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Cade la giunta Borea. Oggi sarà nominato un commissario prefettizio. A giorni lo scioglimento

21 ottobre 2008 | 03:48
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Cade la giunta Borea. Oggi sarà nominato un commissario prefettizio. A giorni lo scioglimento

Determinanti sono stati il voto contrario di Leo Pippione e l’astensione di Luigi Patrone. Inutile il tentativo in extremis di recuperare Bruno Barbaro. La serata ha offerto numerosi scontri tra Pippione e Borea. “Non mi ricandido” ha confermato Borea.

Tante volte è stato detto "La giunta Borea è arrivata al capolinea" però in una maniera o nell'altra il sindaco di Sanremo è sempre riuscito a rimanere in piedi, spesso con soluzioni all'ultimo minuto. Quella che però si è consumata ieri sera, durante il consiglio comunale sugli equilibri di bilancio, ha rappresentato davvero l'ultimo atto dell'amministrazione di Claudio Borea. La pratica non ha infatti ricevuto la maggioranza a seguito del voto contrario di Leo Pippione e dell'astensione di Luigi Patrone. Risultato: 16 voti contrari,14 favorevoli ed 1 astenuto.

Questo vuol dire che sarà ora nominato (probabilmente già oggi) un commissario prefettizio che dovrà esaminare la pratica, accertare che il bilancio allo stato attuale non è in equilibrio, portarlo in equilibrio con un proprio atto e contestualmente sospendere il consiglio comunale, con il conseguente decreto di scioglimento da parte del Presidente della Repubblica. Quindi l'amministrazione Borea si ferma a otto mesi dal traguardo. Tutti a casa e comune nelle mani di un commissario fino alle elezioni della prossima primavera.

"Io non voglio pasare per un traditore o per chi fa il salto della quaglia – ha detto Pippione – però questo bilancio non è in equilibrio. Poi lei, signor sindaco, la deve smettere di criticare chi c'era prima e dire che con lei le cose sono cambiate, lo dice troppo spesso non lo faccia più. Io sono quello che ha investito più di tutti in lei andando contro la mia famiglia (il fratello era candidato in Forza Italia n.d.a.) e alleandomi con chi anni fa mi aveva denunciato (Ivaldi n.d.a.) questo perchè io faccio politica. Io sono qui per rivalutare il mio nome, perchè io il sindaco l'ho fatto bene. Credo di aver fatto il mio dovere in questo anno e mezzo da consigliere comunale. Però questa pratica non gliela posso approvare perchè non è in equilibrio e io alla corte dei conti ho già dato. Lei sta portando questa città al dissesto".

Parole che sono piovute come macigni contr Borea che per risposta è caduto nell'errore di provocare ancora di più l'ex sindaco parlando più o meno chiaramente di un gioco politico organizzato negli ultimi giorni per farlo cadere attraverso cene ed incontri, e dichiarando addirittura che il parere dei revisori dei conti sarebbe già stato noto ancora prima della sua ufficializzazione. Pronta ed ancora più violenta della prima è stata la reazione di Pippione. "Lei non mi può mettere alla gogna davanti alla città – ha sbottato – E' una vergogna quello che sta facendo. Se prima volevo astenermi ora le voterò contro". Cosa che poi ha puntualmente fatto.

Il consigliere Bruno Barbaro, dal canto suo, ha partecipato ieri in giornata ad un incontro a Genova in cui ha precisato (cosa che ha anche ufficialmente dichiarato in consiglio comunale) che avrebbe potuto dare il proprio appoggio a Borea poendo una questione politica essendo lui un uomo di sinistra. Le sue condizioni, però, erano di far uscire dalla maggioranza la Democrazia Cristiana per le Autonomie di Saviozzi e Rodà e che la giunta fosse azzerata e rinominata con elementi nuovi per dare un segnale di cambiamento. Borea, nel suo ultimo intervento, ha abbozzato un timido quanto sterile e tardivo tentativo di venirgli incontro caduto chiaramente nel vuoto.

Ora ci si potrà sbizzarrire sulle analisi di quanto avvenuto e sugli scenari futuri con Borea che ha confermato la sua intenzione, dopo il commissariamento, di non ripresentarsi alle prossime elezioni. Intanto per oggi è attesa una conferenza stampa in cui Borea ha annunciato che si toglierà qualche sassolino dalle scarpe…..