Il P.R.C. dà pieno sostegno alla lotta degli studenti contro il Decreto Gelmini

30 ottobre 2008 | 07:45
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Il P.R.C. dà pieno sostegno alla lotta degli studenti contro il Decreto Gelmini

Il governo sta rivelando il suo vero volto: tagli all’istruzione pubblica, soldi alle scuole private e ai bancarottieri. Per chi non ci sta, minaccia interventi di polizia e repressione

Il movimento degli studenti medi, quello degli universitari e dei ricercatori, come quello degli insegnanti e dei genitori contro i decreti della Gelmini, sta parlando con grande intelligenza all'intero Paese. Il governo teme il contagio, non sopporta la dialettica e di essere messo in discussione, è abituato solo a comandare e per questo vuole criminalizzare il movimento accusandolo di essere “strumentalizzato” dalla sinistra.
Il governo invece sta rivelando il suo vero volto: tagli all'istruzione pubblica, soldi alle scuole private e ai bancarottieri. Per chi non ci sta, minaccia interventi di polizia e repressione.
Per questo, il P.R.C. assicura il pieno sostegno alla lotta in corso ed il pieno rispetto dell'autonomia del movimento ed invita a meditare sulle parole pronunciate da Piero Calamandrei al III Congresso in difesa della Scuola Nazionale a Roma l'11 febbraio 1950:
“Facciamo l'ipotesi, così astrattamente, che ci sia un partito al potere, un partito dominante, il quale però formalmente vuole rispettare la Costituzione, non la vuole violare in sostanza. Non vuol fare la marcia su Roma e trasformare l'aula in alloggiamento per i manipoli; ma vuol istituire, senza parere, una larvata dittatura….
Allora, che cosa fare per impadronirsi delle scuole e per trasformare le scuole di Stato in scuole di partito? Si accorge che le scuole di Stato hanno il difetto di essere imparziali. C'è una certa resistenza; in quelle scuole c'è sempre, perfino sotto il fascismo c'è stata. Allora, il partito dominante segue un'altra strada (è tutta un'ipotesi teorica, intendiamoci). Comincia a trascurare le scuole pubbliche, a screditarle, ad impoverirle. Lascia che si anemizzino e comincia a favorire le scuole private. Non tutte le scuole private. Le scuole del suo partito, di quel partito. Ed allora tutte le cure cominciano ad andare a queste scuole private. Cure di denaro e di privilegi.
Si comincia persino a consigliare i ragazzi ad andare a queste scuole, perché in fondo sono migliori si dice, di quelle di Stato. E magari si danno dei premi, come ora vi dirò, o si propone di dare dei premi a quei cittadini che saranno disposti a mandare i loro figlioli invece che alle scuole pubbliche alle scuole private. A 'quelle' scuole private. Gli esami sono più facili, si studia meno e si riesce meglio. Così la scuola privata diventa una scuola privilegiata. Il partito dominante, non potendo trasformare apertamente le scuole di Stato in scuole di partito, manda in malora le scuole di Stato per dare la prevalenza alle sue scuole private… L'operazione si fa in tre modi: ve l'ho già detto: rovinare le scuole di Stato. Lasciare che vadano in malora. Impoverire i loro bilanci. Ignorare i loro bisogni. Attenuare la sorveglianza e il controllo sulle scuole private. Non controllarne la serietà. Lasciare che vi insegnino insegnanti che non hanno i titoli minimi per insegnare. Lasciare che gli esami siano burlette. Dare alle scuole private denaro pubblico. Questo è il punto. Dare alle scuole private denaro pubblico!…"

PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA DIPARTIMENTO SCUOLA

FEDERAZIONE DI IMPERIA