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Grido d’allarme del SAPPe: a Imperia la Polizia Penitenziaria è al collasso

26 settembre 2008 | 08:33
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Grido d’allarme del SAPPe: a Imperia la Polizia Penitenziaria è al collasso

“In queste condizioni non si può continuare, la Polizia Penitenziaria in questo momento sta fronteggiando una serie di quotidiani episodi di protesta della popolazione detenuta, ciò determina un maggiore impegno e stress lavorativo da parte dei colleghi”

"L’organico della Polizia Penitenziaria di Imperia è ormai ridotto ai minimi termini." E’ quanto dichiara la segreteria provinciale imperiese del SAPPe Sindacato Autonomo Polizia Penitenziaria, l’organizzazione sindacale maggiormente rappresentativa. Sono già 20 le unità di Polizia Penitenziaria chiamate a prestare servizio in altri istituti, determinando che l’organico sia sceso a sole 50 unità.

“In queste condizioni non si può continuare, la Polizia Penitenziaria, in questo momento sta fronteggiando una serie di quotidiani episodi di protesta della popolazione detenuta, ciò determina un maggiore impegno e stress lavorativo da parte dei colleghi. Non dimentichiamo certamente il passato: abbiamo già pagato in termini di evasioni e di procedimenti penali la drammaticità dell’istituto e l’indifferenza dei vertici; tanto poi a pagare è sempre l’anello debole del sistema, cioè il collega di turno”. Oggi la popolazione detenuta è di 113 unità a fronte di una capienza di 78 posti ed il 70% è costituito da detenuti stranieri.
“Chiediamo che le forze politiche locali s’interessino seriamente del problema carcere in particolare delle condizioni di sovraffollamento al quale corrisponde
una forte carenza d’organico della Polizia Penitenziaria.
Comunque, anche in questa situazione, la Polizia Penitenziaria sta egregiamente gestendo la sicurezza dell’istituto evitando e prevenendo che gli eventi critici possano sfociare in ben più gravi conseguenze”.
Ma l’Amministrazione penitenziaria non può assistere impassibile a questo fenomeno, ha l’obbligo di intervenire, in primis facendo rientrare il personale di Polizia attualmente chiamato a prestare servizio prettamente nelle sedi del Sud Italia. Inoltre è auspicabile soluzioni alternative alla detenzione in istituto. Se fosse già applicabile il braccialetto elettronico, circa 20 detenuti della C.C. di Imperia potevano scontare la reclusione ai domiciliari.