Integrazione dei bimbi stranieri nelle scuole: Gabriella Badano risponde all’assessore Fossati

“L’intervento dell’assessore Fossati stimola il confronto tra le scelte concrete che in molte scuole di Imperia si sono attivate per creare le condizioni più efficaci per l’inserimento dei minori stranieri e l’emendamento della Lega passato alla Camera”.
L'intervento dell'assessore Fossati stimola il confronto tra le scelte concrete che in molte scuole di Imperia si sono attivate per creare le condizioni più efficaci per l'inserimento dei minori stranieri e l'emendamento della Lega passato alla Camera.
E' opportuno affrontarlo però con serietà e concretezza e non voler ad ogni costo difendere proposte indifendibili.
L'emendamento della Lega recita
" Istituire classi ponte che consentano agli alunni stranieri che non superano le prove e i test sopra menzionati di frequentare corsi di apprendimento della lingua italiana, propedeutici all'ingresso degli studenti stranieri nelle classi permanenti"
Propone cioè di fare scelte che sono antitetiche a quelle praticate nel 1° Circolo e in altre scuole cittadine. Propone di creare classi separate, per soli minori stranieri ( obbligatoriamente di lingue diverse) da cui si entra con un esame di accertamento linguistico e da cui si esce non si capisce come .
Nei nostri Istituti di scuola primaria, e purtroppo non in tutti per mancanza di risorse economiche che lo consentano, si utilizza la flessibilità scolastica per attivare, come ricorda l'assessore, in due giorni alla settimana, per due ore,( nel 1° Circolo) un intervento mirato all'apprendimento della lingua.
Gli alunni per il resto del tempo rimangono nelle loro classi, partecipano alle attività insieme all'intero gruppo classe. Vengono create le condizione per promuovere interventi di formazione reciproca i più naturali possibili,in una atmosfera di stimoli linguistici, ludici-comunicativi, interpersonali formativi Si stimola un clima relazionale all'interno della classe e della scuola improntato all'accoglienza e all'accettazione per permettere un approccio il meno possibile traumatico, per favorire un passaggio graduale dalla lingua del paese d'origine a quella del paese ospitante, si utilizza il processo di apprendimento della lingua italiana come mezzo di comunicazione, conoscenza e scambio culturale.
Vengono coinvolti i mediatori culturali, si cerca di creare un rapporto positivo con le famiglie.
Si cerca di accogliere gli alunni stranieri, provenienti dalle più svariate nazioni, con progetti mirati all'accoglienza , aiutare un iter scolastico che potrebbe bloccarsi per problemi linguistici attraverso un inserimento dolce nelle nostre classi.
Si pratica cioè una educazione interculturale e alla mondialità che non ha il solo scopo di alfabetizzare gli alunni stranieri ma promuove il successo formativo e la positiva integrazione scolastica, ridurre i fenomeni di intolleranza e di razzismo, favorisce la comprensione del valore delle diversità, promuove atteggiamenti permanenti di rispetto e di scambio.
Ciò che si pratica nelle scuole imperiesi, tra difficoltà di reperire personale disponibile e professionalmente formato, mancanza di risorse, problemi logistici e organizzativi, con intelligenza e impegno, è un percorso di integrazione, non di separazione. Non solo manteniamolo, ma potenziamolo ed estendiamolo a più Istituti possibili, costruiamo progetti che sappiano mettere in rete le scuole, come si è iniziato a fare lo scorso anno , ma evitiamo di confondere prospettive e scelte che sono tra loro sono antitetiche.