In piazza Bresca si riaccende la guerra dei decibel

12 settembre 2008 | 15:55
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In piazza Bresca si riaccende la guerra dei decibel

Dal terrazzo del primo piano che si affaccia sulla piazzetta turistica pende ora uno striscione inequivocabile: “No allo schiamazzo – meno movida più rispetto”. Lunedì probabilmente scatteranno gli esposti.

Ancora una volta rombano i cannoni dell'ormai interminabile guerra dei decibel, sorprendendo tutti, poiché negli ultimi tempi sembrava davvero aver trovato la sua sospirata tregua. Quest'oggi in piazza Bresca, al momento la zona più frequentata dai giovani matuziani e dai turisti in visita nella città dei fiori, sono riapparsi gli striscioni di protesta, come già avvenuto durante la settimana festivaliera dello scorso marzo.

Dal terrazzo del primo piano che si affaccia sulla piazzetta turistica, proprio sopra il Big Ben e il Kermesse, pende ora uno striscione inequivocabile: "No allo schiamazzo – meno movida più rispetto" (foto). Eppure, come si diceva in apertura, l'estate era passata tranquilla: un accordo tra gentiluomini aveva siglato la pace tra gestori dei locali e residenti.

Dopo le violente accuse di questo inverno, scatenate dai concerti inseriti nel calendario di SanremOff, la rassegna di manifestazioni collaterali al Festival, organizzata dall'Assessorato al Turismo, i gestori degli esercizi commerciali avevano promesso di limitare l'eccessiva emissione dei rumori. Ed infatti i concerti rock del week-end si erano trasformati in esibizioni semi-acustiche, e da poco più di un mese in concertini jazz all'ora dell'aperitivo prima della cena, sovvenzionati da tutti i ristoranti e pub della piazzetta.

Ad accendere nuovamente la miccia è stata un'altra manifestazione imoprtante organizzata dal Comune e legata al Festival, il concorso Sanremolab, che offre la possibilità agli artisti emergenti di approdare sul palco dell'Ariston nella categoria Giovani. Hanno risposto alla chiamata in circa 300 e da una settimana sono approdati a Sanremo per seguire i corsi di formazione che precedono le selezioni.

Sono bastati pochi giorni e la permanenza in città di un così nutrito numero di ragazzi "canterini" ha subito riportato al limite le tensioni. Ancora una volta, come durante il Festival, è stata soprattutto la zona di piazza Bresca a subire l'invasione del popolo che ruota introno alla manifestazione musicale più famosa d'Italia. Era facile prevederlo, il posto è di sicuro il più gettonato dagli amanti del divertimento notturno. E i residenti hanno immediatamente tirato fuori l'ascia di guerra. Non solo striscioni: lunedì probabilmente scatteranno anche gli esposti.

In questi giorni, dopo le lezioni al Palafiori, la nutrita armata di ragazzi si è sempre diretta presso il caratteristico angolo a pochi metri dal porto vecchio, con chitarre alla mano, per trascorrere insieme ai coetanei le serate della sette giorni sanremese. Canzoni, risate, quattro parole, niente di eccezionale, ma è bastato per urtare gli abitanti del posto, che come hanno più volte sottolineato: "Non è neppure una questione di musica o di amplificazione, basta il brusio di un gruppetto che chiacchiera per non riuscire più a dormire".

Ora torneranno a casa, li rivedremo più in là per le selezioni. Erano 300 e sono sembrati troppi, troppo fastidiosi; pensare che l'amministrazione avrebbe gradito un numero di iscritti nettamente superiore, il doppio, il triplo, e che ha anche subito qualche critica politica perché i concorrenti erano solo questi e non molti di più. Pensare che gli stessi uffici stampa del Comune hanno inviato comunicati alle redazioni per avvertire che ci sarebbero state queste jam session serali in piazza Bresca, pregando i giornali di darne ampio avviso per attirare il maggior numero di persone sul posto.

L'intenzione dell'assessorato e di Sanremo Promotion, che organizzano Sanremolab, era quella di incrementare il turismo, sfruttando ancora un po' il bel tempo che caratterizza il settembre in Riviera. Si riteneva che attirare gente in città fosse cosa utile per il commercio e in generale per l'economia sanremese. Tutto ciò però contrasta con il legittimo diritto al riposo di chi abita in prossimità delle aree di maggiore frequentazione notturna. Quindi? Che si fa adesso? Una città turistica senza turisti non può esistere… qualcuno trovi un'idea…