“Rumenta: la Provincia di Imperia è in emergenza”, interviene il Partito Democratico di Imperia

Le gravi responsabilità della destra che governa in Provincia e il disastro del Piano RSU Giuliano sono sotto gli occhi di tutti
Le decisioni della Giunta provinciale guidata dal Presidente Giuliano, hanno trasformato una farsa in dramma in conseguenza: a) della sentenza inappellabile del Consiglio di Stato (CS) che dà ragione alla impresa ricorrente avverso la “chiusura per gara deserta” della gara del Piano CDR, dal CS ritenuta illegittima, (anno 2001 giunta Giuliano), che probabilmente riporterà l’orologio indietro di 7 anni e, forse, potrebbe annullare tutte le decisioni assunte con rilevanti danni economici che ricadrebbero sulla Provincia; b) della concentrazione di tutti i Rifiuti Solidi Urbani (RSU) in un’ unica discarica (Ponticelli) a seguito della inagibilità di Collette Ozzoto; c) della non possibilità di smaltire a Tolone (nessuno fuori Provincia vuole i nostri rifiuti !).
Tempi tappe e responsabilità
2000: viene varato il Piano RSU CDR in accordo Provincia (Boscetto), Regione (giunta centrosinistra), tutti i 67 Comuni e si da avvio ad una gara europea per lo smaltimento CDR.
2000/2001: esponenti della Giunta regionale (Giunta Biasotti centrodestra) si pronunciano a favore di una soluzione a termovalorizzatore (sono contrari al CDR), in Provincia l’Assessore all’ambiente Gianni Giuliano è favorevole a tale ipotesi il Presidente della Giunta Boscetto no perché la gara è in corso e le offerte depositate.
Primavera 2001: la Commissione che presiede la gara chiede ai concorrenti di sanare le irregolarità formali e di rinunciare ad ogni azioni giurisdizionale o amministrativa, i concorrenti sanano le irregolarità formali ma rifiutano la rinuncia ad azioni giurisdizionali, ritenendola illegittima. La Commissione annulla la gara con la motivazione, ci pare, di “gara deserta per assenza di concorrenti” non avendo accolto le regolarizzazioni presentate e la Giunta Giuliano approva l’annullamento. Due concorrenti ricorrono al TAR.
Estate 2001: la Giunta Giuliano, nel frattempo subentrata alla Giunta Boscetto dimissionaria, affida ad un tecnico esterno l’ incarico per redigere un nuovo Piano RSU a termovalorizzatore, Piano che a fine anno viene approvato a maggioranza.
2001: la minoranza, consiglieri DS e La Margherita, favorevoli alla conclusione della gara ed al Piano CDR si oppongono in tutti i modi alle decisioni della Giunta Giuliano e denunciano i fatti all’opinione pubblica, richiedono infine una “commissione speciale di indagine” mettendo in evidenza la gravità della decisione di annullare la gara per vizi formali (ritenuti illegittimi), di ripartire daccapo, in buona sostanza di far slittare dal gennaio 2002 ad una data indefinita la soluzione dello smaltimento dei RSU e denunciando infine i rischi ambientali per la prosecuzione del conferimento di 120mila tonnellate annue di rifiuti tal quale nelle due discariche sature e vicinissime a centri abitati.
Tutto inutile: il Presidente Giuliano prosegue per la propria strada.
Estate 2008: la sentenza del Consiglio di Stato (in realtà è del 2006 ma è passata sottotraccia ) dà ragione ai ricorrenti, nel frattempo la differenziata è rimasta al 19% anziché al 35% come prevede la legge.
I Cittadini della Provincia di Imperia hanno subito oltre che la beffa di una dramma infinito (dura da 10 anni) e senza soluzione, rilevanti danni economici: la RSU a discarica è costata molto di più di quello che sarebbe costato il CDR, senza contare i costi del nuovo piano e dell’ATO.
Il PD chiede, per doverosa trasparenza, che le buste della gara vengano aperte e rese pubbliche: chi avrebbe vinto la gara nel 2001 e a quale prezzo a chilogrammo?
Il PD chiederà tramite i suoi Consiglieri che il Consiglio provinciale si riunisca con procedura di urgenza ed emergenza e che il Presidente della Giunta riferisca sulle conseguenze della sentenza del Consiglio di Stato e di cosa intende fare.
Le gravi responsabilità della destra che governa in Provincia e il disastro del “Piano RSU Giuliano” sono sotto gli occhi di tutti.