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I 500 anni dell’Oratorio dei Dolori

16 settembre 2008 | 14:01
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I 500 anni dell’Oratorio dei Dolori

L’Oratorio dei Santissimi Sebastiano e Fabiano, sorge nella piazza della città vecchia che prende il nome dell’antica Confraternita dei Sette Dolori, che vi pose la sua sede nel 1762.

La parrocchia di San Giuseppe del centro storico della Pigna nella ricorrenza del 5° centenario dell'oratorio di N. S. dei Dolori invita i sanremesi a partecipare alle solenni celebrazioni in programma domani, lunedì 15 settembre festa della Vergine Addolorata. L'Oratorio dei Dolori, di recente restaurato, sarà il centro del quarto ciclo delle celebrazioni centenarie, che dopo la Novena iniziata il 6 settembre, culminerà alle ore 18 con la Messa solenne presieduta dal vescovo diocesano, Mons. Alberto Maria Careggio e con la partecipazione dei sacerdoti, nati e battezzati nella parrocchia di San Giuseppe. La Messa, così come era stato durante la novena, sarà preceduta alle ore 17,30 dalla recita del rosario "dei sette dolori" di Maria. Ricorrenza importantissima per uno degli edifici sacri più significativi del centro storico di Sanremo: l'oratorio dei Dolori festeggia 500 anni, la sua costruzione risale infatti al 1508. L'Oratorio dei Santissimi Sebastiano e Fabiano, meglio conosciuto come Oratorio dei Dolori, sorge nell'omonima piazza della città vecchia (dal nome dell'antica Confraternita dei Sette Dolori, che vi pose la sua sede nel 1762), al colmo delle Rivolte di San Sebastiano. Da pocoi più di tre anni che la Pigna ha ritrovato questo suo prezioso patrimonio artistico-architettonico, per lungo tempo rimasto in attesa di essere rivalutato. Nel 2004 sono stati completati i lavori di restauro dell'Oratorio. L'operazione di restauro si è svolta in tre fasi: i primi interventi sono stati effettuati nell'autunno del 1999, per essere poi continuati nell'autunno del 2003 e definitivamente conclusi negli ultimi mesi del 2004. Ogni passaggio ha preso in considerazione una parte dell'oratorio, idealmente suddiviso in tre lotti sui quali operare. L'interno dell'oratorio, ad un'unica aula, è noto per la pala d'altare e le raffigurazioni ad affresco di fine Settecento attribuite a Maurizio Carrega (1750-1815), celebre pittore di Porto Maurizio. Durante i recenti lavori di restauro è stata rinvenuta una firma dell'artista portorino, che certifica senza ombra di dubbio la paternità dell'opera. Oltre a questa eccezionale scoperta, i restauratori impegnati nel ripristino della struttura si sono trovati di fronte a due ulteriori sorprese, due particolarissime rappresentazioni antecedenti gli interventi del Carrega: sulla cantoria è stata rinvenuta una pittura raffigurante la città vecchia prima delle demolizioni avvenute ad opera dei Genovesi (le stesse che portarono alla costruzione del bastione di Santa Tecla), con la cattedrale di San Siro in primo piano; su una parete, liberata dagli intonaci che la ricoprivano (a fine Ottocento vennero rifatti tutti gli stucchi), è emerso uno straordinario affresco raffigurante un'immagine sindonica del Cristo, riconducibile alla metà del ‘600. L'Oratorio nasce per un atto di devozione della popolazione locale, fu costruito infatti per volontà dei sanremesi, desiderosi di ringraziare San Sebastiano per aver preservato la città dal flagello della peste. Dell'epoca rimangono il portico con tre archi a tutto sesto, il portale laterale, l'accesso all'aula interna riservato al pubblico ed il presbiterio quadrangolare. Un tocco di colore, a testimonianza di come le origini di certo malcostume vadano ricercate nel lontano passato, è dato dall'iscrizione originale del 1642, posta sulla parete esterna dell'Oratorio, che invita i cittadini a non lasciare la spazzatura sotto il porticato davanti all'entrata dell'edificio.