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A Sanremo o paghi la “tassa sul parcheggio” o giri 46 minuti prima di trovare un posto libero.

4 ottobre 2008 | 01:17
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A Sanremo o paghi la “tassa sul parcheggio” o giri 46 minuti prima di trovare un posto libero.
A Sanremo o paghi la “tassa sul parcheggio” o giri 46 minuti prima di trovare un posto libero.
A Sanremo o paghi la “tassa sul parcheggio” o giri 46 minuti prima di trovare un posto libero.

Ogni lunedì e venerdì sera, precedenti al mercato in piazza Eroi della mattina seguente, un quartiere di Sanremo va in tilt per la ricerca di un parcheggio libero.

Uso di articolo per fini privati ? Si, forse si, anzi forse no visto che nella situazione che descriverò si sono trovati molti altri sanremesi.
Sapete cosa ho fatto io ieri sera (venerdì) dalle 19.29 alle 20.15, ovvero per la bellezza di 46 minuti ?
No, non sono stato a casa con la famiglia.
No, non sono stato con gli amici per un aperitivo e neanche sul porto a fare allenamento.
Sono stato in giro a cercare parcheggio, percorrendo più e più volte corso Inglesi, via Galilei, via Martiri e via Agosti. Gira, gira, gira e posti liberi non se ne trovavano. Dico liberi perchè questo sabato, in teoria, non dovrei usare l'autovettura e quindi non potevo lasciarla in una zona blu per la sola notte, ed essendomi rifiutato di acquistare un abbonamento annuale (di tasse se ne pagano già abbastanza che quella sui parcheggi, una vera tassa, mi sembrerebbe evitabile per un comune come Sanremo) non potevo pagare chissà quanti euro per l'intera giornata, ammesso che si possa. Il lunedì e il venerdì sera per i sanremesi che abitano in questo quartiere, infatti, è un inferno perchè piazza Eroi Sanremesi è inaccessibile (anche per chi riprenderebbe l'auto la mattina seguente) a causa del mercato (altra bella trovata il mercato in piazza Eroi, ma di questo parleremo un'altra volta…). La politica degli ultimi anni, e non parlo solo dell'amministrazione Borea ma anche di quelle precedenti, hanno scoperto la moda di colorare tutte le strisce di blu con la scusa che così si fanno ruotare i parcheggi, cosa che in parte, in piccola parte, può essere vera ma va a discapito della stragrande maggioranza dei casi, ovvero di quei quartieri tipicamente residenziali. Adesso non mi si venga a dire "E ma è troppo comodo volere il parcheggio sotto casa" perchè intanto dopo aver trovato posteggio dopo 46 minuti mi ci sono voluti altri 16 minuti a piedi per arrivare a casa (quindi non ero lo stesso sotto il portone) e poi questa richiesta non mi sembra una cosa "comoda" ma normale. "Comodo" sarebbe voler guadagnare soldi senza lavorare, "comodo" sarebbe voler uno ospedale attrezzatissimo e all'avanguardia in ogni cittadina o paese, "comodo" sarebbe volere sempre un arredo urbano perfetto ma mai i cantieri, ma credo che volere un parcheggio vicino a casa e non distante mezz'ora (come potrebbe essere il comodo ed ampio parcheggio dietro Portosole, troppo distante per chi magari abita in via Martiri o via Galilei) sia una richiesta comprensibile, e nota bene chi sta parlando è uno sportivo che non ha problemi a camminare un po'. E non si venga neanche a dire la frase ormai ridicola "E ma se vai a Montecarlo, li il parcheggio lo paghi" perchè si potrebbe rispondere con l'altettanto ridicola controfrase "Intanto a Montecarlo ci vado quando ci vado e a Sanremo ci vivo e poi non conviene proprio fare i confronti con Montecarlo….davvero….lasciamo perdere".

Insomma le zone blu, questa volta, non hanno favorito la rotazione dei posti, ma solo un appesantimento del traffico e dell'inquinamento con molti sanremesi al volante a caccia di un posto dove lasciare l'auto senza dover pagarne il dazio.

Vabbè, avete capito che è solo uno sfogo di uno dei tanti sanremesi che ieri hanno impiegato 46 minuti del loro tempo per cercare parcheggio. Sfogo che, ne sono sicuro, cadrà nel nulla, proporre soluzioni come pass o agevolazioni per i residenti (ma inteso come residenti del quartiere, non di Sanremo in generale altrimenti è chiaro che sarebbe un discorso non produttivo) è inutile. Sono ovviamento pronto, e lo spererei davvero, ad essere smentito da una o dall'altra coalizione politica in vista degli impegni per le prossime elezioni.