Scavi archeologici: il recupero del ponte del Vallotto di Sanremo

12 settembre 2008 | 11:42
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Scavi archeologici: il recupero del ponte del Vallotto di Sanremo
Scavi archeologici: il recupero del ponte del Vallotto di Sanremo
Scavi archeologici: il recupero del ponte del Vallotto di Sanremo

La Soprintendenza per i Beni Archeologici sta esercitando da anni un attento controllo su tutti i lavori di scavo che interessano la costruzione del nuovo canale-scolmatore e l’allargamento del vecchio alveo del tratto terminale del torrente S.Romolo.

La Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria sta esercitando da anni un attento controllo su tutti i lavori di scavo che interessano la costruzione del nuovo canale-scolmatore e l'allargamento del vecchio alveo del tratto terminale del torrente San Romolo ai fini della tutela di eventuali resti sepolti di interesse archeologico; importanti sono i risultati conseguiti in località Pian di Nave dove sono stati scavati e documentati una serie di resti murari databili a partire dal XVII secolo, che sono stati in gran parte conservati nel sottosuolo.

Il progetto di sistemazione idraulico-strutturale del torrente prevede anche un limitato allargamento della sezione idraulica del torrente oggi non più visibile perché ricoperto in età moderna da una tombinatura, in particolare presso l'incrocio tra via Palazzo e via Feraldi, dove il fiume veniva superato tramite un ponte, già rappresentato nella cartografia settecentesca nei pressi della omonima porta Cavallo e successivamente indicato nel catasto napoleonico come ponte di Vallotto (o di San Siro), dal nome di un'antica famiglia sanremasca.

Poiché di tale ponte si conservano ancora visibili all'interno della tombinatura modeste porzioni della ghiera dell'arco e di una spalletta, realizzate in conci accuratamente squadrati, che ne permettono di ipotizzare una datazione ad età medievale, la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria ha provveduto ad eseguire un accurato rilievo grafico e fotografico di tali resti, accompagnato dalla lettura della stratigrafia muraria e da analisi chimiche e mineralogiche sulle malte impiegate nella muratura.

Poiché tali indagini preliminari non hanno tuttavia permesso di accertare lo stato di conservazione dell'intero manufatto al di là dell'attuale rivestimento moderno in laterizi della tombinatura, si è concordato di procedere sotto controllo archeologico ad un sondaggio di scavo dall'alto, eseguito agli inizi di settembre, che ha permesso di mettere in luce l'intero estradosso della volta del ponte, che appare quindi essere ben conservato per tutta la sua estensione originaria. Nel corso dei sopralluoghi effettuati nei giorni 9 e 10 settembre u.s. al fine di tutelare per quanto possibile i resti del ponte antico si è deciso quindi di seguire le modalità operative di intervento già concordate un anno fa tra la Direzione Lavori e la Soprintendenza per i Beni Archeologici della Liguria, che integrandosi con la tempistica del cantiere edilizio avverranno in un tempo che si prevede non superiore ad un mese.

Già a partire dalla prossima settimana si provvederà a completare lo scavo archeologico del ponte fino a metterne in luce i paramenti previa demolizione delle volte in mattoni addossate; contestualmente verrà eseguita una documentazione completa del monumento con metodologie innovative, mediante impiego di laser-scanner al fine di contenere notevolmente i tempi di rilievo sul cantiere; infine verranno numerati e smontati manualmente i conci dell'arco e del paramento per permetterne un loro rimontaggio in altra sede, mentre si provvederà a conservare le pietre e le malte del nucleo a sacco della struttura.

E' da sottolineare come la piena collaborazione tra i vari Enti abbia permesso una soluzione che riesce pienamente a coniugare la tutela di un importante manufatto, che rappresenta l'unico ponte medievale ancora conservato di Sanremo, con un intervento teso a mettere in sicurezza sotto l'aspetto idro-geologico una zona già funestata ancora in tempi recenti da gravi eventi alluvionali.