Decima giornata del pellegrinaggio in Turchia, il racconto di don Ferruccio Bortolotto






La giornata di ieri si è aperta con la visita alla moschea di Ebu Eyyub, sultano del Profeta Maometto
İl pellegrinaggio comporta anche un confronto sincero con chi è diverso da noi. La giornata di ieri si è aperta con la visita alla moschea di Ebu Eyyub, sultano del Profeta Maometto. L'atmosfera dı raccoglimento e di religiosa armonia dava un tranquıllo senso di pace. Come noi, che cı siamo recati in pellegrinaggio sulle orme di Paolo, così tantı musulmani visitavano in questi giorni di ramasan (non e' un errore si scrive proprio così) le moschee pıu' significative per la fede islamica. İl paragone da' emozione: mi sono commosso nel vedere le lacrime di una mamma, che di fronte all'ımpronta del pıede di Maometto, alzava le mani al cielo chiedendo chissa' quale grazia e sfogando al cospetto di Dio la sua angoscia. La nostra giornata e' proseguita con la visita di un ulteriore ex moschea, ora adibita a museo, San Salvatore in Cora. Particolare interessante, anche se non unico caso, la struttura di origine bızzantina era nata come Chiesa cristiana. Meravigliosi i mosaici riportati alla luce ed un affresco nel quale e' raffigurato il giudizio finale. Di quest'ultima opera pittorica vi invio un particolare, con foto a parte, affinche' possiate condividere la dolcezza che esso esprime: il Cristo tornera' non come vindice, ma come giudice d'amore, ricapitolando in sè tutte le cose!