Scajola richiama i suoi uomini sul casinò “Bisogna essere propositivi e non lamentarsi solo”

29 agosto 2008 | 01:40
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Scajola richiama i suoi uomini sul casinò “Bisogna essere propositivi e non lamentarsi solo”
Scajola richiama i suoi uomini sul casinò “Bisogna essere propositivi e non lamentarsi solo”
Scajola richiama i suoi uomini sul casinò “Bisogna essere propositivi e non lamentarsi solo”
Scajola richiama i suoi uomini sul casinò “Bisogna essere propositivi e non lamentarsi solo”

Il leader del popolo della libertà richiama pesantemente i suoi dopo le critiche lanciate nei confronti del cda del casinò di Sanremo. “Bisogna parlare bene del nostro territorio e non bistrattarlo” ha detto. Imbarazzo e sguardi bassi in sala.

"Chi a ha orecchie per intendere intenda…..". Così potrei titolare quanto avvenuto ieri sera, al casinò di Sanremo, durante la presentazione dei lavori di rifacimento della facciata. Il ministro Claudio Scajola, sia nelle interviste televisive appena giunto al roof garden della casa da gioco sia nel suo discorso sul palco, ha tirato delle "sberle politiche" ai suoi stessi uomini riportando il timone dritto. Tutto questo in seguito alle critiche piovute dagli esponenti sanremesi del centrodestra al consiglio di amministrazione del casinò dopo gli ultimi dati che, ad oggi, indicano una crisi degli incassi rispetto all'anno scorso di quasi cinque milioni di euro. I giornali, proprio ieri mattina, hanno riportato diverse dichiarazioni che preannunciavano, in mancanza di una controtendenza (assai improbabile per non dire impossibile n.d.a.), la richiesta di dimissioni del presidente del casinò Donato Di Ponziano e del cda.

"Credo che sia più utile utilizzare il tempo per proporre piuttosto che per lamentarsi, anche se mugugnare è più facile – ha detto Scajola – Littighiamoci pure nei dibattiti politici e in consiglio comunle, ma su alcune istituzioni è bene che ci sia l'approvazione di tutti. Quando si parla di istituzioni come il casinò bisogna essere uniti. Se noi bistrattiamo troppo un bene come la nostra casa da gioco – ha proseguito – favoriamo chi vuole liberalizzare il gioco e aprire nuovi casinò in Italia. Se gli incassi calano non bisogna urlare "Piove, Governo ladro" ma bisogna proporre delle idee. Credo però anche che il cda debba essere più partecipato (e questo è un messaggio all'amministrazione Borea, ricordate la riduzione del cda da 5 a 3 membri con l'esclusione della Provincia ? n.d.a.)".

Si dice che in giornata il ministro abbia preannunciato questa sua posizione in alcune telefonate abbastanza calde…..

Lo stesso Di Ponziano, salito sul palco pochi minuti prima, si era lasciato andare ad uno sfogo "Agosto è stato per noi un mese orribile – aveva detto il presidente della casino spa – Bisogna però capirne anche i motivi. Viviamo in un mondo di globalizzazione dove 1 kg di pane costa più di un telefonino ed 1 kg di pomodori costa più di un volo low cost. Chi ha dei consigli si faccia avanti, se ha il segreto ce lo dica".

Figuriamoci se davvero qualche esponente del centrodestra avesse disertato la serata di ieri, come sembrava, cosa non sarebbe avvenuto. Sarebbe stata una vera gaffe con il ministro presente e con sua moglie nel ruolo di critica d'arte ad illustrre le caratteristiche architettoniche sanremesi. Ma non credo che alla fine questo sarebbe accaduto.

Insomma il messaggio di Scajola è stato chiaro: prendetevela pure con Borea ma lasciate stare il casinò.

Perchè questa posizione ?

Diverse le tesi in sala: sicuramente al ministro non fa piacere che si parli male del territorio e delle sue caratteristiche, come appunto il casinò, anche perchè all'esterno sanno che questo è il suo territorio e quindi è bene esaltarne le virtù. Altri ripropongono la voce secondo cui il presidente Di Ponziano, pur nominato dall'amministrazione Borea, non sia malvisto anche a centrodestra. E poi, se il prossimo anno dovesse vincere il centrodestra, si troverebbe in mano una situazione economica congiunturale come quella attuale con tutte le conseguenze e le difficoltà eidenti, insomma "Adesso critichiamo, ma se poi tra poco li ci troviamo noi le cose non è che cambino, quindi non conviene adesso fare tante polemiche…."

Naturalmente divertiti dell'imbarazzo dei "colleghi-avversari" tutti gli esponenti di centrosinistra presenti, e in questo clima particolare si è sentito anche il vicesindaco Marco Andracco che, rivolgendosi a Scajola, ha detto dal palco "Il ministro, anzi il nostro ministro perchè lo vogliamo chiamare così". Ma….scusate…..Andracco è ancora PD-Diessino o è passato al PdL ?

Il buon vicesindaco mi perdonerà la battuta……..