Blocco dei lavori del raddoppio ferroviario e di quelli di Area 24

Il consigliere regionale Bonello ( Unione a Sinistra) lancia l’allarme discariche.
Questo l'appello di Bonello (Unione a Sinistra): “Commissariare la provincia di Imperia” Trovare al più presto discariche per inerti
Da venti giorni le opere per il raddoppio della ferrovia Genova Ventimiglia e dell’Aurelia-bis sono interrotte: non si sa dove scaricare le terre di risulta.
Costo: un milione di euro al giorno. “Già 40 milioni di euro gettati al vento per il fermo dei lavori che si ripete a intervalli dal 2007”. Quasi 150 lavoratori in cassa integrazione. Il consigliere regionale denuncia il “silenzio assordante delle istituzioni locali e regionali”
«In provincia di Imperia la situazione dei lavori del raddoppio della ferrovia e dell’Aurelia bis, due opere da tutti ritenute essenziali e annunciate con grande enfasi da politici regionali e nazionali, è grave – ha denunciato questa mattina alla stampa Franco Bonello (Unione a Sinistra) – i lavori sono fermi dall’8 settembre per la mancanza di un sito dove portare le terre di risulta, circa un milione di metri cubi prodotti dagli scavi di due gallerie: la Oneglia – Andora e la Oneglia – San Lorenzo. Nessuna risposta, nessun particolare impegno viene dalle istituzioni, in particolare dall’Amministrazione Provinciale di Imperia, per risolvere il problema in tempi brevi».
150 operai in Cig.
Il consigliere regionale ricorda che, in base alle leggi vigenti, prima di iniziare i lavori avrebbero dovuto essere previste le discariche o le opere civili in grado di assorbire gli inerti prodotti dagli scavi, ma questo non è successo e oggi ci si trova con due ditte, Ferrovial Agroman e Cossi costrette a tenere in cassa integrazione quasi 150 operai: 105 la prima, 40 la seconda.
40 milioni al vento
«Il fermo lavori è già costato alla collettività 40 milioni di euro per l’immobilizzo delle attrezzature. A questo punto – aggiunge Bonello – se non si trova rapidamente una soluzione il rischio è che i cantieri vengano chiusi a tempo indeterminato con un danno enorme per le prospettive di ammodernamento della asfittica rete infrastrutturale ligure».
Il centro di Taggia bloccato.
Ma non è questa l’unica situazione di paralisi che vive la provincia di Imperia: anche ad Arma di Taggia la costruzione di un parcheggio interrato da parte di Area 24 (Spa composta da Regione, Comune San Remo Carige) si è fermata subito dopo la recinzione della zona interessata. «E al danno si è aggiunta la beffa: – spiega Bonello – l’unico parcheggio, usato anche per il mercato, di una cittadina che vive di turismo e commercio è chiuso e il parking interrato che doveva essere costruito non si sta facendo».
Anche in questo caso, la conseguenza di questa situazione esplosiva è la mancata previsione di una discarica. «Occorre individuarla al più presto, ma la provincia di Imperia non si muove e la Regione tace. Per questo chiedo la convocazione urgente della commissione regionale trasporti e il commissariamento della provincia di Imperia che ha dimostrato la sua incapacità a gestire investimenti decisivi per lo sviluppo del suo territorio».
Proliferano gli abusi.
La mancanza di discariche ha altri corollari: l’aumento dei costi di ogni opera edilizia, anche la più modesta, e il proliferare di depositi abusivi di inerti.
«E’ dal 1997, grazie alle normative europee e nazionali, che non si possono più scaricare gli inerti senza cautele ambientali; occorre prevedere opere dove utilizzarli o opportune discariche. Nessuna delle due cose è stata fatta. Già nel 2007 i lavori del raddoppio ferroviario nel tratto San Lorenzo al Mare – Andora erano stati bloccati, ma a parte la discarica di Valle Chiappa nel comune di S. Bartolomeo al Mare e un deposito di cantiere provvisorio nel comune di S. Lorenzo al Mare nulla è stato fatto. Quel campanello d’allarme non è servito. Oggi la discarica è satura e il deposito di cantiere deve essere sgomberato.
«Nel 2007 per completare gli scavi si sarebbe dovuto avviare un progetto di ampliamento per circa 500 mila metri cubi della discarica di inerti in Valle Chiappa nel comune di San Bartolomeo a Mare e progettare una discarica di 400 mila metri cubi nella Valle dell’Inferno a San Lorenzo al Mare».
Appello a Burlando
Secondo Bonello anche la Regione Liguria ha le sue responsabilità. «Con il programma sottoscritto il 30 settembre del ’99 dalla Regione Liguria, dalle province di Imperia, di Savona e dalle Ferrovie dello Stato si sono avviati i lavori in deroga prevedendo di realizzare in futuro discariche mai costruite. Oggi a questa situazione va posta la parola fine: il presidente della Giunta Claudio Burlando deve commissariare la provincia di Imperia e individuare le aree dove sistemare gli inerti».