Fiorenzo Gimelli scrive una lettera a Giorgio Giovanelli, che se n’è andato in silenzio
“Ti voglio salutare con queste poche righe perché penso che meriti di essere ricordato a chi ti ha conosciuto e ai molti che non hanno avuto questa fortuna”
Caro Giorgio,
ti voglio salutare con queste poche righe perché penso che meriti di essere ricordato a chi ti ha conosciuto e ai molti che non hanno avuto questa fortuna.
Uso l’appellativo che ci è caro e che ci riempie di orgoglio perché mi sembra giusto onorare il tuo lungo impegno prima nel Partito Comunista Italiano e oggi nel Partito dei Comunisti Italiani. Voglio anche abbracciare la tua cara moglie che con te ha condiviso idee ed impegno e i tuoi famigliari.
Poche volte mi è capitato di incontrare una persona seria, modesta e coerente come te , impegnato in quella “militanza” che non è obbedienza cieca ma impegno insieme ad altri per far valere le idee ed i valori in cui si crede con costanza e senza demordere , indipendentemente dagli incarichi e dai risultati elettorali.
Politica come passione ed impegno civile e non come spesso accade personalismo e tentativo di acquisire fama e potere. Questa è una eredità importante da lasciare ai giovani ed esempi come il tuo meritano di essere sottolineati.
Un forte abbraccio. Che la terra ti sia leggera.
Fiorenzo Gimelli