Carla Nattero